Come sbloccare la cessione del credito: nuovo cambio di rotta

Per le imprese che vogliono sbloccare la cessione del credito, arriva un importante cambio di rotta, ovvero l'utilizzo degli F24.

La cessione del credito, relativa ai bonus edilizi, continua ad essere al centro della scena, soprattutto a causa dei diversi blocchi che questi crediti subiscono, che portano ad un rallentamento generale delle procedure.

Ad esserne coinvolte maggiormente sono le imprese dell’edilizia, che hanno cumulato una grande quantità di credito, ma che non possono convertirlo nell’immediato in liquidità.

Si tratta di liquidità che sarebbe utile alle stesse imprese per proseguire con lo svolgimento dei lavori, ma per cui al momento molte banche hanno fermato le erogazioni.

La situazione quindi è in un punto fermo, per cui insieme alla Legge di Bilancio 2023 e alle rivalutazioni del funzionamento dei bonus per l’edilizia, arrivano anche importanti novità su come sbloccare la cessione del credito.

Come sbloccare la cessione del credito: lo stop delle banche

Al momento molte imprese del settore dell’edilizia hanno cumulato dei crediti fiscali, derivati dalle diverse agevolazioni, come il superbonus 110%, che cittadini privati e imprese hanno potuto richiedere nel corso dell’anno.

Il problema delle cessioni del credito è arrivato ad una situazione di stallo, dopo diversi mesi che il funzionamento di questo meccanismo viene sottoposto a numerose modifiche da parte di provvedimenti specifici.

Va tenuto presente che la cessione è solamente una delle possibilità con cui è possibile utilizzare il vantaggio fiscale svolgendo lavori di riqualificazione energetica o similari. Esiste infatti anche la possibilità di dilazionare il credito nel corso di diversi anni, oppure di optare per lo sconto in fattura, in base al bonus specifico.

Tuttavia la cessione del credito è un meccanismo piuttosto vantaggioso, che consente di trasferire il vantaggio fiscale da un soggetto all’altro, per lo svolgimento dei lavori. Questo credito tuttavia, è stato per diversi mesi convertito in liquidità direttamente dalle banche.

Banche che attualmente, con le regole in vigore, hanno imposto uno stop alle acquisizioni di credito, ad eccezione di pochi istituti. Per questo motivo al momento moltissime imprese che lavorano nell’edilizia si sono fermate perché non possono accedere alla liquidità corrispondente al credito.

Come sbloccare la cessione del credito con gli F24

Per sbloccare questa situazione di stallo, il governo sta ipotizzando diversi interventi. La prima ipotesi portata avanti è stata quella di prolungare il periodo di recupero dei crediti da 4 a 10 anni, tuttavia attualmente questa proposta è stata bocciata.

L’ipotesi più accreditata al momento è quella di utilizzare gli F24 per erogare questo credito. La proposta arriva dalle associazioni Abi e Ance, con l’obiettivo di dare una risposta su come sbloccare la cessione del credito, per poter garantire l’utilizzo della liquidità corrispondente.

Di fatto, gli F24 che sono presi in carico dagli istituti bancari, per conto dei clienti, verrebbero pagati in parte con i crediti fiscali cumulati dagli istituti. Verrebbe così alleggerito il peso degli F24 alle banche, almeno per 4-5 miliardi di euro, e la situazione di blocco verrebbe sbloccata.

Anche se al momento si tratta solamente di una ipotesi, sembra la più accreditata, per cui si attende l’approvazione definitiva con la nuova manovra 2023.

I rallentamenti tuttavia non riguardano solamente la cessione del credito, ma anche lo svolgimento delle operazioni per ottenere il vantaggio pieno del superbonus 110% in previsione di una discesa dell’aliquota per il prossimo anno.

Per chi invece vuole provare a sbloccare la cessione del credito in qualche modo, è ancora possibile tentare la richiesta presso le banche che ancora accettano questo strumento. Per il momento si tratta di Intesa Sanpaolo e BNL, tuttavia le cose potrebbero ulteriormente cambiare.

Ricordiamo infine che l’Agenzia delle Entrate ha comunicato alcune regole specifiche che riguardano questo strumento: ogni credito ceduto ha un codice univoco specifico, e i crediti non possono costituire cessioni parziali.

Sblocco cessione del credito e superbonus 110%

Al centro dei cambiamenti troviamo anche il superbonus 110%, che con le ultime decisioni del governo scenderà nel 2023 fino al 90%.

Tuttavia è stata garantita una finestra temporale, con il Decreto Aiuti quater, utile ad accedere al sostegno pieno, presentando i lavori con una attestazione Cila entro il 25 novembre scorso.

I rallentamenti tuttavia non sono mancati neanche in questa occasione, perché le amministrazioni locali hanno ricevuto ingenti quantità di richieste, e di fatto le procedure sono andate in tilt.

Per questo motivo, molti possibili beneficiari del superbonus con agevolazione piena al 110% hanno dovuto rinunciarvi a causa dei rallentamenti, accettando l’agevolazione inferiore.

Il governo sta valutando di introdurre una soluzione per questi casi, estendendo la possibilità di accedere all’agevolazione al 110% fino a fine dicembre 2022.

Attualmente queste sono le ipotesi principali per ciò che riguarda il superbonus 110%, tuttavia si attende di conoscere la versione definitiva della Legge di Bilancio 2023.

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