La campagna fiscale 2023 è ormai ufficialmente partita da qualche settimana e tante sono le novità introdotte a seguito dell’approvazione del nuovo modello 730/2023 approvato dall’Agenzia delle Entrate il 6 febbraio 2023.
Novità che hanno toccato il quadro E relativo alle spese e agli oneri da portare in deduzione, alle detrazioni per i figli a carico e alle nuove regole IRPEF.
Ma nonostante tutte queste novità, presentare il modello 730 risulta conveniente a molti, soprattutto a coloro che avendo avuto detrazioni IRPEF in busta paga vogliano, grazie alle spese sostenute lo scorso anno, recuperare qualche soldo.
Ma oltre a scontrini, fatture molti sono coloro che sono alle prese con la scelta dei soggetti a cui destinare l’8, 5 e 2 per mille.
Sulla scelta e la destinazione di queste quote di imposta dovuta c’è molta confusione e pertanto è bene fare un po' di chiarezza in merito.
Ecco, allora, cosa sono e cosa dice l’Agenzia delle Entrate in merito.
Modello 730/2023, 8, 5 e 2 per mille: ecco cosa sono e le nuove istruzioni dell’AdE
Il periodo più caotico dell’anno è iniziato. Nonostante la presentazione del modello 730 sia ormai in vigore da tanti anni, ci sono molti aspetti che generano ancora confusione e perplessità.
Uno di questi è sicuramente il funzionamento della destinazione di 8 per mille, 5 per mille e 2 per mille.
Infatti, circolano false informazioni su questo argomento ed è bene pertanto fare chiarezza.
Va subito detto che la scelta per la destinazione dell’8, 5 e 2 per mille non è un obbligo ma una facoltà.
Chi vuole, infatti può decidere di destinare una parte della propria Irpef ad enti specifici diversi dallo stato.
E’ una scelta che non costa nulla e va solo indicata in sede di presentazione della dichiarazione una preferenza su come verranno utilizzate una parte delle imposte che verranno versate.
Normalmente tali quote sono destinate dallo stesso contribuente attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi, del Modello 730 o Modello Unico, ma anche coloro che non presentano tali dichiarazioni perché non obbligati possono presentare una scheda unica di assegnazione, scegliendo cosi di destinare:
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l’8 per mille allo Stato o ad un’Istituzione religiosa;
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il 5 per mille ad associazioni con determinate finalità di interesse sociale;
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il 2 per mille a favore di un partito politico.
L’Agenzia delle Entrate dunque con un nuovo provvedimento n.155303 del 16 maggio ha stabilito le modalità di trasmissione e i termini e dei dati del modello 730-1/2023 e relativi alle scelte per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille da parte dei sostituti d’imposta che prestano assistenza fiscale nel 2023.
Il provvedimento emesso dall’AdE è il risultato delle disposizioni previste dall’art. 4, comma 2, del DL n. 51/2023 che ha stabilito che i sostituti d’imposta che prestano assistenza fiscale ai propri dipendenti devono inviare all’AdE i dati delle schede relative alle scelte dell’otto, del cinque e del due per mille.
Il decreto semplificazioni ha previsto la dematerializzazione delle schede ma i sostituti d’imposta possono procedere all’invio telematicamente soltanto nella dichiarativa 2024.
Modello 730/2023, queste le istituzioni a cui destinare l’8 per mille
Come detto la scelta di destinare l’8, 5 e 2 per mille non è obbligatoria ma facoltativa ma quali sono gli enti e associazioni destinatari di tali quote?
Nello specifico l’8 per mille può essere destinato allo Stato o a diversi enti religiosi come Chiesa Cattolica, Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale, Chiesa apostolica in Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG).
Qualora il contribuente non effettuasse alcuna scelta la quota di 8 per mille viene ripartita a seconda delle scelte espresse dalle altre persone fra lo stato e i diversi enti religiosi.
Tali fondi possono essere destinati per finalità sociali o umanitarie per come stabilito dalla legge.
Nella scelta dell’8 per mille si può anche indicare a quale settore destinare i fondi.
5 per mille e 2 per mille, queste gli enti a cui destinarli
A differenza del 8 per mille ad essere destinatari del 5 per mille 7 categorie di enti diversi, iscriverti in un apposito elenco dell’AdE minute di codice fiscale.
Attenzione perché se non si effettua nessuna scelta il 5 per mille rimane allo stato.
Il 2 per mille, che può essere destinato invece a un partito politico iscritto in un apposito elenco.
Attualmente sono 29 i partiti destinatari del 2 per mille iscritti in un apposito registro tenuto dalla “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”.