Con l’avvicinarsi della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2023, molti contribuenti si chiedono come fare per avere il rimborso il più velocemente possibile e quale tipologia di dichiarazione scegliere. Ecco qualche importante consiglio.
Le scadenze per il 2023
Il primo passo per presentare la dichiarazione dei redditi 2023 è conoscere le scadenze previste. La data di presentazione della dichiarazione varia in base alla tipologia di contribuente. I lavoratori dipendenti e i pensionati hanno tempo fino al 30 settembre 2023, mentre i contribuenti che hanno redditi di impresa, lavoro autonomo o altri redditi diversi da quelli da lavoro dipendente devono presentare la dichiarazione entro il 30 novembre 2023.
Le tipologie di dichiarazione dei redditi disponibili
Esistono diverse tipologie di dichiarazione dei redditi, tra cui la dichiarazione precompilata, la dichiarazione ordinaria e la dichiarazione semplificata.
La dichiarazione precompilata viene inviata direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che si basa sui dati raccolti dalle varie fonti (dati dei sostituti d’imposta, fatture elettroniche, ecc.). Non richiedendo quindi altre attività da parte del contribuente e potendo contare già su dati acquisiti, tende a velocizzare di molto i tempi rispetto alle altre opzioni.
La dichiarazione ordinaria richiede, invece, la compilazione manuale dei moduli, mentre la dichiarazione semplificata è riservata a quei contribuenti che hanno redditi di lavoro dipendente o pensione e che non hanno altri redditi.
Precompilata per un rimborso più veloce
Per ottenere il rimborso in tempi brevi è importante presentare la dichiarazione dei redditi il prima possibile. E, come detto poc’anzi, la soluzione più indicata è quella della dichiarazione precompilata.
I documenti che si devono presentare a Caf, Patronato o commercialista sono i seguenti:
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Codice fiscale, carta di identità o passaporto validi del richiedente;
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Codice fiscale dei figli e/o familiari a carico;
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Codice fiscale del coniuge o partner in unione civile;
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Certificazione Unica o altra tipologia di certificazione rilasciata dal datore di lavoro o l’ente pensionistico, anche nel caso di disoccupazione/cassa integrazione/maternità/mobilità/collaborazioni occasionali;
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Ricevute degli assegni di mantenimento;
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Certificazioni legate ad eventuali pensioni percepite all’estero;
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Documenti relativi ad altre forme di reddito da lavoro;
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Documenti relativi ad altri redditi come dividendi o interessi da investimenti non gestiti per mezzo di un sostituto di imposta italiano;
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Redditi derivanti da terreni e fabbricati.
A questi documenti si devono aggiungere anche gli eventuali documenti per usufruire delle detrazioni fiscali, per esempio per attività sportive dei figli, per interessi passivi sui mutui, per affitto casa, ecc. Ecco quali sono:
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Copia della fattura o dello scontrino fiscale delle spese sostenute;
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Copia del pagamento Pos, o altro giustificativo delle spese effettuate, come l’estratto conto.
Le tempistiche
I rimborsi del 730 2023 avvengono direttamente in busta paga generalmente il mese successivo a quello in cui è stato presentato il modello. Ecco i normali tempi per avere i rimborsi per il 730 2023:
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Se il modello 730 viene presentato entro il 31 maggio, il rimborso viene effettuato nel mese di giugno;
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Se il modello 730 viene presentato entro il 30 giugno, il rimborso viene effettuato nel mese di luglio;
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Se il modello 730 viene presentato entro il 31 luglio, il rimborso viene effettuato nel mese di agosto;
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Se il modello 730 viene presentato ad agosto, il rimborso viene effettuato nel mese di settembre;
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Se il modello 730 viene presentato entro il 2 ottobre, il rimborso viene effettuato nel mese di ottobre.
Per i pensionati il rimborso 730 viene effettuato direttamente dall’Inps la seconda mensilità successiva alla data di consegna della domanda. Per esempio, se il 730 viene presentato entro il 30 giugno, il rimborso viene pagato ad agosto.
Per avere rimborsi il più velocemente possibile, quindi, la soluzione migliore è indubbiamente quella di accettare il modello della dichiarazione dei redditi precompilato direttamente dall’Agenzia delle Entrate e presentarlo il prima possibile.
Accettando il modello già precompilato con i dati inseriti dall’Agenzia delle Entrate, o modificandoli solo in parte, non si devono aspettare i tempi di eventuali controlli documentali, per cui i rimborsi possono arrivare prima.