Conto corrente pignorato il 15 dicembre! A chi tocca

Molti contribuenti si potrebbero ritrovare con una brutta sorpresa mercoledì 15 dicembre 2021: potrebbero ritrovarsi con il conto corrente pignorato. Al contrario di quanti si potessero aspettare non è stato bloccato il provvedimento previsto dalla pace fiscale: questo significa che quanti abbiano un debito ancora aperto con l'Agenzia delle Entrate non potranno rimandare in nessun caso il pagamento.

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Molti contribuenti si potrebbero ritrovare con una brutta sorpresa mercoledì 15 dicembre 2021: potrebbero ritrovarsi con il conto corrente pignorato. Al contrario di quanti si potessero aspettare non è stato bloccato il provvedimento previsto dalla pace fiscale: questo significa che quanti abbiano un debito ancora aperto con l'Agenzia delle Entrate non potranno rimandare in nessun caso il pagamento. Non siamo davanti ad un dettaglio da poco conto, perché questa volta il rischio è quello di vedersi pignorato totalmente o parzialmente il conto corrente.

Il Governo, guidato da Mario Draghi, ha deciso di riammettere i contribuenti che siano decaduti relativamente alle rate della rottamazione ter e saldo e stralcio. Queste rate erano originariamente scadute il 30 novembre, ma c'è stata una piccola proroga al 9 dicembre, che, se si considera la tolleranza di cinque giorni, significa poter pagare fino al 14 dicembre 2021.

Conto corrente, chi rischia il pignoramento!

Attraverso una circolare del 28 ottobre 2021, l'Agenzia delle Entrate ha comunicato ai contribuenti quali siano i rischi in cui incorrono quanti non riescano a saldare i pagamenti della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Sempre l'Agenzia delle Entrate ha provveduto a sottolineare in modo chiaro ed esplicito, che quanti non dovessero mettersi in regola con quanto dovuto al fisco, perderebbero i vantaggi che sono legati alla rateizzazione del debito, senza per questo essere costretti a pagare anche eventuali interessi o pesanti sanzioni. Nel caso in cui si provvedesse a pagare quanto dovuto non si rischierebbe il pignoramento del conto corrente.

È necessario ricordare che gli agenti del fisco non hanno necessità di alcuna autorizzazione giudiziaria per procedere a pignorare direttamente il conto corrente dei contribuenti. Hanno accesso diretto agli stipendi, ai risparmi ed alle pensioni di tutti i cittadini italiani. L'Agenzia delle Entrate deve procedere unicamente a notificare l'atto: in questo modo il contribuente è avvisato del pignoramento del conto corrente ed a questo punto ha a disposizione 60 giorni per saldare il proprio debito, in modo da evitare che i propri risparmi vengano bloccati.

Chi rischia di rimanere senza soldi!

In queste settimane sono arrivate molte novitàp per quanti abbiamo dei debiti pregressi con l'Agenzia delle Entrate. Un emendamento al Decreto Fisco - Lavoro, voluto dalle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato, ha dilazionato, seppur di poco, i tempi per il pagamento delle cartelle esattoriali. Spostando, in questo modo, di qualche giorno lo spauracchio del pignoramento del conto corrente.

Sostanzialmente la mini proroga che è appena arrivata, coinvolge i termini per il versamento delle rate della rottamazione ter, che sarebbero scadute il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio ed il 30 novembre 2020. Nel lungo elenco delle proroghe sono state inserite anche le scadenze del 28 febbraio, del 31 maggio, del 31 luglio e del 30 novembre 2021. Stesso, identico ed uguale discorso vale per le rate del saldo e stralcio, che potranno essere pagate entro il 14 dicembre 2021.

Questa è, fondamentalmente, una data che deve essere segnata sul calendario. I contribuenti che si dovessero dimenticare di mettersi in regola, perderanno tutti i vantaggi che hanno ottenuto grazie alla rateizzazione del debito. Fino a questo momento, infatti, tutte le attività di riscossione sono state tenute a freno dal fatto che molti contribuenti hanno deciso di aderire alla Pace Fiscale ed hanno aderito alle disposizioni che vi sono contenute.

Conto corrente sotto osservazione!

Purtroppo, a questo punto, i contribuenti hanno ben poco di cui lamentarsi. L'Agenzia delle Entrate ha concesso una vera e propria mini proroga, che comunque si va ad aggiungere alle proroghe che erano state concesse nel corso degli ultimi mesi. Questa volta arriva uno slittamento di pochi giorni, che però si aggiungono alle precedenti proroghe, ben più corpose.

Sicuramente erano in molti a sperare di poter attendere l'arrivo del nuovo anno per potersi mettere in regola con gli arretrati tributari. Le famiglie, negli 18-20 mesi, sono già state messe a dura prova dalla crisi economica causata dai vari lockdown e dal Covid 19. A questo aggiungiamoci che gli agenti del fisco sono generalmente molto rapidi, quando si tratta di intervenire e chiedere conto delle rate arretrate dei debiti con il fisco.

I contribuenti che si ritrovassero nella situazione di vedersi pignorato il conto corrente devono ricordarsi che l'Agenzia delle Entrate può provvedere a pignorare tutte le somme che vi sono presenti

a esclusione dell’ultimo stipendio o salario che resta sempre disponibile per qualsiasi necessità del debitore.

È, inoltre, importante ricordare che è possibile difendersi dal pignoramento. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26519 del 2017, ha indicato che l'atto di pignoramento deve necessariamente indicare in modo chiaro il credito per il quale si procede.

In caso contrario, infatti, la procedura viene considerata illegittima. Entrando nei dettagli, pertanto, l’atto di pignoramento deve specificare a quale titolo siano dovute le somme bloccate. Se l’Agenzia di Riscossione provvedere a inviare degli atti generici, senza fornire delle indicazioni specifiche, ecco che il soggetto interessato può opporsi e ottenere l’annullamento del pignoramento.