Dichiarazione dei redditi 2022 per i giornalisti. Le novità!

La cassa previdenziale dei giornalisti a partire dal 1 luglio 2022 verrà assorbita dall'INPS. Novità dunque in materia di denuncia dei redditi.

L’INGPI (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti), a partire dal 1 luglio 2022 cassa di previdenza dei giornalisti, non sarà più la cassa previdenziale di riferimento per giornalisti legati da un contratto di lavoro subordinato.

Passano all’inps solo i giornalisti dipendenti, quelli a partita Iva continuano a versare i contributi dall’inpgi, ne consegue dunque il cambiamento delle regole di compilazione della dichiarazione dei redditi.

L’ente a cui fanno riferimento tutti i giornalisti dunque per versare i contributi previdenziali ( anche per i pubblicisti) verrà abolito , il portale on-line all’interno del quale poter richiedere bonus e trattamenti previdenziali dedicati verrà cancellato.

La decisione è stata presa dal Governo a seguito delle cattive acque, della precaria situazione finanziaria in cui naviga l’ente dei giornalisti, da qui dunque la mossa che porterà la cassa previdenziale dei giornalisti ad essere assorbita dall’INPS limitatamente alla gestione sostitutiva (INPGI/1), all’Istituto di previdenza pubblico (INPS).

A partire dal 1 luglio 2022, tutto cambia dunque in fase di dichiarazione dei redditi, ma in che modo?

E’ proprio questo l’oggetto dell’articolo che segue.

Dichiarazione dei redditi 2022 per i giornalisti: le nuove regole

E’ chiaro come l’assorbimento della storica cassa previdenziali dei giornalisti abbia creato sorpresa e venga percepita con dubbi legati alla convenienza futura per la categorie, c’è però da sottolineare, che il cambiamento in atto non riguarda però la totalità dei professionisti dell’editoria.

La categoria coinvolta in questo processo di migrazione è quella dei  giornalisti con rapporto di lavoro subordinato, questo è quanto si legge sul testo della legge di Bilancio 2022 all’art.1 commi da 103 a 118.

Per essere più specifici si tratta di:

  • Giornalisti regolarmente iscritti all’albo siano essi professionisti o pubblicisti, titolari di un rapporto di lavoro subordinato inerente alla sfera del giornalismo;
  • Ex giornalisti titolari di pensioni regolate dalla INPG/1 in forma contabilmente separata.

Per quanto riguarda invece la Gestione separata (INPGI/2) continuerà a svolgere le sue funzioni per i giornalisti con posizioni autonome (liberi professionisti).

Dichiarazione dei redditi 2022 per i giornalisti: cambia il sostituto d’imposta

La novità che vede il passaggio dei giornalisti con contratti di lavoro subordinati dall’INPGI aell’INPS porterà dei cambiamenti concreti in materia di dichiarazione dei redditi.

Tra le cose che cambieranno, di certo la compilazione della modulistica correlata, ci riferiamo al modello 730 precompilato, così come la dichiarazione ordinaria inoltrata da un intermediario sia esso un commercialista o un caf, la novità più di rilievo è rappresentata dal cambio di sostituto d’imposta che sarà l’INPS.

Il nuovo sostituto d’imposta dunque (INPS) dovrà essere indicato in fase di dichiarazione dei redditi con il codice fiscale 80078750587.

Da sottolineare inoltre il comunicato diffuso dall’INPS che riporta:

“La compilazione e la trasmissione della dichiarazione prima del prossimo 1° luglio non esonera i contribuenti dall’indicare l’INPS come sostituto, anche se il passaggio ufficiale non è ancora stato perfezionato. A specificarlo è l’INPS con un comunicato pubblicato l’11 maggio 2022”.

Diverso è il discorso per coloro che appartengono alla INPGI/2 per i quali non cambierà nulla, almeno per il momento, dovranno infatti continuare ad indicare come sostituto di imposta l’INPGI che si occuperà di effettuare il conguaglio.

Disoccupazione e cassa integrazione giornalisti: cosa cambia con il nuovo sostituto di imposta Inps?       

Sussidi e ammortizzatori sociali, come disoccupazione e cassa integrazione destinati alla categoria dei giornalisti  a partire dal 1 luglio prossimo saranno di responsabilità dell’INPS.

Come conseguenza diretta della loro iscrizione all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO), per l’invalidità, la vecchiaia e la reversibilità.

Le nuove misure seguiranno le regole INPGI fino al 31 dicembre 2023, diversamente a partire dal 1° gennaio 2024 verrà attuata la disciplina prevista per la generalità degli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Nuove regole di pensionamento per i giornalisti

Andiamo ad illustrare ora quali sono i requisiti di pensionamento per un giornalista professionista e se con la nuova misura in cui la vecchia cassa previdenziale dei giornalisti verrà assorbita dall’INPS cambierà qualcosa.

Partiamo da un primo punto e cioè coloro che soddisferanno i requisiti di pensionamento previsti dall’INPGI entro il mese di giugno 2022, potrà beneficiare della pensione basata sul vecchio ordinamento, potrà essere richiesta, in questo caso, anche successivamente alla data del 1 luglio.

Al contrario per i giornalisti che matureranno la pensione dopo il 1 luglio 2022 scatteranno le regole Inps.

Quali le differenze tra la INPG e l’INPS?

Il passaggio della categoria dei giornalisti con contratto di lavoro subordinato dall’INPGI all’INPS , porterà dei cambiamenti riguardo determinati aspetti legati alla pensione di anzianità, verrà di fatto abolita la possibilità in vigore fino al 1 luglio prossimo di poter andare in pensione secondo i seguenti requisiti:

  • aver compiuto 62 anni e 5 mesi di età;
  • aver maturato 40 anni e 5 mesi di contributi versati.

Cosa non cambierà?

Tutto invariato invece per quanto concerne i requisiti da rispettare per l’accesso alla pensione di vecchiaia, nello specifico:

  •  aver compiuto 67 anni di età;
  • un minimo di 20 anni di contributi maturati durante la propria vita lavorativa.

Con il passaggio dall’INPGI all’INPS inoltre, si aggiunge una nuova modalità di pensionamento alla quale la categoria dei giornalisti potrà avere accesso, si tratta di opzione donna.

Per chi non la conoscesse può fare riferimento ad un articolo scritto di recente e pubblicato sul sito di Trend online.

Opzione donna una modalità rivolta alle lavoratrici che si anticipa l’uscita dal lavoro, ma che allo stesso tempo è molto penalizzante dal punto di vista economico, l’assegno pensionistico infatti potrà arrivare a subire un taglio del 30% e questo a causa della modalità di calcolo di O.D. basato interamente sul contributivo.

Le pensioni indirette dell’INPS penalizzano i giornalisti. Perchè?

Le percentuali per quanto riguarda le pensioni indirette previste dall’INPS sono come abbiamo già scritto peggiorative rispetto a quelle della INPGI, ma di quanto?

In pratica le percentuali alle quali fare riferimento a partire dal 1 luglio 2022 sono rispettivamente del 60%, 80% e 100% rispettivamente se rivolte al marito/moglie superstite , al marito/moglie ed un figlio o a marito/moglie e due filigli.

Per chiarire meglio il quadro della situazione e bene precisare come per tutti i decessi verificatisi dopo il 1° luglio 2022, le percentuali Inps saranno applicate sull’intero importo di pensione mentre se, sulla quota determinata fino al 30 giugno 2022 con le regole Inpgi, si continueranno ad applicare le aliquote di reversibilità maggiori.

In sintesi l’idea che l’assorbimento dell’INPS della categoria dei giornalisti segna un passaggio epocale, in un momento in cui la rivoluzione tecnologica ha generato un vero e proprio terremoto sulle dinamiche di business dell’editoria.

Alla luce di questo un intervento pubblico è giustificato, ma dovrebbe aiutare la nascita del nuovo e dei nuovi entranti, non limitarsi a proteggere gli uscenti.

queste dunque le novità che caratterizzerano una larga platea dei giornalisti di tutta Italia.

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