Differenze tra ISEE e quoziente familiare: cosa cambia per il reddito delle famiglie

La nuova modalità di tassazione tiene conto di tutti i redditi e i componenti della famiglia. Ecco le differenze tra ISEE e quoziente familiare.

Stiamo assistendo a una svolta sul fisco, con l’introduzione del quoziente familiare che prevede di tassare il reddito delle famiglie in base al numero dei figli e a svincolarsi dalla soglia Isee.

Grandi novità in arrivo dunque, motivo per cui in questo articolo ci concentriamo proprio sulle differenze tra ISEE e quoziente familiare.

In pratica, a parità di reddito, si avvantaggiano le famiglie più numerose o con altri requisiti, che ora andiamo a illustrare.

La nuova modalità di tassazione tiene conto dunque di tutti i componenti della famiglia e interessa varie misure come il Superbonus, ad esempio oppure il conteggio Irpef.

Ecco i dettagli.

ISEE e quoziente familiare a confronto: le principali differenze

Un “piccolo” quoziente familiare, così lo ha definito la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella

per agevolare i nuclei familiari più numerosi e arrivare a un taglio delle tasse che si aggirerebbe in media tra i 1.000€ e i 4.000€ all’anno.

Ovviamente, ciò non significa che l’ISEE sparirà, come in tanti stanno titolando in queste ore. Il quoziente familiare infatti rappresenta uno strumento aggiuntivo, con finalità differenti rispetto a quelle canoniche dell’indicatore economico familiare.

Vero è che c’è chi, come i rappresentanti del Forum delle Famiglie sta già puntando il dito contro l’Isee, dal momento che penalizzerebbe le famiglie più numerose. 

D’altro canto però, come sottolinea Alessandro Santoro, docente di Scienza delle finanze alla Bicocca e consigliere del ministro Franco, non è detto però che il quoziente familiare favorisca in automatico le più povere

Infatti, lo sconto è maggiore laddove invece i redditi sono più alti, in relazione alla presenza di più persone nello stesso nucleo familiare. 

Al momento attuale, l’ISEE è ancora in vigore e si presume conviverà con il quoziente familiare.

Differenze tra Isee e quoziente familiare: vantaggi e svantaggi

L’ISEE, come è noto, va a fotografare il reddito di una persona sola o di una intera famiglia, calcolando sia i redditi da lavoro, o altri introiti, sia il 20% del valore del patrimonio immobiliare e mobiliare.

In base all’uso che dell’ISEE si fa, si utilizza una scala di equivalenza che è in funzione sia della composizione della famiglia che di eventuali condizioni di disagio in essa presenti.

Una volta determinata la soglia ISEE allora si stabilisce se si ha diritto a un’agevolazione oppure no, se si può percepire un bonus, si determina l’importo dell’assegno unico e universale per i figli minori e via di seguito.

I tre fattori principali dell’ISEE sono dunque reddito+patrimonio+nucleo familiare.

Il quoziente familiare invece non prende in considerazione il reddito tout court bensì lo va a tassare “per quote”, dal momento che il reddito si divide per un quoziente che è determinato sia in base al numero delle persone che appartengono a quel nucleo familiare sia alle caratteristiche dei vari componenti.

I fattori principali che entrano in gioco nel QUOZIENTE FAMILIARE sono dunque la somma dei redditi di tutti i familiari/il numero dei componenti.

Per quanto riguarda i coefficienti:

  • si calcola 1 per tutti coloro che lavorano
  • 0,5 per il primo figlio
  • 1 per altri figli, a partire dal secondo in poi

Il primo aspetto che risulta coinvolto da queste modifiche è l’Irpef e il suo relativo conteggio. È infatti evidente come cambi il quadro economico di una famiglia, se si prende in considerazione il reddito in assoluto e ora, invece, il reddito relativo al numero di persone per il quale esso deve bastare a fine mese.

Differenze tra Isee e quoziente familiare: come cambiano i bonus

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare fino a questo punto, i vantaggi maggiori vanno alle famiglie più numerose, con l’introduzione del quoziente familiare.

Per il conteggio dell’Irpef, abbiamo già riportato un esempio per meglio illustrare il meccanismo che porta, a parità di reddito, ad avvantaggiare chi ha più persone all’interno del proprio nucleo familiare.

Ma ovviamente le modifiche coinvolgeranno anche altre misure di welfare familiare, come l’assegno unico, oppure agevolazioni pensate per la casa, come ad esempio il Superbonus.

Per ciò che concerne l’assegno unico, è ancora una volta la ministra Roccella a prospettare delle correzioni, a partire dal 2023. Infatti, al termine dell’approvazione della Legge di Bilancio, l’esecutivo si metterà subito al lavoro anche su questo aspetto.

Per ciò che riguarda il Superbonus invece la revisione riguarda fin da subito le villette unifamiliari

Il nuovo reddito ISEE è fissato a 15.000€ annui ma può salire, se si tiene conto della presenza di altri componenti, non solo del proprietario dell’abitazione.

La cosiddetta opzione villette dunque stabilisce che il reddito è fissato al massimo a 15.000€ se il proprietario vive da solo ma se c’è un’altra persona presente allora raddoppia e man mano si alza se ad esempio si aggiungono figli al conteggio. 

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Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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