Contributi a fondo perduto, come vengono calcolati nel 2022?

I contributi a fondo perduto sono un'agevolazione ideata dal governo italiano, ma come funzionano per il 2022? Come vengono calcolati?

Il contributo a fondo perduto è un aiuto ideato dal governo italiano per andare a sostenere diverse attività, che negli ultimi anni, hanno subito una forte crisi economica a causa della pandemia da Covid-19

Grazie al decreto numero 73 del 2021 e al decreto numero 4 del 2022 sono stati introdotti dei fondi per aiutare alcuni settori, in particolare quello dell’organizzazione di eventi, la ristorazione e il mondo della vita notturna. 

L’11 luglio scorso sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono stati pubblicati alcuni aggiornamenti che riguardano i codici da compilare nel momento in cui si richiedono questi fondi, assieme a questi è stata prodotta anche una guida che spiega nel dettaglio come si calcolano i fondi

Nel corso dell’articolo seguente andremo ad analizzare nel dettaglio la guida scritta da Agenzia delle Entrate rispetto al calcolo dei fondi e anche come funzionano rispetto a diversi fattori. 

Le novità del calcolo nel 2022 dei contributi a fondo perduto

Il 24 giugno 2022 è diventato ufficialmente legge il nuovo fondo per il rilancio delle attività economiche, che prevede 200 milioni di euro stanziati per tutto il 2022. 

Questo fondo è stato pensato per fornire un contributo a tutte le imprese che svolgono delle attività di commercio al dettaglio e per aiutare rispetto alla crisi economica. 

I nuovi contributi a fondo perduto stanziati per il 2022 sono stati pensati per:

  • le attività che fanno parte dei gruppi Ateco 47.5 e 47.6;
  • attività che possiedono sede legale e operativa in Italia
  • queste attività devono provare di non essere già state in difficoltà dal 31 dicembre 2019. 

Il calcolo del fondo che spetta a queste attività si esegue come per tutti gli altri fondi emanati, e per potervi accedere bisogna compilare correttamente il modello F 24 Elide. 

La guida dell’Agenzia delle Entrate 

Agenzia delle Entrate ha ideato all’interno del suo sito una sezione specifica dedicata alla spiegazione del funzionamento e dell’erogazione dei contributi a fondo perduto. 

All’interno della sezione è presente una parte dove viene spiegato in cosa consistono i nuovi fondi e anche elencati quelli che sono i requisiti ufficiali per accedervi.

I requisiti stabiliti da Agenzia delle Entrate sono i seguenti: 

  • bisogna essere in possesso di una partita IVA che è attiva già dal 23 marzo del 2021; 
  • bisogna aver avuto dei ricavi complessivi per il 2019 non superiori a 10 milioni di euro; 
  • bisogna aver avuto per l’anno 2020 un calo di fatturato mensile pari almeno al 30% rispetto all’anno precedente. 

A questi requisiti si sommano anche quelli che abbiamo elencato in precedenza e che fanno parte del decreto stanziato dal governo. 

Nella stessa guida ideata per spiegare quello che è contenuto all’interno del decreto sostegni, troviamo anche una sezione dedicata alle modalità di richiesta del contributo.

Per poter richiederlo è infatti necessario presentare un istanza che va inoltrata tramite il portale web “fatture e corrispettivi”. L’erogazione avviene poi direttamente sul conto corrente dell’intestatario. 

Tutta la procedura può essere comodamente seguita sul portale dell’Agenzia delle Entrate nella sezione “contributo a fondo perduto”. 

Come si esegue correttamente il calcolo

All’interno dello stesso portale della quale abbiamo parlato in precedenza troviamo una sezione dedicata al calcolo del contributo a fondo perduto che spetterà al cittadino richiedente. 

L’ammontare del fondo è determinato principalmente da una percentuale, che consiste nella differenza tra quello che è stato l’incasso medio mensile del 2019 e l’incasso medio mensile del 2020. 

Questa media comprende fatturato e corrispettivi assieme, per entrambi gli anni considerati. 

Esistono delle percentuali da seguire per effettuare il calcolo, le percentuali sono le seguenti:

  • nel caso in cui i compensi relativi al 2019 fosse inferiori o pari a 100.000 euro spetterà il 60%;
  • nel caso in cui i compensi relativi al 2019 fosse inferiori o pari a 400.000 euro spetterà il 50%;
  • nel caso in cui i compensi relativi al 2019 fosse inferiori o pari a 1.000.000 euro spetterà il 40%;
  • nel caso in cui i compensi relativi al 2019 fosse inferiori o pari a 5.000.000 euro spetterà il 30%;
  • nel caso in cui i compensi relativi al 2019 fosse inferiori o pari a 10.000.000 euro spetterà il 20%.

In base a questa percentuale si può procedere nel seguente modo, se la differenza tra le medie del 2019 e del 2020 è negativa, si applicherà a tale importo la percentuale prevista in base alla tabella sopra indicata. 

Esiste comunque un contributo minimo previsto pari a 1.000 euro per tutte le persone fisiche e di 2.000 euro per tutti i soggetti diversi da una persona fisica.

È previsto anche un limite massimo di fondo erogabile che è pari a 150.000 euro. 

I fondi vanno ad incidere sul reddito del cittadino 

Una domanda molto comune a tutti i cittadini riguarda la possibilità che i contributi a fondo perduto incidano rispetto al reddito annuale

La risposta ci viene fornita sempre all’interno della guida dell’Agenzia delle Entrate dove viene espressamente dichiarato che: 

“Il contributo a fondo perduto è escluso da tassazione – sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap – e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi, di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del Tuir.”

Questo significa che i fondi ottenuti non andranno mai ad incidere su alcun reddito e non sono neanche soggetti ad alcun tipo di tassazione. 

Cos’è il fondo perduto alternativo 

Dal 5 luglio al 2 settembre 2021 è stato possibile inoltrare la domanda per richiedere i contributi a fondo perduto alternativi. Ma in cosa consistevano?

Si tratta di un nuovo fondo ideato solo per quelli che vengono considerati lavoratori stagionali ed alternativo al fondo della quale abbiamo parlato fin ora e istituito con il decreto sostegni. 

Questi nuovi fondi spetteranno solo ad una particolare categoria di lavoratori e devono rispettare le seguenti condizioni: la media di fatturati e corrispettivi del periodo dal 1 aprile 2020 al 31 marzo 2021 deve essere inferiore al 30% della media dei due anni precedenti, 2019 e 2020. 

Non abbiamo ancora la certezza che questo fondo venga rinnovato anche per quest’anno ne sapremo di più sicuramente nelle prossime settimane. 

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