Draghi scivola sul catasto! Patrimoniale in vista?

Sarà il catasto a far cadere il Governo guidato da Mario Draghi? Cosa si devono aspettare i contribuenti da questa riforma? Una nuova patrimoniale?

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Sarà il catasto a far cadere il Governo guidato da Mario Draghi? Cosa si devono aspettare i contribuenti da questa riforma? Una nuova patrimoniale? In Italia abbiamo ormai capito che ogni riforma non è mai a costo zero, e a rimetterci sono sempre i contribuenti. Il nodo del catasto, in questi giorni, sta letteralmente bloccando e tenendo fermi tutti i lavori che orbitano intorno alla riforma fiscale, a cui il premier ambisce così tanto. Se non ci sarà un accordo politico sulla questione, tutto rischia di fermarsi.

Negli ultimi giorni Mario Draghi si è dovuto scontrare con l'abbassamento del tetto ai contanti, che è stato fortemente voluto dal centrodestra. Adesso sembra voler prevalere, a tutti i costi, il tema della prudenza anche sul catasto, sul quale convergono le posizioni antistangata di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Benché in passato un timore in questo senso sia stato prontamente raffreddato, un po' tutti temono che la riforma del catasto possa portare ad una nuova patrimoniale.

La riforma del catasto: si farà a tutti i costi!

Secondo alcuni rumors di stampa, Mario Draghi sarebbe intenzionato ad andare fino in fondo. La riforma del catasto è ritenuta molto importante: il premier ritiene che sia indispensabile procedere con l'aggiornamento degli estimi immobiliari. Si va a contrapporre, in questo modo, con le posizioni del centrodestra, che temono che con questa manovra si pongano le basi per una patrimoniale. Draghi spera di riuscire a raggiungere un accordo con gli oppositori, prima di mettersi a discutere ufficialmente sui 450 emendamenti alla manovra. Nel caso in cui non si dovesse giungere ad un'intesa, potrebbe addirittura saltare l'appuntamento in aula con i decreti attuativi, che mirano a riformare il sistema tributario italiano.

Purtroppo il clima non è sereno. Il centrodestra sembra quanto ai convinto a mettersi di traverso all'ipotesi di una riforma del catasto. Un progetto, invece, sostenuto da Partito Democratico, Leu e Movimento 5 Stelle. Sostanzialmente si starebbe pensando ad un aggiornamento degli estimi e delle tassazioni degli immobili: l'idea è quella di effettuare una nuova ricognizione delle rendite immobiliari, che dovrebbero essere adeguate ai prezzi di mercato. Verrebbero anche inseriti dei meccanismi di adeguamento periodico del valore, da affiancare a quelli attuali.

Catasto, un lavoro di almeno cinque anni

Il lavoro da svolgere intorno agli estimi ed al catasto richiederebbe almeno cinque anni. Questo permetterebbe di lasciare l'incombenza di nuove tasse e di un'eventuale patrimoniale ai prossimi governi. È necessario sottolineare, comunque, che sulla manovra fiscale vi è una certa convergenza, che passa dalla semplificazione dell'Irpef ed arriva al superamento dell'Irap. Trova quasi tutti d'accordo sugli interventi sull'Iva. A creare problemi sono proprio gli interventi sul catasto e sulle prospettive di un arrivo di una patrimoniale. Rinnovare il catasto era un progetto a cui avevano ambìto anche altri governi in passato, ma che poi avevano lasciato nel cassetto per il timore di diventare impopolari.

Chiediamo lo stralcio della riforma del catasto - afferma Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze della Lega - perché passare al valore di mercato significa più tasse sulla casa, più alto Isee meno assistenza sociale. Le case non accatastate si possono già ora accatastare!

Riforma del catasto: cosa prevede la legge delega fiscale!

È contenuta all'interno della Legge Delega Fiscale la riforma del catasto. Nello specifico è prevista l'adozione di norme che permettano di modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili. Saranno messi a disposizione delle amministrazioni comunali e dell'Agenzia delle Entrate nuovi strumenti, che hanno lo scopo di facilitare l'individuazione ed il corretto classamento degli immobili. All'interno della norma sono anche indicati i criteri direttivi ed i principi, che dovranno essere adottati per integrare le informazioni che saranno presenti all'interno del catasto dei fabbricati. Su queste informazioni non si dovrà determinare la base imponibile dei tributi. Ma soprattutto non dovranno essere utilizzati per altre finalità fiscali. Questa parte della norma dovrebbe, almeno sulla carta, tranquillizzare il centrodestra, che teme che con la riforma del catasto arrivi una nuova patrimoniale. Anche se proprio il centrodestra teme che se le tasse non arrivano oggi, potrebbero pur sempre arrivare in futuro.

Il Sole 24 Ore spiega che

Obiettivo non facile del governo sarà quello di attuare la riforma a invarianza di gettito che, secondo le intenzioni dei tecnici del ministero dell’Economia, dovrebbe tradursi in una redistribuzione del carico fiscale sulla casa adeguando le rendite ai valori di mercato ma senza far crescere l'importo complessivo delle tasse sul mattone. E senza toccare la prima casa. Anche perché la Lega ha già parlato di una patrimoniale sulla casa. Il premier Mario Draghi ha cercato di spiegare che con la revisione della rendita catastale è stata fatta un’operazione di trasparenza per riequilibrare il carico fiscale. Ci sono tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quello dovuto.