Pronti a ricevere un rimborso immediato? Cashback fiscale!

Il Cashback, come tutti lo conosciamo, ha avuto vita breve. Draghi lo interruppe appena insediatosi. Ora sta per tornare un nuovo cashback, quello fiscale!

Mario Draghi, appena insediatosi come primo ministro, una delle prime riforme che fece fu cancellare il cashback che aveva inserito il Governo Conte e che tanto successo aveva avuto (truffe comprese). Questa sua scelta fu da più parti criticata. Ma alla fine ci si rassegnò a mettere la parola fine sul cashback.

Negli scorsi giorni, però, udite, udite, è riapparsa la possibilità di un nuovo tipo di cashback “fiscale”; in soldoni si tratterebbe di un un rimborso in denaro, della detrazione fiscale a cui si ha diritto nel caso in cui siano avvenuti, ovviamente, pagamenti tracciabili e in modo elettronico. 

Scopriamo i dettagli nel prosieguo dell’articolo.

Nuovo cashback fiscale, differenze con il precedente cashback del Governo Conte

La proposta è stata inserita tramite due emendamenti, nella riforma fiscale. L’emendamento del cashback fiscale è stato presentato dal Movimento 5 Stelle. Ora bisognerà attendere che vengano approvati. Nel frattempo formuliamo alcune ipotesi su come potrebbe funzionare un cashback fiscale. 

Innanzitutto, come si può facilmente prevedere, questo cashback non riguarderà tutte le spese effettuate con pagamenti elettronici (come il vecchio e defunto cashback) ma solo quelle spese agevolabili che portano, in base alla normativa vigente, ad una detrazione fiscale (per esempio le spese sanitarie). Solo in questo caso, piuttosto che scegliere la detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, si potrebbe scegliere di ricevere un rimborso monetario immediato, della stessa somma.  

Materialmente come potrebbe ottenersi il cashback fiscale nel negozio fisico?

Bisognerebbe semplicemente comunicare al negoziante, per esempio al farmacista, che si desidera usufruire del cashback fiscale e non della detrazione fiscale. Dopo di che andrà comunicato un codice univoco che verrà riportato sia nel mezzo di pagamento elettronico, sia nello scontrino o fattura che sia. 

Il venditore poi avrà il compito di comunicare all’anagrafe tributaria che su quella determinata spesa il contribuente ha usufruito del cashback e, dunque, non dovrà usufruire della detrazione fiscale, successivamente, in dichiarazione dei redditi. 

I soggetti incapienti, che hanno una dichiarazione dei redditi pari a zero e non usufruiscono di detrazione fiscale, potranno usufruire del cashback fiscale?

Sì, il cashback fiscale sarebbe fruibile anche da soggetti fiscalmente incapienti e normalmente esclusi dalla detrazione fiscale. Ma il rimborso monetario sarebbe di molto inferiore a coloro che, invece, hanno diritto alla detrazione fiscale. Magari si tratterebbe di una percentuale del 5 o 6% inferiore a chi ha diritto alla detrazione. Su questo aspetto devono ancora uscire utili particolari riguardanti gli aspetti pratici.

Nella proposta contenuta nel documento della Commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe Tributaria, si afferma che il cashback fiscale potrebbe essere anche un ottimo aiuto per la lotta all’evasione. Speriamo solo che non sia un piccolo vantaggio a fronte di adempimenti fiscali enormi.

Il cashback fiscale sarebbe ottimale se si snellisse anche la burocrazia fiscale

Troppo spesso lo Stato italiano dimentica che i cittadini sono impantanati spesso e malvolentieri in una burocrazia simile alla ragnatela più spessa del mondo.

Sarebbe fantastico se il legislatore (o il Governo, visto che ormai decide tutto l’organo esecutivo) pensasse anche a snellire questa terribile piaga dell’Italia, piuttosto che elargire solo contentini. Anche perché abbiamo imparato, spesso a nostre spese, che a un contentino governativo spesso equivale ad un’uscita di denaro ben più ampia, in cambio.

Come potrebbe funzionare in pratica il Cashback fiscale?

Le detrazioni fiscali potrebbero arrivare direttamente sul conto corrente di chi ne ha diritto; la notifica avverrebbe tramite l’ormai famosa app Io.

La proposta di questo tipo di cashback è arrivata dal Movimento 5 Stelle, che con un emendamento riguardante proprio il cashback fiscale, vorrebbe apportare una modifica alla riforma fiscale in corso. 

Nonostante gli scontri su questa riforma, si conta di arrivare ad un testo che metterà tutti d’accordo entro domani. Sarà vero? Lo scopriremo solo vivendo.

“È stato accolto l’impianto del cashback fiscale come lo abbiamo proposto: il governo ha accolto lo spirito e la ratio della norma con l’erogazione diretta” delle detrazioni, “e c’è una proposta migliorativa di Leu su cui non poniamo alcun ostacolo”, avrebbe affermato la deputata pentastellata Martinciglio. 

Per arrivare all’approvazione del cashback fiscale, bisogna superare lo scoglio della Flat Tax

Lo scoglio da superare, per arrivare ad un vero accordo tra le parti, è sicuramente la Flat Tax. Mentre la Lega insiste che la soglia sottoponibile a flat tax sia ampliata dai 65 mila euro attuali a 85 mila euro e che l’aliquota non superi il 20%, le altre forze politiche hanno dubbi sull’equità di questa proposta. 

Contrario, per esempio, il Pd. Il Dem Gian Mario Fragomeli, ha affermato a questo proposito: “Non ci opponiamo alla flat tax, ma chi supera i 65mila euro di reddito annuale, deve rientrare nel sistema ordinario Irpef, non si può avere una aliquota flat. Così si rischia di aumentare le tasse per altre categorie, come i pensionati”. Non sarebbe equo. 

Il Movimento 5 Stelle che sta tentando di mediare tra Lega e Pd sulla flat tax, ha proposto un regime transitorio biennale. La riforma fiscale, inoltre, sta anche studiando un modo per dire addio alla ritenuta d’acconto per i liberi professionisti. Chissà con cosa sarà sostituita e con quale modalità. 

Quando sarà approvata la riforma fiscale, dove sarà inserito anche il cashback fiscale?

Secondo il Corriere della Sera, domani ci sarà un nuovo vertice per trovare l’accordo sugli emendamenti presentati.

Il voto è stato spostato al 4 aprile, inizialmente era stato previsto per il 28 marzo.  Se tutto va secondo i piani, la riforma dovrebbe essere approvata in Senato a giugno. Dopo di che il Governo approverà e varerà i decreti attuativi della legge. E già a partire da gennaio 2023 il cashback fiscale potrebbe essere pienamente attivo!

Quali sono le altre importanti novità della riforma fiscale?

Oltre al cashback fiscale, proposto, come abbiamo accennato prima, dal Movimento 5 Stelle, probabilmente la riforma fiscale vedrà la nascita di almeno altri quattro pilastri:

  • 1) Dichiarare che la riforma non aumenterà in alcun modo la pressione fiscale sui cittadini italiani;
  • 2) La dualità delle aliquote sui redditi di capitale, il che sarebbe già un vantaggio rispetto alla legge odierna;
  • 3) Il passaggio, per i liberi professionisti e gli imprenditori, del pagamento mensile delle imposte, superando finalmente lo stantio sistema del saldo e dell’acconto;
  • 4) Che il Fisco degli enti locali possa avere una compartecipazione alla Flat Tax, senza alcun aggravio per i contribuenti.
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