Cessione del credito: no alle cessioni a cascata. Le novità!

Cessione del credito, novità importanti introdotte dal Decreto Sostegni-ter. Stop alle cessioni a cascate il limite è stato fissato a tre. Le novità 2022!

Importanti le novità in vista per quanto riguarda la cessione del credito applicata a molti dei bonus edilizi in vigore.

Le nuove misure che approfondiremo nel corso dell’articolo, sono state introdotte nel decreto Sostegni-ter definitivamente convertito in Legge n. 25/2022

Come già noto a molti la cessione del credito è sicuramente la modalità più conveniente per accedere a bonus come il Superbonus 110%, il bonus ristrutturazioni e tutte le altre agevolazioni per la quale è prevista.

Il motivo di tale convenienza è relativa al fato che il beneficiario del bonus non dovrà anticipare neanche un euro delle spese previste per l’intervento di ristrutturazione o di efficientamento energetico ammesso dal bonus di riferimento.

Nel corso del tempo però intorno a tale modalità sono state riscontrate truffe e frodi ai danni dello Stato per un valore di circa 5 miliardi di euro, il che ha spinto il Governo ad agire tempestivamente tutelandosi e redendo la cessione del credito più difficile da ottenere per esempio con l’introduzione del Decreto Antifrode. 

L’oggetto dell’articolo di oggi è comunque relativo alle ultime novità che vedono un divieto di frammentazione, e quindi stop alle cessioni infinite al blocco delle cessioni parziali, sicuramente operative a partire dal mese di maggio 2022, andiamo dunque a vedere meglio in cosa consiste.

Cessione del credito: stabilito il limite di cessioni entro il quale non si potrà procedere

Le novità riguardanti la cessione del credito introdotte dall’ultimo decreto Sostegni-ter in vigore già dal prossimo maggio possiamo riassumerle in diversi punti:

  • il credito ceduto non potrà essere trasferito all’infinito, stop dunque alle cessioni a cascata ed il limite definito dalla nuova normativa è di massimo 3 cessioni. 

In pratica il limite delle 3 cessioni può essere sintetizzato nel seguente modo:

Colui che commissiona i lavori potrà decidere di cedere il credito ad un’impresa o ad un ente bancario, e qui ci troviamo alla cessione del credito n.1;

  • il soggetto che ha ricevuto il credito potrà procedere attraverso due strade, utilizzare il credito in compensazione ricevendo così il rimborso per le spese sostenute o cedere nuovamente il credito, questa cessione del credito n.2 potrà essere esercitata solo verso banche o istituti finanziari nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia;
  • di nuovo l’ente che riceve la seconda cessione potrà decidere anche qui se utilizzarlo il credito in compensazione o cederlo per la terza ed ultima volta, cessione del credito n.3, limitatamente a banche o istituti finanziari nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia oltre che  ad imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia.
  • a questo punto la nuova normativa prevede uno stop ad ulteriori trasferimenti del credito, il che significa che l’ente finanziario che ha ricevuto la terza cessione come unica possibilità avrà quella di utilizzare il credito in compensazione.

I motivi principali di questo limite a soli tre trasferimenti è dovuto al fine di contrastare le numerose frodi fiscale che fino a oggi sono costati ben 5 miliardi di euro allo Stato. 

Cessione del credito nuove regole riguardo a tracciabilità e cessioni parziali     

Le novità che complicano e non poco il processo per ottenere la cessione del credito ammessa per diversi dei bonus casa ad oggi in vigore, non finiscono con lo stop delle cessioni a cascata.

Sempre con l’obiettivo di ridurre la percentuale di frodi e di altri comportamenti illeciti è stato introdotto ciò che è stato definito l’obbligo di tracciabilità.

In pratica della prima cessione del credito dovrà essere informata mediante un apposita comunicazione l’Agenzia delle Entrate, successivamente quello che non si potrà fare è cedere una parte di questo credito nei successivi trasferimenti con la sola possibilità di cederne la totalità. 

A l’intero credito infatti è come se venisse assegnato un codice identificativo che il credito dovrà portare con se nei successivi 2 trasferimenti.

Le modalità di assegnazione del codice che ne garantiscono la tracciabilità lungo i vari trasferimenti verranno presto comunicati da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’obbligo entrerà in vigore dal 1 maggio 2022 ovvero dalle comunicazioni di opzione inviate all’Agenzia delle Entrate a partire da questa data.

Cessione del Credito: rischi ed obblighi per i professionisti responsabili della documentazione 

Come previsto dal Decreto Antifrode, tra la documentazione richiesta al fine di chiedere ed ottenere la cessione del credito per bonus edili, ci sono l’asseverazione ed il visto di conformità.

I due documenti dovranno essere rilasciati da professionisti coinvolti nella cessione del credito.

Questi ultimi dovranno dunque accompagnare tale documentazione ad assicurazioni a protezione della responsabilità civile per ogni intervento comportante attestazioni o asseverazioni, con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto della predetta documentazione, eliminato il massimale di 500.000 euro.

Per i professionisti che infrangono la legge rilasciando false asseverazioni sono previste pene detentive che vanno da 2 a 5 anni oltre che sanzioni comprese tra 50.000 e 100.000 euro.

Nello specifico le sanzioni sopra indicate rischiano di essere inflitte nel momento in cui il professionista di turno, rilascia la documentazione a seguito di false informazioni, falsifica il bilancio relativo alle spese dell’intervento, omette informazioni determinanti relativamente alla tipologia intervento.

Da sottolineare che tale documentazione sia obbligatoria al fine di ottenere la cessione del credito per tutte le tipologie di bonus edili per i quali è ammessa.

Nel caso vengano riscontrate inadempienze, difformità o frodi il contratto è da considerarsi nullo.

Cessione del credito e Superbonus 110%: le nuove regole

Le novità che hanno caratterizzato i nuovi obblighi per ottenere la cessione del credito previsti dal nuovo Decreto Sostegni-ter hanno di fatto cambiato le regole anche del Superbonus 110%.

Nello specifico è scattato quello che viene definito obbligo di frammentazione, che entrerà in corso di validità a partire da maggio prossimo. 

La normativa che regolamento l’obbligo di frammentazione è l’art. 28, comma 1-bis, lettera a)3 ha previsto all’art. 121 del Decreto Rilancio il nuovo comma 1-quater che prevede:

  • un codice univoco che il beneficiario del bonus e l’impresa responsabile dei lavori dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate per mezzo di una piattaforma telematica dell’esercizio delle opzioni alternative;
  • l’impossibilità di cedere parzialmente il credito tramite le modalità di  cessione del credito e sconto in fattura.

Il divieto di frammentazione dunque entrerà in vigore a partire da maggio 2022 in modo da dare la possibilità all’Agenzia delle Entrate di pubblicare il provvedimento attuativo oltre che di aggiornare la piattaforma telematica delle opzioni alternative.

La nuova regole coinvolge in modo importante il Superbonus 110%, ma anche tutti gli altri bonus per il quale è prevista la cessione del credito.

In sintesi i bonus edili rappresentano provedimenti onerosi per le casse dello Stato una normativa più stringente che alzasse la barriera di ingresso oltre che scoraggiare gli amanti delle truffe era assolutamente necessaria al fine di renderli sostenibili anche per i prossimi anni.

Bonus casa ritenuti necessari dal governo anche per il rilancio dell’economica attraverso investimenti su uno dei settori ritenuto trainante quello appunto dell’edilizia, vedremo se le nuove misure diano i frutti sperati.

Redazione Trend-online.com
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