Terremoto detrazioni: il Fisco boccia il conto corrente!

Arriva direttamente da Perugia la sentenza che farà tremare molti contribuenti, che hanno conto corrente cointestato con il proprio coniuge. La sentenza n. 104/2021 della Commissione Tributaria Provinciale di Perugia ha creato un pericoloso precedente, ma soprattutto ha gettato nel panico la maggior parte dei contribuenti italiani, che hanno un conto corrente cointestato con un parente.

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Arriva direttamente da Perugia la sentenza che farà tremare molti contribuenti, che hanno conto corrente cointestato con il proprio coniuge. La sentenza n. 104/2021 della Commissione Tributaria Provinciale di Perugia ha creato un pericoloso precedente, ma soprattutto ha gettato nel panico la maggior parte dei contribuenti italiani, che hanno un conto corrente cointestato con un parente. Un pericoloso precedente, che fortunatamente non dovrebbe più essere tale per i contribuenti.

Il Governo ci ha risposto - si legge in una nota della Lega - che l'onere può considerarsi sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa anche se il versamento viene effettuato da un c/c cointestato. L'importante è la tracciabilità e la riconducibilità del versamento al contribuente. Questione risolta. Una recente sentenza di una Commissione Tributaria provinciale aveva destato grande preoccupazione tra i contribuenti generando la corsa all'apertura di c/c individuali, penalizzando e costringendo cosi' le famiglie a dover sostenere una spesa in più.

Conto corrente: una sentenza senza precedenti!

La sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Perugia aveva lasciato un po' perplessi i contribuenti, soprattutto quelle persone che hanno un conto corrente cointestato con il coniuge od un parente. Nel caso in cui determinati pagamenti vengano addebitati proprio su questo rapporto bancario per un determinato onere detraibili, la detrazione Irpef che spetterebbe in dichiarazione sarebbe solo e soltanto pari alla metà (50%) del totale della spesa sostenuta.

Il caso è nato dalla vicenda di un contribuente umbro che, stando a quanto previsto dal Testo Unico per le Imposte sui Redditi (Tuir), aveva deciso di scaricare dal proprio reddito alcuni versamenti effettuati alla previdenza complementare. Il problema era sorto perché questi pagamenti erano stati addebitati sul conto corrente cointestato con la moglie. Il contribuente aveva provveduto a compilare tutta la documentazione necessaria e aveva indicato le detrazioni del caso e richiesto il rimborso fiscale. L'Agenzia delle Entrate, però, aveva deciso di inviargli una cartella esattoriale per farsi restituire il 50% delle detrazioni fruite.

Il ricorso immediato!

Il contribuente, comunque, aveva deciso di muoversi immediatamente e aveva presentato ricorso. Il diretto interessato, facendo un diretto riferimento alla legge dedicata al conto corrente, aveva fatto notare che benché fosse cointestato era con firme disgiunte. Ogni titolare, quindi, aveva la possibilità di disporre dell'intera somma che era depositata in quel determinato rapporto bancario.

Questo caso, in qualsiasi modo fosse andato a finire, costituiva un precedente molto pericoloso. La Lega ha quindi deciso di intervenire prontamente in Parlamento. In una nota il Carroccio ha spiegato che l'onere della tracciabilità della spesa è stato ampiamente dimostrato dal contribuente, al quale è intestato il documento di spesa, anche se il pagamento è arrivato da un conto corrente cointestato.

Conto corrente cointestato, i pro ed i contro!

Di certo la sentenza che arriva da Perugia apre un dibattito: conviene aprire un conto corrente con il coniuge. La convenienza, sicuramente, può essere dettata dai soldi che vi girano dentro. O forse sarebbe più corretto affermare che sarebbe opportuno aprire un conto corrente dedicato all'attività professionale.

Ricordiamo solo all'Agenzia delle Entrate che in un paese come il nostro, alla fine non è poi tanto assurdo pensare ad un conto corrente cointestato. E' una soluzione molto pratica e comoda, soprattutto tra i coniugi. Sicuramente non è un modo per evadere il fisco: le spese e le entrate sono comunque tracciate. Si cerca unicamente di risparmiare un po' di soldi a fine anno.