Cashback Fiscale 2022: giorni decisivi per il rimborso AdE!

Il cashback fiscale si avvicina sempre più ad essere realtà: come funziona il rimborso diretto e come verrà implementata questa importante novità?

Il cashback fiscale si avvicina sempre più ad essere realtà: come funziona il rimborso diretto e come verrà implementata questa importante novità? Si sta già parlando della modalità di erogazione con la nuova IDpay, portata avanti dal ministro Colao, ma quali sono gli step che mancano per far diventare realtà il cashback fiscale?

La legge delega in materia di riforma del Fisco procede ed in essa sono previste diverse novità: si parla di IRAP, ma anche e soprattutto di Cashback fiscale, tra le novità più chiacchierate di questo periodo. Infatti, dopo la riforma IRPEF il Governo ha in mente altri passi importanti, questa volta non esattamente per ridurre la pressione fiscale, ma piuttosto per andare verso la digitalizzazione e per essere il più possibile vicino ai cittadini.

Come vedremo lungo l’articolo, infatti, il cashback fiscale non va a cambiare il sistema di detrazioni previste per alcune tipologie di spese, ma piuttosto va a cambiarne la modalità di erogazine, anche alla luce di questo nuovo sistema, denominato appunto “cashback” che sembra essere molto apprezzato da cittadini e contribuenti.

Un sistema innovativo e potenzialmente semplificatore dell’intero sistema, aspetto da non sottovalutare vista la tipica lentezza del sistema burocratico e fiscale italiano. La riforma fiscale ha infatti anche questo obiettivo: sempificare, migliorare, velocizzare.

Solo il tempo dirà se questa soluzione verrà veramente implementata e quando, ma per ora proviamo ad approfondire ciò che riguarda la situazione attuale e cosa cambierebbe dal punto di vista pratico per i cittadini con l’app IDpay.

Per chi volesse approfondire la tematica, suggeriamo il canale YouTube di “Informazione Fiscale” che approfondisce quotidianamente queste notizie ed offre aggiornamenti molto tempestivi:

Cashback fiscale 2022: come funziona la legge delega e perché sono giorni decisivi

Per vedere un cashback fiscale nel 2022 (o nella peggiore delle ipotesi nel 2023) esso deve essere approvato all’interno della legge delega in materia di riforma del Fisco, in approvazione proprio in questi giorni alla Commissione Finanze della Camera.

L’iter è, come sempre, lungo e complesso, ma le forze politiche sembrano andare verso questa direzione per quanto riguarda la riforma del Fisco. I fronti sono numerosi, dopo che nella Legge di Bilancio 2022 è stata approvata la riforma IRPEF che ha cambiato gli scaglioni a favore del ceto medio, in quanto diversi sono gli aspetti affrontati proprio in questa legge delega.

Un altro fronte importante è quello legato alle novità per coloro che operano in Partita IVA in regime forfettario, altro aspetto in discussione da anni e praticamente promesso e ripromesso (ma sempre rimandato) dai Governi che si sono susseguiti.

Per approfondimenti sulla legge delega in materia di riforma fiscale ti suggeriamo la lettura di questo articolo: “riforma fiscale 2022: si tratta IRAP, forfettari e cashback!“. In ogni caso, la legge delega non è ancora stata approvata ma a breve arriverà alla sua forma finale da parte del MEF ed allora vedremo se davvero il Governo sarà compatto nel portarla avanti oppure no.

Cashback fiscale 2022: il Cashback di Stato ha fallito?

Il cashback è ormai un sistema noto: si spende una certa somma e si riceve una percentuale relativamente piccola indietro, come incentivo all’acquisto ed al consumo. Diversi sistemi di pagamento moderni, effettuabili direttamente con lo smartphone, usano questo meccanismo ormai da diversi anni.

Anche il Governo, allora, ha voluto cavalcare questo trend ed ha approvato nel 2020 il cashback che per tutti fu il cashback natalizio: una forma di prova dell’allora premier Conte per capire se il sistema poteva funzionare e la risposta arrivò forte e chiara. Il sistema funzionava e milioni di italiani lo hanno utilizzato.

Ecco che allora è arrivato il cashback nel 2021, con una restituzione sulle spese effettuate attraverso metodi di pagamento tracciabili che premiava i cittadini più virtuosi e spingeva così i consumi. Il sistema ha apparentemente funzionato molto bene… ma cosa dicono i numeri?

I numeri dicono che milioni di cittadini hanno approfittato del Cashback di Stato, ma una percentuale irrisoria (praticamente trascurabile) ha iniziato ad usare i metodi di pagamento tracciabili apposta per il cashback. Semplicemente, li ha utilizzati chi li utilizzava già.

Da questo punto di vista, il Cashback è stato un fallimento. Allora perché viene riproposto? Ecco come funziona il cashback fiscale e perché potrebbe davvero combattere l’evasione.

Cashback fiscale 2022: lotta all’evasione e semplificazione per tutti

L’obiettivo primario del cashback fiscale, ben diverso dal Cashback di Stato, è però il medesimo: combattere l’evasione incentivando l’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili come carta di credito e bonifici. Come si può perseguire questo obiettivo senza cadere negli stessi errori fatti con il Cashback di Stato?

L’idea, perché per ora è solo un’idea, è quella di erogare sotto forma di cashback le detrazioni legate alle spese su cui fino ad oggi si è fatta la dichiarazione dei redditi. Parliamo per esempio delle spese mediche, su cui si gode di una detrazione del 19%, che però vengono rimborsate a distanza di un anno.

Ogni anno si fa infatti la dichiarazione dei redditi e si richiede il rimborso delle spese dimostrabili, che vengono appunto detratte dall’Irpef da pagare. In questo modo, si entrerebbe in un nuovo sistema più veloce, affidabile ed anche efficiente per i cittadini. Un modo per ottenere subito il rimborso che sarebbe, a tutti gli effetti, un vero incentivo per i cittadini all’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili.

Cashback fiscale 2022: giorni decisivi per sapere su quali spese verrà applicato

A quali spese verrà applicato, almeno per ora, il cashback fiscale? Il sistema dovrà infatti essere rodato e provato su una certa tipologia di spese, per poi essere allargato a tutte le altre tipologie quando sarà perfettamente funzionante ed efficiente.

Proprio questo si sta discutendo in questi giorni a proposito della legge delega, ma possiamo sbilanciarci su una tipologia di spese che probabilmente farà da apripista al nuovo cashback fiscale: si tratta delle spese mediche, detraibili secondo le modalità previste e potenzialmente rimborsabili in pochi giorni.

Sarebbe una novità importante, perché è una tipologia di spese non solo che riguarda la stragrande maggioranza dei cittadini, ma anche oggettivamente necessaria e quindi a rigor di logica più adatta ad essere restituita tempestivamente. A questo punto non resta che aspettare l’approvazione della legge delega, in modo da vedere se questa sarà effettivamente la forma finale del cashback oppure no.

Cashback fiscale 2022: giorni decisivi anche per IDpay

In questi giorni è in discussione anche un aspetto pratico dell’utilizzo del nuovo cashback fiscale, naturalmente se arriverà: si tratta di IDpay, il sistema di pagamento attraverso cui i cittadini potranno ricevere in maniera praticamente immediata il rimborso, promosso dal ministro per l’Innovazione Colao.

Si andrebbe quindi ad ampliare il numero di applicazioni e di sistemi digitali forniti direttamente dalla Pubblica Amministrazione, sulla falsa riga della già nota “IO” e dello Spid, ormai utilizzato per tutti i servizi online della PA.

A questo punto non resta che attendere che venga implementata ai servizi pubblici anche questa nuova modalità di pagamento, con tempi che variano tra il secondo semestre del 2022 (cioè luglio) ed il primo semestre del 2023. Una volta strutturato, IDpay sarebbe utilizzato anche per molti altri servizi e sarebbe a tutti gli effetti un nuovo elemento del grande sistema innovativo e digitale messo in piedi dalla PA negli ultimi due anni.

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