Rimborso 730: le categorie coinvolte!

Quali differenze intercorrono tra le categorie che possono richiedere il Rimborso 730? Sciogliamo tutti i dubbi e scopriamo ogni dettaglio in questo articolo.

Il Rimborso 730 rappresenta per quasi tutti i lavoratori uno step fondamentale durante l’anno, che coincide spesso con il versamento delle imposte dovute allo Stato, la dichiarazione dei propri redditi ma anche il rimborso di quel quantitativo di denaro che talvolta viene versato erroneamente.

Affrontare nella giusta maniera questo step permette di rimanere in regola con il fisco e dormire sonni tranquilli durante la notte.

Inoltre, il procedimento del Rimborso 730, presenta vantaggi rilevanti per i contribuenti che possono avvalersene.

Affidandosi al proprio CAF di fiducia o con l’aiuto di un professionista specializzato nel settore di riferimento, è infatti possibile presentare il proprio Rimborso 730 senza diventare matti dietro interminabili calcoli relativi alle proprie imposte dovute o agli eventuali rimborsi spettanti.

Inoltre, gli imborsi di cui abbiamo parlato, vengono versati direttamente in busta paga o in rata di pensione dal proprio sostituto d’imposta, senza dover andare a ricercarli altrove.

Ma che cos’è per l’esattezza il Rimborso 730 e quali categorie possono richiederlo?

In questo articolo andremo ad affrontare più nel dettaglio queste tematiche, in modo tale da offrire una panoramica più ampia e precisa a tutti coloro che si trovano a dover fare i conti con il suddetto, letteralmente!

Non perdiamo quindi ulteriore tempo in questa introduzione e passiamo a dare un’occhiata ai paragrafi seguenti.

Rimborso 730: una piccola presentazione!

Abbiamo parlato genericamente nell’introduzione di Rimborso 730 ma esattamente a cosa si riferisce questa pratica e perché può ritornare così utile per i lavoratori aventi diritto?

Il Rimborso 730 può essere visto come un modello compilabile (ordinario o precompilato) che permette a determinate categorie di lavoratori (che andremo a specificare in seguito nel dettaglio) di presentare la propria dichiarazione dei redditi, insieme ad alcuni vantaggi.

Il vantaggio più grande, in virtù della complessità relativa a questo tipo di pratiche, è la totale assenza di calcoli a carico del contribuente, il quale insomma non deve fare tutto da sé.

Inoltre, come già accennato precedentemente, sia in caso di rimborso che di versamento il calcolo risultante sarà presente direttamente in busta paga o nella rata di pensione, sotto forma appunto di rimborso o di trattenuta.

Cosa significa questo?

Significa che, per qualsiasi contribuente, qualora avesse diritto ad un rimborso d’imposta lo troverebbe direttamente aggiunto alla propria busta paga

In caso contrario (ovvero di debito nei confronti dello Stato) troverebbe lo stesso calcolo in busta paga ma sotto forma di trattenuta, e quindi di una somma di denaro in meno rispetto al normale quantitativo del proprio stipendio.

In entrambe le situazioni, nonostante la prima sia chiaramente più favorevole, si sarebbe comunque sollevati dalla responsabilità di calcolare personalmente tali quantitativi, i quali risulterebbero automaticamente proprio grazie alla compilazione del Rimborso 730.

Inoltre bisogna specificare che l’utilizzo del Rimborso 730 permette di presentare anche delle spese detraibili o deducibili, permettendoci quindi di risparmiare ulteriormente qualora ne avessimo diritto.

Queste spese rientrerebbero nel settore dei rimborsi risultanti in busta paga.

Quando bisogna fare domanda per il Rimborso 730?

Affrontare il procedimento del Rimborso 730 ed eventualmente usufruire dei rimborsi delle varie spese deducibili e detraibili presuppone delle tempistiche ben precise che di anno in anno vanno seguite, in modo tale da presentare la domanda prima delle scadenze.

Solitamente è possibile iniziare a fare domanda per il Rimborso 730 già dal mese di aprile dell’anno in corso, periodo durante il quale vengono messi a disposizione i modelli da compilare con i dati relativi alle fatturazioni dell’anno fiscale precedente.

Per essere più chiari, nel 2022 dichiarerò e riceverò i rimborsi (o le trattenute), del reddito maturato nel 2021.

Per quanto riguarda invece la ricezione del Rimborso 730, questa può variare a seconda del mese in cui viene presentata a tutti gli effetti la domanda.

I tempi di elaborazione della dichiarazione dei redditi possono infatti variare e dipendono dal momento in cui trasmettiamo quest’ultima all’Agenzia delle Entrate.

Per fare un esempio, se il Modello 730 viene presentato nel periodo compreso tra il 16 luglio e il 31 agosto, il prospetto di liquidazione ricadrebbe il 15 settembre.

Inoltre è importante ricordare che, solitamente, la scadenza ultima per la presentazione del Rimborso 730 coincide con il 30 settembre dell’anno corrente, com’è stato per esempio nel 2021!

Insomma, è opportuno dare sempre uno sguardo alle tempistiche e al periodo dell’anno in cui ci troviamo, in modo tale da essere sicuri di rispettare con zelo tutte le scadenze relative alla procedura di presentazione del Rimborso 730.

I moduli necessari per il Rimborso 730!

In precedenza abbiamo parlato di moduli da compilare e in effetti lo stesso Rimborso 730 esiste sotto forma di modulo che può però avere due differenti versioni.

La prima versione del modulo per il Rimborso 730, che in questo caso coincide anche con la più semplice, è quella rappresentata dal modello precompilato.

Il modello per il Rimborso 730 precompilato presenta numerosi vantaggi e si rivolge principalmente a tutti i contribuenti che non affrontano delle sostanziose variazioni di reddito di anno in anno.

Insomma, se il reddito dichiarato continua ad essere molto simile nel corso degli anni, è possibile semplificarsi la vita e utilizzare per la domanda il modello precompilato, il quale contiene già tutti i dati del contribuente relativi alla dichiarazione dei redditi precedente.

Inoltre, solitamente, in un modello 730 precompilato che non presenta sostanziali variazioni difficilmente verranno portati avanti dei controlli documentali.

Nonostante ciò, nessun contribuente è obbligato ad utilizzare il modello precompilato, ma può decidere di affidarsi a quello ordinario.

Il modello ordinario, a differenza del precompilato, necessita di un maggiore impegno e di un sostituto d’imposta e presuppone che sia il contribuente stesso a compilare in maniera autonoma la propria dichiarazione dei redditi.

Quali sono le categorie che possono richiedere il Rimborso 730?

Arrivati nella fase finale di questo articolo torniamo alla domanda posta in introduzione.

Quali sono le categorie che possono effettivamente avvalersi del Rimborso 730?

Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto il sito “Cafcisl” che ci dice:

  • pensionati o lavoratori dipendenti;
  • contribuenti che percepiscono un’indennità sostitutiva di reddito di lavoro dipendente;
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, nel settore per esempio agricolo o dei servizi;
  • sacerdoti della Chiesa Cattolica;
  • titolari di cariche pubbliche elettive, come giudici e parlamentari;
  • contribuenti impegnati nei lavori socialmente utili.

Tra queste categorie ci occuperemo di dare uno sguardo più approfondito a quelle che rappresentano un esempio più ampio, ovvero i lavoratori dipendenti e i pensionati, andando a fornire infine qualche indicazione a chi si trova in una posizione di precariato o licenziamento.

Rimborso 730: pensionati e dipendenti!

Iniziamo a parlare dei lavoratori dipendenti e dei pensionati!

Queste due categorie sono molto simili tra loro e possono presentare senza problemi la loro dichiarazione dei redditi tramite il Rimborso 730.

Entrambi possono affidarsi al proprio CAF di fiducia o ad un professionista in grado di accompagnarli nella procedura (come per esempio un commercialista).

Non sono tante le differenze che intercorrono tra queste due categorie, se non per la ricezione dell’eventuale rimborso: i lavoratori dipendenti lo riceveranno nel proprio stipendio (ovvero in busta paga) un mese dopo la presentazione della domanda, mentre i pensionati lo riceveranno nella rata di pensione erogata dall’INPS due mesi dopo la aver presentato la domanda.

A parte queste due differenze relative alla natura stessa del contribuente, non c’è molto altro da aggiungere per quanto riguarda queste due categorie.

Rimborso 730: disoccupati e licenziati!

Anche i disoccupati e i precari (in fase di licenziamento o senza un vero e proprio posto fisso) possono avvalersi della presentazione del Rimborso 730 per effettuare la propria dichiarazione dei redditi.

In questo caso la vera e propria discriminante risiede nel sostituto d’imposta, non presente.

Per questa ragione si ricade nel caso di presentazione del Rimborso 730 senza sostituto d’imposta.

Come avviene in questo caso la procedura?

In caso di imposta a debito ci verrà rilasciato il modello F24 attraverso il quale pagare al fisco gli eventuali debiti maturati.

In caso di imposta a credito, invece, ci verrà rilasciato dal CAF un modello attraverso il quale comunicare all’Agenzia delle Entrate il proprio codice IBAN, nel quale verrà eventualmente versato il rimborso d’imposta spettante.

Ma diamo un’occhiata a questo breve video del canale Youtube “Insindacabili“, nel quale si fa chiarezza sulle tempistiche di ricezione del Rimborso 730 per i disoccupati:

Quindi, com’è possibile notare, anche i disoccupati e i licenziati possono presentare il modello per il Rimborso 730; solo è importante ricordare che non si ha un sostituto d’imposta a fare da tramite e che la ricezione del rimborso si allunga ulteriormente, arrivando a cadere entro dicembre dell’anno in cui si presenta la domanda.

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