Detrazione Superbonus 2023, che stipendio bisogna avere per potervi aderire

La cessione del credito è stata abolita, ma il superbonus rimane, ma dipende dal proprio stipendio e da quanto si guadagna mensilmente.

Il governo Meloni ha preso diverse decisioni in merito alle agevolazioni fiscali alla quale siamo stati abituati negli ultimi anni, soprattutto in merito ai bonus edilizi.

È stato infatti deciso di abolire la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti i bonus edilizi ma gli stessi non sono stati aboliti. Si è deciso infatti di tornare i vecchi metodi, ovvero usufruire delle detrazioni con sconto Irpef in dichiarazione dei redditi.

Questa decisione del governo meloni provoca però dell’incongruenza dal punto di vista di capienza fiscale in quanto si tratta di detrazioni piuttosto cospicue. Il rischio che si viene a correre è proprio quello di non avere più la possibilità di ottenere la detrazione fiscale principalmente quando si parla di superbonus.

Per questo motivo abbiamo deciso di affrontare l’argomento all’interno dell’articolo e di capire nello specifico per quale tipologia di contribuenti sarà possibile usufruire della detrazione nella sua totalità, soprattutto in quanto essa dipende dallo stipendio dei singoli.

Un’agevolazione pensata solo per gli stipendi alti?

In base alle prime indiscrezioni che abbiamo ottenuto in merito alla nuova detrazione del superbonus, si può pensare che solo chi ha un reddito lordo importante potrà portare in detrazione tutta la somma spesa.

Per chi invece hai dei redditi inferiori, o comunque medio bassi, il rimborso annuale sarà sicuramente incompleto in quanto la parte eccedente non potrà essere portata in detrazione e di conseguenza perduta.

Questo discorso può essere impostato in quanto sappiamo che le cifre relative ai lavori edilizi eseguiti con il super bonus sono molto cospicue arriviamo a circa 100.000 € che devono essere detratti in quattro anni. Di conseguenza è chiaro che per chi ha dei redditi annuali importanti detrarre queste cifre non dovrebbe essere una problematica.

Esempio pratici per capire il sistema

Cerchiamo di portarvi degli esempi pratici per capire nell’effettivo quali utenti saranno sicuramente più avvantaggiati dal nuovo sistema di detrazione del superbonus.

Prendiamo un esempio di lavori edilizi eseguiti con il superbonus al 110% che ammontano ad un valore di 120.000 €. In base a queste cifre la detrazione prevista dovrebbe essere pari a 132.000 €, da recuperare in un periodo di tempo di quattro anni. Di conseguenza per poter detrarre in dichiarazione dei redditi questa cifra, ovvero 33.000 € annui, bisogna allo stesso tempo guadagnare 93.300 € lordi l’anno.

Vediamo però un altro esempio, in quanto il governo Meloni ha proposto di effettuare la detrazione sul superbonus non più al 110% ma bensì al 90%. In questo caso, tenendo sempre in considerazione la cifra precedente, la detrazione potrà essere pari a 108.000 € che corrisponde ad un recupero anno di 27.000 €. Così facendo il reddito lordo annuo dovrà essere minimo di 80.000 € per non perdere nessun euro di detrazione.

Lavori edilizi meno costosi

Negli esempi precedenti abbiamo preso in considerazione delle cifre molto elevate, che molte volte non corrispondono alla realtà di molti lavori.

Proviamo dunque a portarvi un paio di esempio con delle cifre più basse, che corrispondono a lavori meno ingenti, per capire se in questo caso si tratta di una situazione più fattibile.

Prendiamo in considerazione un lavoro edilizio, eseguito sempre con il superbonus, che ha una spesa complessiva pari a 70.000 €. In questo caso se il superbonus rimanesse al 110% la detrazione complessiva sarebbe di 77.000 € che corrisponde a 19.250 € annui; se fosse invece al 90% la detrazione complessiva sarebbe pari e 63.000 € per un totale annuo di 15.750 €.

Nel primo caso per poter detrarre di tutta l’agevolazione bisognerebbe guadagnare 61.280 € l’anno, mentre nel caso del super bonus al 90% basterebbero 53.140 € annui.

I redditi più bassi possono permettersi solo i lavori più piccoli

In base ai nostri calcoli siamo giunti alla conclusione che, per poter usufruire di tutta la detrazione, parlando di cifre elevate, bisogna per forza avere un reddito alto altrimenti si andrebbe a perdere parte della detrazione stessa.

Per chi invece ha dei redditi più bassi potrà comunque usufruire delle agevolazioni tu delle cifre inferiori e di conseguenza su degli interventi a basso costo che danno la possibilità ai cittadini di poter detrarre annualmente la cifra richiesta.

Leggi anche: Bonus caldaia e infissi: ecco cosa succede con lo stop allo sconto in fattura.

Cessione del credito e sconto in fattura torneranno?

Come abbiamo visto all’inizio di questo articolo il governo Meloni ha deciso di abolire la cessione del credito e lo sconto in fattura per i bonus edilizi.

Anche sì in un recente decreto varato lo scorso 16 febbraio queste due agevolazioni potrebbero tornare disponibili per alcune categorie di contribuenti.

È stato infatti dichiarato che per alcune persone potrà essere possibile tornare ad agevolare della cessione del credito e dello sconto in fattura, nello specifico sono state prese in considerazione le categorie dei terremotati, per la quale servono ancora moltissimi interventi edilizi.

È stato lo stesso Guido Castelli, senatore d’Italia, che si è mosso per ottenere a pieno l’utilizzo di bonus edilizi al 110% su tutti gli immobili lesionati dal sisma, con le vecchie e tanto utilizzate modalità di erogazione.

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