Cartelle esattoriali: rinvio in arrivo! Il taglio di Draghi

E' in arrivo un nuovo rinvio delle cartelle esattoriali, ma non per tutti! Ecco il taglio di Draghi!

Le cartelle esattoriali avranno un nuovo rinvio?

Questo è quanto sembra sia nell’aria a seguito della Manovra di Bilancio 2022, e anche dalle varie proposte all’interno della maggioranza di Governo, presieduta tutt’ora dal professor Mario Draghi.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video di Gianluca Fiorentini, disponibile su Youtube e sul suo canale. 

Questa è una bella notizia, anche perché si parlerebbe altrimenti di uno tsunami, come quello in arrivo tra caro bollette e milioni di cartelle che non hanno superato lo stralcio della rottamazione TER, scaduta il 31 dicembre 2021.

Almeno molte imprese potranno finalmente respirare, visto che così facendo la ripresa sarà un miraggio.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo insieme come funzionerà per le cartelle esattoriali in caso di rinvio.

Cartelle esattoriali: fine della Rottamazione Ter?

Con la rottamazione Ter l’anno scorso sembrava che nessuno dovesse pagare le cartelle esattoriali, visto che c’era la possibilità di avere l’eliminazione di quelle relative ai pagamenti tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, purché di valore inferiore a 5.000 euro.

O, nel caso delle Partite IVA, la rottamazione di quelle passate in giudicato tra il 2017 e il 2018, purché il richiedente, come partita IVA, abbia denunciato una perdita di fatturato di almeno il 30% nell’anno 2020, cioè in piena pandemia da Covid.

In realtà la situazione è diversa, visto che, dopo l’ultima proroga di marzo 2021, la scadenza si fermò al 31 luglio 2021. E con l’inizio dei primi pagamenti dopo il 2 agosto 2021 (massimo 9 agosto 2021 causa cinque giorni di tolleranza e giorni festivi).

Da lì in poi il calendario è andato avanti, passando dalla prima scadenza del 30 settembre per i primi pagamenti ai primi di ogni mese in caso di scatto del pignoramento per chi avesse conti correnti bancari o postali.

Per poi arrivare all’ultima data disponibile, oltre la quale la rottamazione sarebbe stata ufficialmente conclusa: il 30 novembre 2021.

Da lì invece la situazione è cambiata.

Cartelle esattoriali: la proroga di Draghi ha cambiato tutto!

Dal 1 dicembre 2021 tutti quelli che non rientravano più nelle opzioni di rottamazione dovevano pagare, specie quelli che avevano all’attivo tutte le tasse non pagate tra marzo 2020 e luglio 2021, riguardo sia le rate della Rottamazione Ter e della Definizione agevolata delle risorse UE, sia quelle relative al Saldo e stralcio.

Eppure è successo qualcosa. E’ successo che il Governo Draghi ha deciso all’ultimo secondo di prorogare ancora una volta la scadenza per i pagamenti della Rottamazione Ter, mandandola a metà dicembre 2021, ovvero 9 dicembre più i famosi cinque giorni di tolleranza previsti secondo l’articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018.

E, ancora una volta, un’altra proroga, fino a fine mese, per far passare le vacanze a tutti gli italiani, discoteche escluse.

Ma dopo questa proroga non dovevano esserci altri motivi per non pagare tutte le tasse rimaste ferme presso l’Agenzia delle Entrate e presso l’Agenzia Entrate-Riscossione, cioè l’ex Equitalia.

Anche perché si parla di ben 50 milioni di cartelle esattoriali, nonché un potenziale buco di oltre 900 miliardi di euro di mancate entrate erariali.

Eppure, nonostante questo rischio gravoso per l’erario, nonché per tutti i servizi che sono dipendenti dalle entrate fiscali, il Governo sta valutando un altro rinvio.

Motivo? L’economia non è affatto così in ripresa come sembrava, e questo grazie alla variante Omicron, al caro bollette e all’inflazione galoppante. Praticamente il meglio per mettere in ginocchio interi settori economici e rischiare una contrazione del PIL a inizio anno.

Cartelle esattoriali: rinvio in arrivo! Ecco per chi!

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 poco prima del Capodanno 2022, oltre a venire regolati i vari bonus energetici e per l’edilizia, sono stati approvati nuovi tagli per l’IRPEF, in particolare con la nuova disposizione per il prelievo fiscale.

Anche se non esente da critiche in merito all’effettivo risparmio fiscale, i nuovi scaglioni IRPEF prevedono un prelievo che, per i ceti medio-alti, s’è tradotto in un ottimo risparmio.

Rimane sempre quello scalone di dieci punti tra i due redditi 28.000 e 28.001, ma almeno c’è stato da parte del Governo Draghi un allentamento della pressione fiscale.

E un aumento anche delle agevolazioni fiscali che si può richiedere, anche grazie alle ultime novità in fatto di Bonus Renzi, sia per i lavoratori dipendenti sia per i pensionati INPS.

A questo si aggiunge la proroga per i pagamenti delle cartelle esattoriali. Per i pagamenti, non per le cartelle. Le tasse sono già in fase di erogazione, ma attualmente, con la proroga dello Stato di Emergenza tramite decreto legge 221/2021, si potrà avere altri 180 giorni di tempo per procedere al pagamento in regola delle cartelle in emissione fino al 31 marzo 2022.

Per la cronaca, senza questo decreto si avrebbe avuto solo 60 giorni di tempo per procedere al pagamento, prima di andare in sanzione e vedersi aumentare, anche se di poco, l’importo complessivo delle cartelle.

Però ci sono dei settori che possono avere davvero un rinvio del pagamento delle cartelle. Quelli che hanno avuto un ottimo incasso grazie alla variante Omicron, specie durante le festività.

Cartelle esattoriali: rinvio per il settore del turismo!

A seguito dell’esplosione dei casi da Covid durante il mese di dicembre 2021 e gennaio 2022, grazie all’arrivo della variante Omicron, che ha reso il virus come il più contagioso della Storia, il Ministero della Salute ha disposto per la chiusura di diversi settori commerciali e ludici, quali discoteche, sale da ballo e night club.

Questa misura s’è riversata anche nel settore della ristorazione e alberghiero, visto che, seppur non chiusi da alcuna disposizione, hanno visto decimarsi il numero di prenotazioni in pochi giorni.

Perciò il Governo Draghi ha stanziato un fondo da 1,5 miliardi, col Decreto Sostegni Ter del 21 gennaio 2022, di cui 20 milioni solo per il settore dell’intrattenimento notturno.

Oltre a crediti d’imposta e fondi perduti, Draghi ha voluto tagliare pesantemente anche le tasse che queste aziende o società avevano ancora da sborsare per l’anno 2021.

In questo caso sarà possibile una sospensione delle tasse per tutte le attività:

  • rimaste chiuse fino al 10 febbraio 2022
  • con una riduzione del fatturato del 30% durante il triennio 2019-2020-2021.

Per loro è disposto un vero e proprio rinvio, anche se le aziende avrebbero di per sé una proposta più radicale per questa situazione.

Cartelle esattoriali: la proposta della Rottamazione Quater

All’indomani della proroga definitiva della Rottamazione Ter per il 2021, il vicepresidente della Commissione Finanze, Alberto Gusmeroli, ha proposto di attuare una nuova Rottamazione delle cartelle esattoriali, stavolta seguendo il modello di quello previsto per le Partite IVA.

Per loro, ricordiamo, è disposta una rottamazione delle cartelle passate in giudicato tra il 2018 e il 2019, purché la Partita IVA richiedente dimostri di aver perso il 30% del proprio fatturato durante il 2020, cioè in piena pandemia.

La proposta è semplice: attuare un condono tombale per tutte le cartelle del 2019 e del 2020, quelle che attualmente sono in fase di pagamento.

Questa proposta non è mai stata del tutto archiviata, visto che non pochi imprenditori vorrebbero un altro condono, addirittura un “Giubileo fiscale”, per citare l’imprenditore Guido d’Amico.

Purtroppo questo significherebbe archiviare milioni di cartelle che valgono centinaia di miliardi di arretrati fiscali, soldi che permetterebbero di rientrare con il debito, aumentato di quasi il 30% nell’ultimo biennio per fronteggiare le spese della pandemia.

Da parte delle istituzioni attualmente è prevista solo una proroga per il pagamento, molto spalmata rispetto alla consuetudine, visto che la norma prevede 60 giorni prima delle sanzioni e delle more.

Cartelle esattoriali: dopo 180 giorni scattano le sanzioni!

Nel caso in cui, arrivati tra luglio e settembre 2022, non si sia provveduto ad avviare i pagamenti delle cartelle esattoriali nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia Entrate-Riscossione, arrivano di contro le sanzioni.

Fortuna vuole che, col Decreto Fisco-Lavoro disponibile nella Legge di Bilancio, si beccherà la sanzione solo dal centottantesimo giorno, e riguarderà in primis l’aggio.

Per aggio si intende la remunerazione che l’Agente della Riscossione percepisce per la sua attività di riscossione.

Questo aggio fino al 31 dicembre 2021 era disposto al 3% una volta superati i sessanta giorni dal pagamento. Con la trplicazione dei tempi per i pagamenti, l’aggio è stato raddoppiato. La prima cosa che pagherai come sanzione sarà dunque un aggio al 6%.

A questo si aggiungono anche ulteriori sanzioni, tipo:

  • in caso di più di 14 giorni di ritardo, dello 0,1% in più;
  • in caso di più di 15 giorni ma meno di 30 giorni di ritardo, dovrai pagare l’1,5% in più;
  • in caso di più di 30 giorni ma meno di 90 giorni di ritardo, dovrai pagare l’1,67% in più;
  • in caso di più di 90 giorni di ritardo, dovrai pagare il 3,75% in più.
  • in caso di più di 365 giorni di ritardo, dovrai pagare il 30% in più.

E conta che già passati i centottanta giorni dall’avviso di pagamento, l’Agenzia Entrate-Riscossione può procedere al recupero del debito. E in caso di indisponibilità anche solo a rateizzazioni (a quella dovevi provvedere entro trenta giorni, con possibile riduzione del 30% sull’importo), può arrivare anche il pignoramento dei conti correnti.

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