Durc: tutto quello che c’è da sapere!

Nella giungla delle sigle, oggi ci occupiamo del DURC, cos'è, a cosa serve, come si fa ad ottenerlo e a chi questo documento non serve.

A tutti è capitato almeno una volta al giorno di sentire abbreviazioni o sigle riferite a documenti o enti a cui rivolgersi.

Riuscire a tenere a mente ognuna di queste sigle è spesso molto difficile e Internet in questo ci viene in aiuto se non ne ricordiamo una specifica.

Oggi vediamo insieme cos’è il DURC,il Documenti Unico di Regolarità Contributiva, a cosa serve, chi deve richiederlo e tutte le informazioni utili che possono servire ai cittadini.

DURC: cos’è e a cosa serve

DURC come abbiamo detto è l’acronimo del Documento Unico di Regolarità.

Questa sigla indica la documentazione che deve essere presentata dalle imprese e dai lavoratori autonomi per attestare la loro regolarità contributiva nei confronti degli enti provvidenziali, quali possono essere INAIL o INPS o altre diversi istituti e Casse previdenziali.

Importante è sapere che dal 1° luglio 2015 esiste una nuova procedura semplificata per il rilascio di questo documento, che permette alle imprese tramite un solo click online di ottenere in tempo reale questo documento.

Infatti il Ministero Del Lavoro e delle Politiche Sociali con tutti gli istituti previdenziali e le Casse Edili, hanno indirizzato tutti i loro sforzi verso l’informatizzazione della procedura di rilascio.

L’informatizzazione del servizio ha portato dunque un risparmio di tempo e denaro per le imprese italiane ma non solo. 

Prima, un’azienda qualsiasi in regola sotto il profilo contributivo, doveva attendere anche un mese per ottenere questo documento che dimostrasse la regolarità della sua posizione contributiva, tramite una procedura complessa, spesso delegata a figure intermediarie. Adesso è possibile ottenerlo subito, ha una scadenza di 120 giorni e nel caso in cui vi fossero delle carenze retributive, entro 72 ore queste ultime vengono comunicate per poter regolarizzare la posizione fiscale nel più breve tempo possibile, ottenendo subito dopo il DURC.

La richiesta del DURC consente di attestare la regolarità della propria posizione previdenziale, contributiva e assistenziale per ottenere: 

  • sovvenzioni, 
  • contributi, 
  • ausili finanziari,
  • vantaggi economici di vario genere.

Per la richiesta del DURC è possibile rivolgersi ad uno solo dei siti istituzionali di riferimento:

a seconda di quello di riferimento.

Il DURC, la cui validità massima abbiamo detto essere di 120 giorni, è un documento indispensabile per:

  • contratti pubblici;
  • appalti pubblici per opere, servizi o forniture di beni;
  • lavori di edilizia privata dove è previsto l’obbligo della DIA (la Dichiarazione di Inizio Attività) o la PAC (il Permesso A Costruire);
  • per agevolazioni contributive;
  • per agevolazioni in materia di legislazione sociale o di lavoro;
  • gestione di servizi ed attività pubbliche in convenzione o concessione;
  • fruizione di benefici nominativi e contributivi concessi da Enti nazionali o internazionali, diversi da INPS e INAIL;
  • rilascio dell’attestazione SOA (Società di Attestazione Aziendali);
  • finanziamenti e sovvenzioni per la realizzazione di investimenti previsti dalla normativa comunitaria o da altre normative specifiche;
  • iscrizione all’Albo dei fornitori.

Per poter effettuare l’accesso sui siti istituzionali e richiedere il documento è necessaria l’autenticazione tramite credenziali valide rilasciate dall’utente.

DURC: come richiederlo tramite l’INPS?

Vediamo le procedure per entrambi gli enti nominati adesso.

Le pubbliche amministrazioni e le SOA possono fare accesso al sito dell’INPS con le credenziali ricevute.

Imprese e lavoratori, o i loro delegati, possono accedere con il PIN. Le banche e gli intermediari finanziari necessitano di delega per l’accesso.

Come abbiamo detto, per richiedere il DURC tramite il sito INPS è necessario identificarsi e richiedere un PINPer poter chiedere il PIN è necessario entrare nell’area dedicata presente sul sito:

  • cliccare su “Richiedi Pin
  • inserire codice fiscale e scegliere tra la residenza italiana o estera;
  • compilare la richiesta con i propri dati anagrafici;
  • inviare la domanda.

Una volta ottenuto il PIN è possibile accedere al servizio di richiesta per il DURC online:

  • cliccare su “Accedi ai servizi” presente nella homepage del sito dell’INPS;
  • cliccare la voce “Elenco di tutti i servizi”;
  • cliccare su DURC online;
  • scegliere il proprio profilo a seconda del tipo di soggetto richiedente;
  • inserire il PIN e premere selezione;
  • inviare la richiesta.

Se nell’archivio non risulta nessuna irregolarità contributiva, il sistema rilascerà in automatico un file in PDF denominato DURC online.

Il periodo di validità a seconda dell’oggetto della richiesta, fino ad un massimo di 120 giorni.

Non è possibile richiedere un altro DURC in questo lasso di tempo ma si fa riferimento al precedente finchè non scade.

DURC: e se voglio richiederlo all’INAIL?

La procedura di richiesta dell’INAIL è molto simile alla precedente.

In questo caso è necessario autenticarsi sul portale INAIL sempre previa richiesta del PIN di riferimento.

La procedura da seguire è molto semplice:

  • accedi al sito INAIL con nome utente e password;
  • inserisci l’indirizzo di posta elettronica certificata, la PEC, dell’azienda;
  • clicca sul tasto “esegui controllo regolarità”
  • attendere l’elaborazione della procedura che può richiedere diversi minuti;
  • cliccare su “visualizza documento di regolarità”.

Anche in questo caso, ad essere rilasciato è un file in estensione PDF ed è il tuo DURC.

Ovviamente, sia se la richiesta sia fatta tramite INPS o tramite INAIL, può capitare che venga prodotto un documento riconosciuto come irregolare.

In questo caso le possibilità sono due:

  • il sistema non è stato aggiornato;
  • esiste una effettiva irregolarità di carattere assistenziale, previdenziale o contributivo.

Se si è sicuri di non avere nessun tipo di irregolarità, si consiglia di contattare gli uffici dell’ente scelto per chiedere l’aggiornamento del sistema.

Nel secondo caso invece per ottenere una documentazione valida, è necessario regolarizzare la propria posizione chiedendo indicazioni specifiche all’ente preposto scelto.

Il richiedente ha 30 giorni per regolarizzare la propria posizione rispetto all’interrogazione fatta. Allo scadere dei 30 giorni il documento rilasciato avrà esito negativo e verranno indicati gli importi a debito e le cause dell’irregolarità.

La presentazione di un DURC negativo può comportare:

  • perdita dell’aggiudicazione della gara d’appalto;
  • impossibilità a stipulare contratti di appalto o subappalto;
  • mancata ricezione del pagamento dei SAL o delle liquidazioni finali.

Risulta anche vero però che vale la regola del “silenzio assenso” per INPS e INAIL.

Il Durc deve essere necessariamente rilasciato entro 30 giorni.

Trascorso questo termine senza risposta dall’INPS o dall’INAIL scatta direttamente il silenzio assenso e non è più necessario aspettare il documento.

Ciò non vale per le Casse Edili, per cui la procedura è diversa e che dovrà comunque emettere il DURC sulla base della verifica effettuata da anche uno solo degli enti che hanno espresso il giudizio di regolarità o irregolarità, sempre che non ci sia una sospensione dell’istruttoria che comunque non può eccedere di ulteriori 10 giorni. 

DURC e DOL: sono la stessa cosa?

Come abbiamo detto, tutte queste sigle a volte possono confondere.

Nel 2015, grazie all’informatizzazione del DURC e alla possibilità di poter richiedere tutto online, si è passati a parlare spesso di DOL e cioè DURC ON LINE con l’introduzione del D.M. 30/10/2015.

Ma cosa contiene il DURC o il DOL?

Questo documento, che si presenta sottoforma di PDF, non può essere modificato e contiene:

  • dati identificativi del soggetto richiedente la verifica, come codice fiscale, denominazione o ragione sociale e sede legale;
  • iscrizione ad INPS, INAL o Casse Edili;
  • dichiarazione di regolarità;
  • numero identificativo, data della verifica e data di cessazione della validità del documento.

La delega per il DURC

Un lavoratore o un’azienda può decidere di delegare ad altri l’operazione, come ad esempio direttamente consulenti del lavoro o banche.

In questo caso i delegati possono accedere al servizio solamente tramite il portale INPS con il PIN che viene fornito loro dopo che viene fatta la domanda di delega del DOL.

Ogni persona fisica può rilasciare in ogni caso più deleghe che saranno tutte visibili al delegato al momento dell’accesso al servizio.

Ci sono siti su cui è possibile acquistare il servizio di inoltro della pratica al centro servizi più vicino al cliente.

Il costo medio di questa pratica si attesta sui 30 euro circa o se si richiede una priorità anche fino a 50 euro circa.

Molti siti propongono anche un abbonamento che consente di avere il DURC sempre aggiornato per circa un anno, con un risparmio economico, poichè ogni 4 mesi verrà prodotto un nuovo DURC a circa 20 euro a DURC.

DURC e DURF: qual è la differenza?

A volte è possibile anche che venga richiesto il DURF.

Quando si parla di DURF fiscale si intende il certificato di sussistenza dei requisiti previsti dal comma 5 dell’art. 17-bis.

Questo documento, a differenza del DURC, è rilasciato dall’Agenzia delle Entrate e consente di controllare che le imprese appaltatrici siano in possesso di specifici requisiti richiesti relativamente agli appalti superiori ai 200.000 euro.

Questo documento si presenta come una sicurezza in più rispetto alle imprese coinvolte, tra committenti, appaltatrici e subappaltatrici siano in regola con i pagamenti delle tasse.

Questo documento viene rilasciato dall’Agenzia delle Entrate in base alla sede legale dell’impresa, ha validità di 4 mesi dal rilascio ed è esente dal versamento dell’imposta di bollo.

Il DURF è possibile trovarlo disponibile anche nel proprio cassetto fiscale. Inoltre, è possibile integrare una procedura che consenta di richiederlo e ottenerlo in maniera automatica senza doverlo richiedere ogni volta che serve.

In generale, il DURC già dal Governo Renzi, porta con sè una serie di rimaneggiamenti preannunciati ed è bene quindi ogni volta che serve farne richiesta, informarsi che le norme in merito non siano cambiate.

Esiste infatti la possibilità che il DURC venga sostituito o cancellato dagli adempimenti a carico delle aziende.

Ad oggi però non è ancora chiaro quale possa essere l’indirizzo normativo in tal senso.

Redazione Trend-online.com
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