Draghi lancia la bomba! IMU prima casa in base al reddito

L’OCSE, il FMI, l’Unione Europea e la Banca d’Italia stanno attuando un forte pressing sul governo Draghi, perché sia introdotta una IMU prima casa. Nello specifico, la proposta riguarda l’introduzione di una tassa sugli immobili per tutti, con possibilità di esenzione data solo ai redditi bassi. Vediamo chi è a rischio di pagare l’IMU sulla prima casa.

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Appena nominato alla guida del governo il premier Draghi aveva dichiarato che tra le sue priorità vi sarebbe stata una Riforma Fiscale. L’assioma su cui la nuova manovra si fonda è un alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro a dispetto di una maggiorazione della tassazione sugli immobili.

Certo quanto dichiarato dal Premier nel discorso di insediamento suonava molto vago, fin quando non sono arrivate le prime proposte di Riforma.

Al vaglio del governo al momento la proposta della OCSE, cioè quella di introdurre nuovamente l’IMU sulla prima casa con la possibilità di esenzione solo per i redditi bassi.

In realtà, la proposta della OCSE arriva dopo quella della Banca d’Italia e della UE, che hanno entrambe chiesto a gran voce a Draghi di introdurre una IMU sulla prima casa, criticando l’intera organizzazione del sistema di tassazione degli immobili in Italia.

Ricordiamo che, nel non tanto lontano 2019, la UE aveva portato l’Italia all’attenzione della Corte di Giustizia Europea, proprio perché secondo l’organo centrale la nostra nazione non rispettava le normative europee in fatto di IMU sulla prima casa concedendo troppe esenzioni.

Vediamo quindi quali modifiche aspettarci e chi è a rischio di pagare l’IMU prima casa.

La OCSE chiede l’IMU prima casa con esenzione solo per i redditi bassi

La proposta più recente di introdurre l’IMU sulla prima casa viene dalla OCSE per iscritto, nel documento intitolato “Going for Growth 2021” e presentato in occasione del meeting, tenutosi il 14 aprile scorso a Parigi. Nel documento l'OCSE rileva dati allarmanti per quanto riguarda la crescita della disuguaglianza sociale in Italia a seguito della crisi epidemiologica.

Per cercare di frenare questo meccanismo la OCSE evidenzia due strade, da un lato la crescita dell’occupazione mediante la Riforma della Pubblica amministrazione e la creazione di nuovi posti di lavoro statali. Dall’altra l’introduzione di una IMU prima casa, che dovrebbe avere però un’aliquota inferiore rispetto a quella ordinaria e con la sola possibilità di esenzione per i redditi bassi.

L’ultima manovra servirebbe a reperire fondi per attuare una serie di misure a sostegno dei cittadini più bisognosi. 

Del resto, la verità è che il Governo dall’abolizione dell'IMU prima casa, una decina di anni fa ad opera di Silvio Berlusconi, non è mai più riuscita a trovare un modo alternativo per reperire quei fondi persi, che adesso servono più che mai.

La medesima analisi dell’OCSE è stata condivisa anche dal Fondo monetario internazionale (FMI), che si è unito alle voci degli autorevoli sostenitori di una tassazione immobiliare rivolta ai redditi medio-alti.

Ricordiamo che attualmente sono esenti dal pagamento dell’IMU tutte le prime abitazioni, nella categoria catastale A, fatta eccezione per le dimore di lusso: A/1, A/8, A/9.

Il pressing UE per una IMU sulla prima casa

Ben prima della OCSE, in occasione del Ecofin del 2021, l’Unione Europea aveva ancora una volta posto l’attenzione sulla necessità di riformare la tassazione sugli immobili in Italia, con particolare attenzione alle tasse sulla prima casa, per cui ci sono attualmente troppe esenzioni nel nostro paese.

La critica della UE viene da lontano, perché già nel 2019 l’Italia era stata differita alla Corte di Giustizia Europea proprio per le esenzioni applicate sulla prima abitazione. Nell’occhio del ciclone all’epoca era la norma che prevede la possibilità per i cittadini italiani residenti all’estero, che posseggono anche un immobile in Italia, di non pagare l’IMU.

Secondo la UE tale norma è discriminatoria e basata unicamente su un privilegio di cittadinanza, mentre la tassazione dovrebbe concentrarsi sui redditi, tassando gli alti e risparmiando quelli più bassi.

Perciò, la proposta UE non si distacca molto da quella dell'OCSE, e si concretizzerebbe in una IMU prima casa con un’aliquota variabile e progressiva, basata sui redditi.

Anche la Banca d’Italia chiede l’IMU prima casa a Draghi

Ma gli autorevoli sostenitori dell’IMU prima casa non si fermano qui. Anche Bankitalia preme perché sia introdotta una tassa sulla prima casa.

Il 12 gennaio 2021, Giacomo Ricotti, Capo del Servizio Assistenza e Consulenza fiscale della Banca d’Italia, ha illustrato una proposta di Riforma Fiscale. 

Secondo Bankitalia al fine di risanare almeno in parte il bilancio pubblico e migliorare la situazione economica della nazione è necessario un alleggerimento della pressione fiscale sui lavoratori, con una riduzione delle aliquote Irpef, a dispetto di una aumento delle tasse sugli immobili.

Per farla breve, la Banca d’Italia è stata chiara: se il governo vuole trovare i soldi per la tanto auspicata Riforma Fiscale non ha altre alternative che introdurre l’IMU prima casa.

IMU prima casa una possibilità concreta nel 2021

L’abolizione dell’IMU prima casa è avvenuta una decina d’anni fa e ha sempre fatto discutere. Da tempo infatti si parla di una sua possibile reintroduzione. Tuttavia, la proposta si fa più concreta questa volta, in primo luogo perché la pandemia ha aggravato la situazione già pessima delle casse dello Stato, che adesso ha necessità di reperire fondi autonomi al fine di non sperperare i soldi donati dalla UE per il Recovery Plan. 

In secondo luogo, non sembra un caso che le parole di Draghi, nel discorso per la fiducia davanti al senato, in materia di tassazione immobiliare ricalchino esattamente quelle della UE e di Bankitalia. Draghi infatti è ex-presidente della BCE e ex-governatore della Banca d’Italia, di cui nei fatti sta esprimendo e attuando le politiche.

Altre novità riguardo all’IMU nel 2022

Ad ogni modo, a prescindere dall’introduzione dell’IMU sulla prima casa, l’anno prossimo sono previsti cambiamenti riguardo l’imposta immobiliare, che potrà essere è pagata con un modulo precompilato.

Il MEF a partire da 2022 utilizzerà un software informatico per la gestione dell’IMU, che permetterà ai contribuenti di scaricare un modulo già compilato con i dati relativi alla casistica personale.

Il software parte da 7 categorie base di IMU, classificate sulla tipologia dell’immobile, che vengono aggiustate in base ai dati e le circostanze personali.

Nel frattempo la modalita di calcolo dell'IMU è spiegata dal Dott. Paolo Florio nel video YouTube di Questo è il Fisco: