Come compilare la fattura elettronica evitando sanzioni!

Dal 1 luglio 2022 scatta l'obbligo della fattura elettronica anche per le Partite Iva in regime forfettario, come emetterla correttamente evitando sanzioni.

Novità in arrivo per parte delle Partite Iva operanti in regime forfettario, dal 1 luglio infatti scatterà l’obbligo di emettere fattura elettronica.

E’ il decreto PNRR a contenere il testo, che a breve dovrebbe essere confermato e successivamente approvato.

Tale misura rientra in un piano ben più ampio di provvedimenti atti a riformare il Fisco e che anticipa un’ altra delle misure approvate a breve e cioè quella del regime sanzionatorio per tutti quegli esercenti che si rifiuteranno di accettare nella propria attività pagamenti tramite Pos.

Insomma siamo davanti ad un pacchetto di misure anti evasione, con l’obiettivo di scoraggiare i furbetti del Fisco.

A fronte quindi di regole che ampliano la platea che dovrà ricorrere alla fattura elettronica ci sarà ancora una larga fetta di contribuenti esonerati.

L’ultimo step dopo il via libera dall’Europa era proprio la ricezione da parte dell’ordinamento italiano con un’apposita norma.

Dal primo luglio prossimo dunque se sei titolare di una Partita Iva e sei nel regime forfettario potresti essere tra coloro che avranno l’obbligo di emettere fattura elettronica.

Proprio per questo, per non farti trovare impreparato alla novità andiamo a vedere come compilarla correttamente.

E’ molto importante infatti non farsi trovare impreparati in modo da evitare sanzioni.

Fino ad oggi infatti tra i numerosi vantaggi dei quali potevano beneficiare coloro che operano nel regime forfettario c’è anche la possibilità di emettere fatture cartacee, bene dal 1 luglio quasi certamente non sarà più così.

Vediamo in questa guida come fare una fattura elettronica.

Fattura elettronica: dal 1 luglio scatta l’obbligo per le P.I. a regime forfettario

Arriva l’onda lunga della fattura elettronica a travolgere anche coloro in possesso di Partita Iva operante nel regime forfettario caratterizzato da una flat tax del 15% o del 5% se ci si trova nei primi 5 anni di attività.

Ebbene un emendamento inserito nel pacchetto antifrode prevede anche per questa categoria l’obbligo di e-fattura a partire dal 1 luglio 2022.

Il testo è stato inserito nel decreto PNRR ed è in attesa di essere approvato, tra le novità c’è appunto la cancellazione degli esoneri previsti dal dl 127 del 5 agosto 2015, precisamente all’articolo 1 comma 3, nello specifico:

  •  soggetti passivi che hanno beneficiato dell’opzione di cui agli articoli 1 e 2 della legge 16 dicembre 1991, n. 398, i quali nel periodo d’imposta precedente hanno ottenuto dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a euro 65.000, nello specifico associazioni sportive dilettantistiche;
  • contribuenti che operano nel regime di vantaggio di cui all’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;

In pratica le sole Partite Iva che potranno continuare a beneficiare dell’esonero dalla e-fattura sono quelle piccole imprese con fatturati inferiori a 25.000 euro.

Ma anche per questa categoria l’obbligo è solo rimandato, infatti quasi certamente la data da segnare in calendario sarà quella del 1 gennaio 2024, a questo punto la fattura elettronica avrà sostituito quella cartaceo in tutte le categorie di contribuenti.

Come emettere fattura elettronica evitando multe e sanzioni

Il detentore della Partita Iva che dovrà emettere la fattura elettronica dovrà procedere con la compilazione tramite software specifici.

Il mercato offre una vasta gamma di software alcuni a pagamento altri gratuiti. 

E’ il caso dell’Agenzia delle Entrate che mette a disposizione dei contribuenti un software gratuito.

A prescindere dal software che si deciderà di utilizzare (ne approfondiremo qualcuno nei paragrafi seguenti) tutti andranno a generare una fattura in formato XML che verrà inviata al Sistema di Interscambio (SdI). 

La prima cosa che si dovrà fare quando si accederà per la prima volta a software di questo tipo è configurare il “profilo di fatturazione”.

E lo si potrà fare procedendo con la compilazione dei dati del mittente attraverso l’inserimento dei seguenti dati:

  • il numero che identifica la Partita Iva;
  • regime fiscale (RF19 per Regime Forfettario);
  • la denominazione dell’impresa, insieme a ragione sociale, nome, cognome e indirizzo;
  • cassa previdenziale di appartenenza, per fare un esempio, nel caso di un avvocato la cassa di riferimento sarà la Cassa Forense, e così via.

Portato a termine questo primo step si passerà ad inserire i dati del cliente che saranno: 

  • i dati anagrafici accompagnati dal nome della ditta;
  • il numero della Partita Iva;
  • Inoltre verrà chiesto di inserire il Codice Univoco (un codice alfanumerico di 6 cifre con il quale il Sistema di Interscambio identifica l’ente pubblico destinatario della fattura elettronica, Fattura PA) che facilita il Sistema di Interscambio a recapitare la fattura.

Infine si dovrà procedere con l’inserimento del numero progressivo che identifica la fattura, la data di emissione, l’importo di pagamento e la tipologia di bene venduto.

Fattura elettronica: cos’è?

In pratica la fattura elettronica non è nient’altro che una normale fattura, ma in un formato diverso e cioè il formato digitale.

Per il resto rimane tutto invariato come abbiamo visto anche nel paragrafo precedente infatti i dati da inserire sul documento digirtale sono gli stessi che adiamo ad inserire nella classica fattura cartacea.

Dati che comprendono la descrizione del prodotto o servizio venduto oltre che dati riferiti al fornitore, detentore della partita iva e al cliente.

La fattura in formato XML deve essere inviata al Sistema di Interscambio (SdI) e viene trasferita con il codice destinatario (codice Univoco) o con l’indirizzo PEC del contribuente.

La trasmissione al sistema Sdl potrà avvenire per una singola fattura così come per un pacchetto che raccoglie più fattura questo in riferimento dell’art.21 comma 3del Decreto Legge n.633 del 26 ottobre 1972.

Le fatture elettronica emesse nel tempo potranno essere conservate grazie il servizio gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Per poterne beneficiare il detentore della P.I. dovrà sottoscrivere l’accordo di servizio pubblicato nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate.

Fattura elettronica: come scegliere il software giusto

Come già scritto di software per la fatturazione elettronica ne esistono molti sul mercato, gratis e a pagamento.

Il più comune, assolutamente completo, messo a disposizione gratuitamente è quello scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Alcuni parametri che possono indirizzare il contribuente verso la scelta di un software invece di un altro sono per esempio il volume d’affari, è chiaro che un impresa che fattura per esempio 2 milioni di euro avrà necessità diverse da un’impresa che fattura poche migliaia di euro insieme ad un numero di transazioni minori.

E’ chiaro che anche il numero di fatture annuo è un parametro che aiuta nella scelta, se le fatture sono tante infatti si avrà bisogno di uno spazio di archiviazione adeguato.

 Esistono, di fatti, servizi di cloud più o meno ampi, che offrono uno spazio che va da pochi megabyte a diversi gigabyte di spazio, con relativi costi commisurati all’ampiezza e alla varietà dei servizi proposti. 

In ogni modo la scelta non risulterà difficile visto che la maggior parte dei software si equivale in quanto a servizi e funzionalità.

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