Condono, cartelle e debiti cancellati: quando come e per chi

Il Ministero dell'Economia ha fissato i tempi per la cancellazione dei debiti verso il Fisco: dite addio alle cartelle dal 2000 al 2010 fino a 5 mila euro. Entro il 31 ottobre tutti i debiti che rientrano nel condono verranno cancellati, ma solo per i contribuenti con un reddito complessivo inferiore a 30 mila euro. Ecco come, quando e per chi ci sarà il condono!

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È stato anticipato da un quotidiano economico (Il Sole 24 Ore) il decreto del Ministero dell’Economia che fissa le regole, i requisiti e i tempi per la cancellazione dei debiti con il Fisco. I contribuenti che hanno ricevuto delle cartelle esattoriali e nutrono dei debiti fino a 5 mila euro, infatti, possono stralciare le loro cartelle entro il 31 ottobre 2021. Come fare?

Si tratta di un procedimento “fai da te”, grazie al software reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate. Il contribuente non dovrà fare nulla, se non controllare se i suoi debiti possono (o meno) essere cancellati. Ma attenzione: solo i debiti rientranti nel periodo compreso tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, appartenente a persone fisiche con un reddito imponibile non superiore a 30 mila euro potranno essere cancellati.

Conferma lo schema dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che riassume - in breve - le novità introdotte dal decreto Sostegni bis, che ora è legge:

Sono annullati i debiti, risultanti dai singoli carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, che, alla data di entrata in vigore del “Decreto Sostegni”, hanno importo residuo fino a 5 mila euro.

Vediamo nel dettaglio come avviene la cancellazione dei debiti, chi può beneficiare del condono delle cartelle esattoriali ed entro quando saranno stralciati i debiti con il Fisco. Le istruzioni sono contenute nel decreto attuativo del Mef.

Condono cartelle esattoriali: cos’è e cosa significa

Lo stralcio dei debiti, ovvero il condono delle cartelle esattoriali è la cancellazione di tutte le morosità che un contribuente nutre con il Fisco. Nel dettaglio, ci si riferisce a debiti accumulati nel tempo che sono già stati notificati tramite cartella esattoriale, ma non ancora pagati

Lo Stato, con una norma inserita nel decreto Sostegni bis – approvato anche in Senato – ha deciso di cancellare i debiti che soddisfano alcuni requisiti.

Si tratta di un’operazione alquanto straordinaria che viene adottata in situazioni molto difficili: per esempio, nel nostro caso, a causa della pandemia di Covid-19, che ha aggravato il bilancio delle famiglie e ha portato all’aggravarsi della crisi economica già presente nel nostro Paese.

Anche in passato era stata adottata questa misura: il condono delle cartelle – nel corso degli anni – ha prodotto fino a 140,5 miliardi di euro risparmiati dai cittadini e persi dalle casse dello Stato.

Condono cartelle fino a 5 mila euro: quali debiti vengono cancellati?

Nella norma riportata all’interno del decreto Sostegni bis ci si riferisce non a tutti i tipi di debito, ma soltanto ad alcune particolari situazioni. Nel dettaglio, i debiti che verranno cancellati dovranno soddisfare alcuni requisiti, tra i quali un limite massimo di denaro, un periodo di tempo entro il quale collocarsi e un reddito imponibile complessivo del contribuente debitore verso il Fisco.

Per poter vedere cancellati i propri debiti occorre soddisfare i seguenti requisiti:

  • non essere di importo superiore ai 5 mila euro;
  • la notifica della cartella deve rientrare nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010;
  • il contribuente deve possedere, nell’anno 2019, un reddito imponibile non superiore a 30 mila euro.

Lo stralcio riguarderà, secondo le stime, quasi 9 cartelle su 10: i contribuenti che vedranno cancellati i loro debiti, quindi, dovranno semplicemente rispettare i tempi e le procedure fissate dal Ministero dell’Economia.

Condono cartelle: a chi spetta lo stralcio dei debiti?

Sono 2,5 milioni gli italiani che attendono la cancellazione dei propri debiti con il Fisco, ma l’attesa durerà almeno tutta l’estate. I beneficiari dello stralcio dei debiti, secondo la norma del decreto Sostegni bis, sono:

  • le persone fisiche, purché abbiano conseguito un reddito complessivo, nell’anno di imposta 2019, non superiore a 30 mila euro;
  • i soggetti diversi dalle persone fisiche, purché nell’anno di imposta fino al 31 dicembre 2019 abbiano percepito compensi non superiori a 30 mila euro.

Come precisa l’Agenzia delle Entrate Riscossione, inoltre, tra i debiti che verranno cancellati:

sono compresi anche quelli eventualmente presenti nei piani di pagamento della “Rottamazione-ter” e del “Saldo e stralcio” di cui all’articolo 3 decreto legge numero 119 del 2018, all’art. 16-bis del decreto legge numero 34 del 2019 e all’articolo 1 (…) della legge numero 145 del 2018.

Gli esclusi dallo stralcio delle cartelle

Se, da un lato, troviamo i beneficiari di una misura molto attesa e sperata dai contribuenti debitori verso il Fisco, dall’altro lato troviamo, invece, gli esclusi dal condono delle cartelle. Infatti, non tutte le tipologie di debiti saranno cancellate.

La norma inserita nel decreto Sostegni bis esclude tutte le seguenti tipologie di cartelle esattoriali:

  • quelle relative alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea;
  • quelle relative alle pronunce della Corte dei Conti in tema di recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’UE;
  • quelle relative a multe, ammende e sanzioni pecuniarie in seguito a sentenze penali di condanna;
  • quelle riguardanti debiti co-intestati, ovvero attribuibili a persone diverse;
  • l’IVA recuperata dalle importazioni.

Sono altresì escluse anche tutte le cartelle che non rientrano nel periodo di riferimento, ovvero dal 2000 al 2010, o quelle che superano i 5 mila euro in totale. Infine, i contribuenti che vantano un reddito complessivo, derivante dalle dichiarazioni dei redditi del 2019, superiore alla soglia limite, non potranno beneficiare della cancellazione dei debiti.

Stralcio cartelle esattoriali: quando verranno cancellati i debiti?

Il calendario del condono delle cartelle è già stato fissato: la partenza è prevista per il 20 agosto 2021 – subito dopo il Ferragosto –, ma la cancellazione effettiva dei debiti non sarà effettuata prima del 31 ottobre 2021.

Entro il 20 agosto, infatti, spetterà all’agente di Riscossione trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’elenco dei codici fiscali dei contribuenti che al 23 marzo 2021 soddisfavano i requisiti richiesti per lo stralcio, ovvero i cui debiti non erano superiori a 5 mila euro.

Entro il 30 settembre, invece, sarà l’Agenzia delle Entrate a rispondere alla Riscossione, evidenziando quali siano i contribuenti che nelle dichiarazioni dei redditi o nelle certificazioni uniche del 2019 abbiano conseguito un reddito imponibile entro il limite fissato per il condono.

Incrociando i due dati sarà possibile attuare la cancellazione dei debiti entro il 31 ottobre 2021. Ma il decreto del Mef, come anticipato dal Sole 24 Ore, fissa ulteriori date da tenere a mente:

  • la prima, il 15 novembre 2021, data entro la quale in concessionario di recupero potrà presentare la richiesta di rimborso in due rate;
  • la seconda, il 30 novembre 2021, data entro la quale gli enti creditori avranno modo di annullare l’elenco delle quote oggetto di cancellazione.

Condono e stralcio: come controllare l’avvenuta cancellazione dei debiti

Come abbiamo anticipato, il contribuente non dovrà far nulla per veder cancellati i propri debiti dalla Riscossione: il meccanismo è “fai da te”, o meglio “fai da sé”. È possibile però, verificare se i propri debiti sono stati effettivamente oggetto di cancellazione sfruttando l’apposito software messo a punto dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Il programma si chiama “Verifica lo stralcio dei debiti nella tua definizione agevolata” e per accedervi basta semplicemente inserire i dati riportati nella “Comunicazione delle somme dovute”, che ciascun contribuente che partecipa alla rottamazione, al saldo e allo stralcio ha ricevuto.

In questo modo verranno visualizzati tutti i debiti oggetto di annullamento, dei quali si potrà scaricare anche una ricevuta.

Decreto Sostegni bis è legge: tutte le misure

Oltre alla questione delle cartelle esattoriali, per le quali è stata fissata una nuova proroga della sospensione delle notifiche degli atti al 31 agosto 2021, il decreto Sostegni bis convertito in legge apporta ulteriori misure e novità per un ammontare complessivo di 40 miliardi di euro di risorse.

All’articolo uno sono stati confermati nuovamente i contributi a fondo perduto per Partite Iva, professioni e imprese in tre vie: la prima riservata alle attività stagionali, la seconda automatica e un terzo contributo perequativo sulla base delle perdite di esercizio. La novità introdotta dal suddetto decreto, rispetto ai precedenti, è l’innalzamento dei ricavi complessivi a 15 milioni di euro anziché 10 milioni.

Novità anche sull’Imu per i titolari di immobili oggetto di blocco degli sfratti: questi soggetti saranno esentati dal pagamento della tassa per tutto il 2021. Le rate già versate, inoltre, verranno rimborsate. Viene prorogato anche il bonus affitti per le imprese, ovvero il credito di imposta del 60% sulle locazioni commerciali.

Nuovi incentivi auto con o senza rottamazione per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro, modifiche anche al bonus vacanze: si potrà utilizzare anche per pagare i servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator o per pagare i pacchetti turistici. Confermato anche il bonus matrimonio, ovvero i contributi a fondo perduto per il settore wedding, ma nessun contributo previsto per gli sposi.

E ancora: per i settori maggiormente colpiti dalle chiusure, come il comparto sciistico (30 milioni), ma anche l’agricoltura (2 miliardi), le Ras e il terzo settore (60 milioni), i centri commerciali e le fiere (rispettivamente crediti di imposta sugli affitti e ristori per 50 milioni di euro) sono in arrivo nuovi bonus per le attività chiuse, grazie a un finanziamento di ulteriori 40 milioni di euro. Viene ridotto a 100 giorni, anziché quattro mesi, il periodo tramite il quale accedere agli aiuti per le attività rimaste chiuse.

Confermate altre quattro mensilità del reddito di emergenza e la possibilità di effettuare tamponi gratis per ottenere il Green Pass (obbligatorio a partire dal 6 agosto: scopri dove) ma solo per le persone fragili, ovvero coloro che per motivi di salute non possono effettuare la vaccinazione.