Attenzione alle cartelle esattoriali arrivate via Pec. Non sono valide: ecco quando

Nel caso in cui dovessero arrivare delle cartelle esattoriali dall'Agenzia delle Entrate, notificate con una Pec non più valida, cosa succede?

Nel caso in cui dovessero arrivare delle cartelle esattoriali dall’Agenzia delle Entrate, notificate con una Pec non più valida, cosa succede? Cosa si intende per posta elettronica certificata non più valida? Nel nostro caso è da intendere quella particolare email che non risulti essere iscritta a nessun registro pubblico delle Pec. In questo caso, le cartelle esattoriali notificate dall’Agenzia delle Entrate riscossioni sono valide? È possibile opporre un bel ricorso?

Nel corso di queste settimane sono innumerevoli le contestazioni che sono arrivate nelle varie Commissioni tributarie. Le cartelle esattoriali prese di mira dai contribuenti hanno in comune il fatto di essere state inviate da una casella Pec, che non risulta essere presente in alcun elenco pubblico. I giudici non si sono comportati in maniera univoca: alcune sentenze sono giunte a favore dell’Agenzia delle Entrate riscossioni; altre hanno dato ragione ai contribuenti. Questo problema rischia di ingigantirsi entro la fine dell’anno, nel momento in cui dovrebbero essere notificato il 70% delle cartelle esattoriali, che sono state sospese mentre c’era la pandemia.

Cartelle esattoriali: notifiche da record

Senza dubbio uno dei casi più vistosi che si sono verificati in questi giorni, coinvolge un imprenditore di Assisi. Gli sono state notificate qualcosa come 71 cartelle esattoriali, nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2019: in totale il fisco gli ha chiesto qualcosa come un milione e 400 mila euro. Purtroppo (almeno per l’erario), è stato utilizzato un indirizzo Pec non presente nei registri pubblici. La Commissione Tributaria di Perugia, nel corso del mese di maggio 2022, ha provveduto ad annullare completamente il debito con lo Stato. La motivazione? Le cartelle esattoriali non sarebbero state notificate in maniera corretta, per questo motivo l’imprenditore non ne sarebbe mai venuto a conoscenza.

La notificazione via Pec delle cartelle esattoriali è stata normata ai sensi della Legge n. 53/1994: l’articolo 3 bis ha sancito esplicitamente che l’eventuale notificazione telematica degli atti dovrà essere effettuata

esclusivamente utilizzando un indirizzo di posta elettronica certificata del notificante che compare negli elenchi pubblici.

Nel caso in cui le cartelle esattoriali dovessero arrivare da una pec non ufficiale deve essere considerata inesistente. Di parere analogo è stata anche la Commissione Tributaria di Napoli, la quale ha provveduto ad annullare una cartella esattoriale perché il contribuente l’aveva ricevuta da notifica.acc.campania@pec.agenziariscossione.gov.it invece che da protocollo@pec.agenziariscossione.gov.it, la quale appare nei pubblici registri. Giusto per completare le informazioni, per pubblici elenchi si intendono:

Cartelle esattoriali: non c’è molta chiarezza

Sulle regole per notificare le cartelle esattoriali telematicamente, purtroppo, c’è poca chiarezza. Molte volte gli enti di riscossione si appellano all’articolo 26 del Decreto del Presidente della Repubblica 601/1973, che è stato modificato nel 2017. Questo decreto specifica che ad essere inserito nei registri pubblici debba essere l’indirizzo Pec del destinatario delle cartelle esattoriali, mentre non viene data alcuna indicazione su quello del mittente.

Su questo punto, inoltre, è intervenuta anche la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1734, che ha però confermato che anche il mittente debba aver inserito il proprio indirizzo Pec negli elenchi pubblici. Nel caso in cui questo non avvenga, l’eventuale notifica dovrà essere considerata inesistente e quindi insanabile.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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