Cedolare secca in scadenza: ecco chi deve pagare e come

A giugno i contribuenti dovranno mettere mano al portafoglio e pagare le imposte legate alla cedolare secca. Cosa cambia nel 2022?

A giugno i contribuenti dovranno mettere mano al portafoglio e pagare le imposte legate alla cedolare secca. Cosa cambia nel 2022? A cosa è necessario stare attenti per non incorrere in errori grossolani, dei quali potremmo pentirci in tempi fin troppo brevi. La cedolare secca, anche conosciuta come imposta sostitutiva sugli affitti, è una delle tante scadenze che affollano il mese di giugno. Dovrà essere pagato rispettando le stesse scadenze previste per l’Irpef e per la generalità delle imposte, che orbitano intorno alla dichiarazione dei redditi per il 2022.

Prima di entrare nel vivo ed imbarcarci nei calcoli che contraddistinguono la cedolare secca, è bene ricordare che per il pagamento dell’acconto sarà necessario tenere in stretta considerazione il 100% dell’importo dovuto l’anno precedente. La somma che ne emerge, tenendo in considerazione questo dato, determina in maniera molto chiara quanti siano obbligati a pagare entro il 30 giungo 2022 e chi, invece, potrà rimandare i propri versamenti al 30 novembre 2022. A questo punto è necessario cercare di comprendere quali siano le regole da seguire per quanti debbano pagare, ma soprattutto è indispensabile comprendere quali sono le scadenze previste in caso di rateizzazione degli importi da pagare. Adesso addentriamoci un po’ di più, e cerchiamo di capire quali siano le regole da rispettare per quanti devono pagare il saldo e l’acconto 2022 della cedolare secca.

Cedolare secca, le istruzioni

Come abbiamo anticipato in precedenza, la cedolare secca rispetta le stesse scadenze e le modalità attraverso le quali si deve procedere con il versamento dell’Irpef. I contribuenti dovranno segnarsi in calendario un importante appuntamento: quello del 30 giugno 2022. Entro questa data i diretti interessarti dovranno provvedere a pagare il saldo e il primo acconto dovuto.

A questo punto è importante fare alcune precisazioni, prima di scendere ancora di più nei dettagli. La cedolare secca costituisce, a tutti gli effetti, uno dei regimi di tassazione sostitutivi dell’Irpef e delle relative addizionali. Nel caso in cui il contribuente dovesse optare per questa particolare formula in sede di registrazione del contratto, può beneficiare anche dell’esonero dal pagamento dell’imposta di registro e di bollo.

La cedolare secca funziona come le altre imposte sui redditi. È necessario pagare l’acconto, che è pari al 100% dell’importo dovuto. Quello a cui è necessario prestare la massima attenzione sono le modalità di versamento: sarà necessario verificare quanti siano tenuti a pagare entro il 30 giugno 2022 e chi possa far slittare il pagamento al 30 novembre 2022, nei casi in cui questo sia possibile.

Cedolare secca, quando è dovuto l’acconto

Quando è necessario pagare l’acconto? I contribuenti lo dovranno pagare se l’importo, nel corso dell’anno precedente, supera i 51,65 euro. A questo punto quello che cambieranno saranno anche le scadenze che dovranno essere tenute opportunamente a mente:

  • nel caso in cui l’importo da versare sia inferiore a 257,52 euro, il versamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2022;
  • il pagamento potrà essere effettuato in due rate, se è superiore a 257,52 euro;
  • la prima rata dovrà essere pari al 40% dell’acconto complessivo dovuto. Dovrà essere saldata entro il 30 giugno 2022;
  • la seconda rata – pari al restante 60% – dovrà essere pagata entro il 30 novembre 2022.

Le due rate diventeranno pari al 50%, nel caso in cui i contribuenti dovessero esercitare un’attività per le quali siano stati approvati gli Isa, indipendentemente dal fatto che vengano applicati o meno.

Non sarà necessario pagare l’acconto della cedolare secca nel caso in cui si sia nel primo anno di esercizio dell’opzione. Questa opportunità è dettata dal fatto che manca la base imponibile di riferimento, ossia l’imposta sostitutiva dovuta per il periodo precedente.

Cedolare secca, il calendario delle scadenze

Anche la cedolare secca, come tutte le imposte che emergono dalla dichiarazione dei redditi, potrà essere pagata a rate. Ricordiamo che il pagamento di saldo e primo acconto a rate coinvolge tutte le somme che i contribuenti devono al fisco come Irpef, Irea o Irap. Ma anche per tutte le imposte sostitutive per minimi e forfettari. La cedolare secca rientra tra i tanti da contributi da versare, come anche i contributi che risultano dal quadro RR del modello Redditi relativi alla quota eccedente il minimale.

I contribuenti non potranno provvedere a pagare a rate il secondo acconto di novembre, anche se da più fronti è stato richiesto un intervento in questo senso.

L’acconto che i contribuenti dovranno versare per la cedolare secca si basa sull’importo dovuto l’anno precedente. Si tratta, a tutti gli effetti, del metodo storico. In alternativa si potrà optare per il metodo previsionale. Quest’ultimo verrà effettuato sull’imposta che si presume debba essere pagata per l’anno in corso, basandosi sui redditi che il contribuente presuppone ed ipotizza di realizzare. Se da un lato viene concessa la possibilità di ridurre o non pagare l’acconto, il metodo previsionale espone il contribuente al rischio di effettuare i versamenti in acconto in misura inferiore rispetto a quanto realmente dovuto, con la conseguente applicazione della sanzione per omesso versamento, pari al 30% dell’imposta dovuta, e relativi interessi.

Per versare la cedolare secca, sarà necessario utilizzare un Modello F24. Dovranno essere utilizzati i seguenti codice tributo:

  • 1840: Cedolare secca locazioni – Acconto prima rata
  • 1841: Cedolare secca locazioni – Acconto seconda rata o unica soluzione
  • 1842: Cedolare secca locazioni – Saldo.
Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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