Controlli su conti correnti: fino a 50mila euro di multa! A chi

Ecco i controlli sui conti correnti e sui versamenti! Previsti fino a 50 mila euro di sanzione! Ecco perché!

Già dalla fine del 2021 il governo aveva cominciato ad attuare delle misure per impedire il riciclaggio di denaro sporco favorendo i pagamenti attraverso bancomat e scoraggiando i pagamenti in denaro contante. Ma anche la nuova legge finanziaria porta con sé una normativa antifrode e antiriciclaggio.

Una delle principali novità della suddetta normativa riguarda il tetto massimo consentito per effettuare i pagamenti in denaro contante, fissato a 1.000 euro. Ma cosa comporterebbe, secondo la normativa antiriciclaggio, il prelievo o il versamento di una tale cifra?

Le sanzioni potranno essere davvero importanti in certi casi e ad intervenire sarebbe proprio l’Autorità Antiriciclaggio. In questo articolo individueremo la normativa, spiegando i pro e i contro, e cosa prevede in materia di sanzioni.

I controlli sul bancomat e sui conti correnti

La nuova normativa antiriciclaggio potrebbe essere davvero una spina nel fianco per i contribuenti. Questa pone dei limiti sia sui versamenti che sui prelievi, ma si concentra soprattutto sui primi, ovvero sui versamenti.

Ad effettuare i controlli, sotto la stretta sorveglianza dell’Autorità antiriciclaggio, saranno l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza che, in caso di attività sospette, dopo una segnalazione da parte della banca, potrebbero intervenire ed effettuare i controlli, con conseguenze più o meno gravi.

Ma qual è la motivazione che ci sta dietro? Ovviamente, l’intento dell’Autorità Antiriciclaggio è quello di stanare eventuali attività illecite e riciclaggio di denaro sporco. Il fatto che questo denaro versato non venga dichiarato potrebbe in certi casi rappresentare l’esito di un’attività illecita.

“Come riportato da Business Online, gli obiettivi fissati dal fisco sono chiari: recuperare circa 16 miliardi di euro di gettito (nello specifico 15,8) attraverso 390mila verifiche dell’Agenzia delle entrate e 170mila in collaborazione con le fiamme gialle. Il riferimento è al triennio tra il 2021 e il 2023.”

I controlli non saranno effettuati solamente sui versamenti, ma anche su altri movimenti come ad esempio bonifici bancari, pagamenti online, servizi di addebito bancario, prelievi all’estero, pagamenti contactless, carte bancarie e libretti degli assegni.

Ma quali saranno le sanzioni applicate? Abbiamo già accennato al fatto che al superare di una soglia di versamento presso un bancomat, attualmente fissata a 1.000 euro, l’Autorità Antiriciclaggio procederà ad effettuare dei controlli e se risulteranno dei movimenti sospetti allora potranno essere applicate delle sanzioni. Ma vediamo in cosa consisteranno.

Controlli sui versamenti nei conti correnti: ecco le sanzioni

Ma in cosa consisteranno le sanzioni applicate dall’Autorità Antiriciclaggio? Generalmente, dopo aver effettuato i controlli, le autorità si accertano che i movimenti di denaro contante non abbiano a che fare con attività illecite. In questo caso tutto potrebbe concludersi con una semplice stretta di mano.

Ma se dai controlli dovessero emergere delle anomalie, allora in quel caso scatterebbero delle multe, consistenti in un importo che potrebbe variare dai 1.000 euro ai 50.000 euro. Ovviamente, l’ammontare dell’importa varia in base all’entità dell’anomalia.

Infatti, un normale cittadino che si limita a superare il tetto massimo fissato dall’Autorità porterebbe a casa una multa da 1.000 euro, mentre per un professionista che commette lo stesso illecito la multa sale a 3.000 e 15.000 euro.

Ma bisogna fare una puntualizzazione. Secondo il Giornale, infatti,

“Il limite massimo di 1000 euro non si applica per i prelievi e per i versamenti in banca, visto che non si tratta di transazioni tra due soggetti ma di operazioni sul conto corrente personale. Invece la soglia non deve essere superata per acquisti in negozi, negli alimentari, dall’elettricista, dal veterinario e dal dentista.”

Quindi, chi non si attiene agli obblighi previsti dalla normativa, rischia grosso. Ma come sono cambiati i controlli dell’Autorità antifrode in questo ultimo anno?

Controlli sui Conti correnti durante il 2021

Nel corso di quest’ultimo anno sono cambiate tantissime cose e tante sono state le nuove misure per sfavorire l’uso di denaro contante premiando, invece, i pagamenti attraverso carta o bancomat. Tutte queste misure avrebbe un obiettivo comune, ovvero la lotta all’evasione fiscale e il controllo sulla attività illecite.

La pandemia ha certamente agevolato questi controlli. Ricordiamo, infatti, che molte misure come il cashback o la lotteria degli scontrini sono state emanate proprio a seguito della pandemia proprio perché, secondo gli esperti, l’uso di denaro contante contribuiva alla diffusione del virus.

Ma sappiamo benissimo che quelle misure avrebbero avuto tutt’altro scopo. I controlli delle autorità e dell’Agenzia delle entrate possono essere effettuati non solo sui conti correnti, ma anche nella dichiarazione dei redditi e nel modello ISEE che, come sappiamo, da adesso potrà essere presentato in autonomia attraverso il portale INPS dedicato.

Controlli sui conti correnti dichiarati nell’ISEE

Durante la dichiarazione dei redditi, mediante la presentazione del modello ISEE, sappiamo che ogni soggetto dovrà dichiarare tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto, come anche le carte ed i conti correnti bancari o postali.

Il Fisco potrà controllare anche tutti i conti correnti dichiarati nel vostro modello ISEE. Come abbiamo già accennato nel paragrafo precedente, ogni utente avrà la facoltà di presentare la DSU precompilata direttamente sul portale INPS, ma questo potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio.

Una dichiarazione errata e non corretta porterebbe il Fisco ad effettuare tutti i controlli del caso. Per presentare una DSU in maniera corretta, bisognerà seguire le indicazioni fornite direttamente dall’INPS attraverso alla comunicazione numero 96 del 13 gennaio.

Ma bisogna puntualizzare che il fisco si limiterà ad effettuare i controlli su eventuali omissioni o difformità in merito al patrimonio.

Controlli sui conti correnti: cos’è la super anagrafe?

La super anagrafe è un database con cui il fisco potr�� effettuare dei controlli ancora più serrati. Nel medesimo sono contenuti tutti i dati degli utenti dell’Agenzia delle Entrate e i dati della Guardia di finanza.

In questo modo, il fisco ha modo di avere a disposizione una grande mole di dati di tutti gli utenti, come ad esempio i movimenti in entrata e in uscita, il saldo dei conti correnti e la giacenza media degli utenti presenti all’interno del database.

Controlli sui conti correnti ma solo se a rischio evasione

I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate saranno effettuati su tutti i conti correnti di qualsiasi persona fisica. Ma per rincuorarvi, possiamo assicurarvi che i suddetti controlli saranno effettuati solamente in caso di evasione e di movimenti che l’Autorità percepirà come sospetti e a rischio elevato.

Per farvi un esempio pratico, il Fisco potrebbe procedere ad effettuare un controllo su un accredito di una certa entità e non presente nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata. 

Ma ad essere maggiormente controllati saranno i liberi professionisti ed i titolari di partite iva, oltre che anche gli imprenditori e titolari di grandi aziende.

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