Draghi firma il Decreto che elimina l’IMU, rimborsi al via!

Arriva una doppia novità che riguarda l’IMU! Firmata la conversione in Legge del DL Sostegni bis che cancella l’IMU 2021 per moltissimi contribuenti e assegna un rimborso per le prime rate già pagate. Inoltre, è ufficialmente al via la Pace Fiscale con lo stralcio dei debiti voluto da Draghi, che invece in alcune condizioni cancella gli arretrati non pagati della tassa. Scopriamo le novità!

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Arriva il 23 luglio 2021 la Conversione in Legge del DL Sostegni bis che ufficializza tutte le novità del decreto. In base alla normativa italiana infatti nel percorso procedurale ad un Decreto Legge deve seguire una Conversione in Legge dello stesso, altrimenti la validità dei provvedimenti contenuti dura di fatto solo 60 giorni.

Tornando al DL Sostegni bis, molte sono le novità e tante quelle che riguardano una delle tasse più odiate dagli italiani: l’IMU.

Due le notizie principali, la prima che riguarda l’IMU 2021, cancellata per alcuni contribuenti che avranno anche diritto al rimborso delle rate già versate.

Il provvedimento di cancellazione dell’IMU di quest’anno non sarà però privilegio di tutti i cittadini, ma solo di quanti, proprietari immobiliari, hanno inquilini che risultano morosi.

L’altro provvedimento invece si inserisce all’interno della manovra chiamata Pace Fiscale e introdotta dal primo DL Sostegni, che stabilisce lo stralcio dei debiti, cioè cancella gli arretrati di IMU non pagati. Anche in questo caso per beneficiare della cancellazione dell’IMU ci sono alcuni requisiti, prima di tutto che le vecchie pendenze siano state notificate con una cartella esattoriale emessa tra il 2000 e il 2010.

Scopriamo tutte le novità che riguardano questo odiato tributo e anche cosa dice sul fronte di una possibile reintroduzione dell’IMU prima casa.

IMU 2021 cancellata dal DL Sostegni Bis!

Partiamo con il provvedimento che riguarda l’IMU 2021 e che di fatto cancella il tributo per alcuni contribuenti.

Il DL Sostegni bis infatti, allo scopo di limitare l’impatto sui proprietari immobiliari del blocco sfratti, introduce la possibilità dell’esenzione dal pagamento dell’IMU 2021 per chi ha inquilini morosi.

Potranno giovare però del provvedimento solo i proprietari ai cui inquilini è stato già notificato un provvedimento di sfratto prima del 28 febbraio 2020. Cioè per quanti il provvedimento di sfratto sia antecedente lo scoppio della pandemia.

Molti infatti avevano lamentato che il provvedimento di blocco sfratti investisse tutti gli inquilini morosi senza tener conto di quanti lo fossero già prima dell’inizio della pandemia.

L’obiettivo di questo provvedimento di cancellazione dell’IMU 2021 è quello di arginare gli effetti del blocco sfratti e dare un aiuto a quei proprietari che hanno inquilini insolventi prima del 2020.

Tutte le informazioni sull’IMU 2021 le trovate anche nel video YouTube di Rinalda Borra:

 

Come funziona la cancellazione dell’IMU 2021

Il DL Sostegni bis non stabilisce solo che l’IMU 2021 sia cancellata, ma anche che siano emessi i rimborsi verso i beneficiari che hanno già versato la prima rata.

La cancellazione riguarda l’importo intero dovuto come IMU 2021, perció sia la prima rata, che doveva essere versata a giugno, che la seconda sono cancellate.

Per quanto riguarda il rimborso degli importi già versati sarà necessario inoltrare domanda. Tuttavia perché sia possibile questo, l’iter procedurale deve compiere ancora un passaggio aggiuntivo, cioè c’è bisogno del decreto attuativo per questo specifico provvedimento, che in ogni caso dovrebbe essere emesso a breve dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.  

In ogni caso ricordiamo che l’IMU, cioè l’Imposta municipale propria, è un tributo gestito dalle autorità locali, che si occupano della riscossione dello stesso e che quindi si occuperanno anche di erogare i rimborsi spettanti.

La Pace Fiscale cancella l’IMU non pagata

Ancora, un’altra importante novità riguarda l’emanazione finalmente avvenuta del decreto attuativo che da inizio alla Pace Fiscale.

Introdotta dal DL Sostegni la Pace Fiscale si concretizza in una serie di provvedimenti fra cui il cosiddetto stralcio dei debiti, per il quale sono cancellate le cartelle esattoriali e quindi anche eventuali pendenze relative all’IMU, se notificate con le stesse.

Potranno giovare di questo provvedimento tutte le cartelle emesse tra il 2000 e il 2010, se il loro importo lordo non supera i 5.000 euro.

Inoltre perché i debiti siano cancellati, e con loro le vecchie rate di IMU, è necessario che nel 2019 il titolare della cartella esattoriale abbia avuto un ISEE massimo di 30.000 euro. Se invece la cartella non è intestata ad una persona fisica allora il massimale di 30.000 euro dovrà essere conteggiato sul reddito imponibile del 2019.

Quali sono le tappe della Pace Fiscale che cancella l’IMU

Per quanto riguarda la tempistica, il decreto attuativo ha stabilito anche il percorso dello stralcio dei debiti, IMU compresa, che sarà automatico per i contribuenti e avrà diverse tappe.

Prima di tutto entro lo scorso 20 agosto, l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto dagli agenti di riscossione una lista con tutti i codici fiscali appartenenti ai titolari di cartelle con un importo massimo di 5.000 e quindi eleggibili per lo stralcio. Adesso entro il 30 settembre gli agenti di riscossione dovranno inviare un nuovo elenco all’Agenzia che contiene invece i codici fiscali da cancellare, perché l’ISEE del 2019 è troppo alto per usufruire della Pace Fiscale.

Infine, tutti i debiti iscritti a ruolo, quindi le eventuali pendenze relative all'IMU, saranno ufficialmente cancellate entro il 31 ottobre. Poi entro fine novembre l’Agenzia manderà notifica dell’avventura cancellazione agli enti di riscossione.

Per farla breve chi ha eventuali rate di IMU non pagata che rientrano in questo provvedimento, vedrà gli importi cancellati in via ufficiale e formale entro il 31 ottobre.

I procedimenti di cancellazione riguardano solo IMU o anche TASI?

Per quanto riguarda la TASI, anche questa con gioia dei contribuenti potrà godere insieme all’IMU dei provvedimenti di cancellazione.

Diciamo prima di tutto che a partire dal 2020 la vecchia IMU è stata sostituita da quella che si definisce la “nuova IMU”. La modifica riguarda l’accorpamento con la TASI, cioè a partire dall’anno scorso i due tributi sono accorpati e confluiscono nella nuova IMU, motivo per cui l’aliquota di quest’ultima è salita all’8,6 per mille.

Per farla breve, essendo l’IMU 2021 accorpata alla TASI, quanti usufruiranno della cancellazione dell’IMU 2021 non pagheranno neanche la TASI 2021.

Mentre la Pace Fiscale che coinvolge le cartelle esattoriali emesse tra 2000 e 2010, cioè quando le tasse non erano accorpate, cancella sia i debiti relativi alla vecchia IMU che alla TASI.

Ottenere uno sconto sull’IMU 2021 pagando con IBAN

Per i contribuenti meno fortunati, che cioè sono tenuti al pagamento dell’IMU 2021, c’è comunque la possibilità di risparmiare qualcosa sugli importi dovuti.

Questo perché con un provvedimento centrale è stato stabilito che i Comuni, che si occupano della riscossione dell’IMU, possano scegliere di applicare uno sconto ai propri residenti che pagano la tassa usando la domiciliazione bancaria.

I Comuni potranno applicare uno sconto massimo del 20% ai contribuenti che pagano l’IMU con IBAN, ma avranno la facoltà di scegliere se aderire o meno all’iniziativa e anche che percentuale di sconto applicare.

Perció per sapere se il vostro Comune ha aderito e se potete avere uno sconto sull’IMU la strada più semplice è verificare sul sito ufficiale.

In realtà provvedimenti di questo tipo, cioè che offrono uno sconto quando si paga con la domiciliazione bancaria, si applicano anche ad altri tributi locali e non solo all’IMU, ad esempio in Lombardia chi paga in questo modo il bollo auto ottiene il 15% di sconto. Tutte queste misure hanno lo scopo di favorire l’utilizzo di cosiddetti sistemi tracciabili di pagamento a discapito dell’impiego dei contanti.

Draghi, verso l’introduzione dell’IMU sulla prima casa

Appena Draghi fu nominato alla guida del nostro paese alcuni avevano temuto che sarebbe stata introdotta nuovamente l’IMU sulla prima casa, questo anche a seguito delle dichiarazioni del premier che aveva affermato la necessità di spostare la tassazione dal lavoro agli immobili.

Tuttavia, ormai la Riforma Fiscale è in parte già abbozzata e non è prevista alcuna introduzione di una IMU prima casa ,né un aumento di qualche tipo che riguarda la tassazione sugli immobili.

A proposito della Riforma Fiscale infatti le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno portato a termine l’indagine preliminare, i cui risultati sono stati pubblicati nel documento conclusivo. Nel testo si descrive in che modo dovrà essere rimodulata l’IRPEF e le altre modifiche da applicare al sistema tributario, ma di un cambiamento che riguardi l’IMU non c'è alcuna traccia. 

Quindi almeno per il momento non si prospetta nessuna reintroduzione a breve della tassazione sulla prima casa.

Tuttavia, resta da dire che a volere l’IMU sulla prima casa sono in molti e purtroppo anche autorevoli. 

Il duplice pressing di Bankitalia e dell’OCSE per l’IMU prima casa

L’OCSE qualche mese fa ha presentato un documento, in occasione dell’incontro di Parigi, in cui si analizza la situazione fiscale italiana lamentando come l’abolizione dell’IMU prima casa abbia fatto perdere al governo un gettito cospicuo e che lo Stato non è mai riuscito davvero a recuperare questo ammanco.

La proposta dell’OCSE è quella di introdurre di nuovo l’IMU prima casa, ma lasciando ai redditi più bassi la possibilità di esenzione.

Il pressing per la reintroduzione dell’IMU prima casa poi è duplice e a chiedere questa manovra è anche la Banca d'Italia, di cui per altro Draghi è stato alla guida in passato.

Quest’anno in occasione delle audizioni con le Commissioni Finanze per discutere della Riforma Fiscale Giacomo Ricotti, cioè il Capo del Servizio Assistenza e Consulenza fiscale per la Banca d’Italia, aveva espresso proprio l’opinione sulla necessità di reintrodurre la tassazione sulla prima casa per mezzo della Riforma Fiscale.

Ad ogni modo, lo ripetiamo, per adesso le richieste non sono state ascoltate e la Riforma Fiscale non prevede nessuna introduzione dell’IMU prima casa.

Anche perché si deve tener presente che la situazione di crisi attuale, generatasi per effetto della pandemia, non sembra certo aver creato un momento favorevole per aumentare le tasse agli italiani.