Draghi cancella la prima rata IMU del 2021! Ecco per chi

Con il Decreto Sostegni Bis arriva l'esenzione dal pagamento della prima rata IMU 2021. L'intervento riguarderà tutti coloro che hanno già potuto beneficiare dei contributi a fondo perduto stanziati dal primo DL Sostegni, e soltanto per gli immobili nei quali si esercita l'attività. La platea dei potenziali beneficiare riguarderà quasi 300 mila soggetti titolari di Partita Iva.

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Il Decreto Sostegni Bis è in dirittura d’arrivo. Attingendo ai 40 miliardi di scostamento di bilancio approvato dal Parlamento lo scorso 22 aprile, il Governo Draghi si appresta a varare quello che sarà con tutta probabilità l’ultimo pacchetto di misure a sostegno degli operatori economici messi in ginocchio dalla crisi pandemica.

A quanto si apprende dalla bozza del 30 aprile 2021, il provvedimento conterrà anche l’esenzione dal versamento della prima rata dell’IMU per tutti i soggetti che hanno diritto all’erogazione dei contributi a fondo perduto. Vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.

Per chi è prevista l’esenzione IMU nel Dl Sostegni Bis?

L’articolo 4 della bozza del Decreto Sostegni Bis promette l’esenzione dalla prima rata dell’imposta municipale propria (IMU) per tutti coloro i quali disponevano dei requisiti per ottenere i contributi a fondo perduto stabiliti dal decreto-legge n° 41 del 22 marzo 2021, ossia il primo Decreto Sostegni.

In altri termini, l’esenzione dell’IMU per il 2021 sarà valida per tutti i soggetti titolari di partita IVA che siano residenti o domiciliati sul territorio italiano, i quali svolgono attività d’impresa, arte o professione oppure producono reddito agrario, i cui ricavi del 2020 abbiano subito una riduzione di almeno il 30% rispetto al 2019. In particolare, l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 deve essere stato inferiore di almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019.

Sarà inoltre necessario che l’attività non sia cessata prima del 23 marzo 2021. Parimenti non potranno beneficiare dell’esenzione della prima rata IMU i titolari di attività intraprese dal 24 marzo 2021 in poi. Per queste discriminanti fa fede la data di attivazione o di cessazione della partita Iva.

E ancora: per poter beneficiare dell’esenzione IMU 2021 occorrerà essere titolari di un reddito non superiore ai 10 milioni di euro nel secondo periodo d’imposta antecedente a quello di entrata in vigore del primo Decreto Sostegni, ossia nell’anno 2019.

Nel video sottostante, realizzato dalla redazione di Pensioni & Aggiornamenti, si sintetizzano le misure presenti nel Decreto Sostegni Bis, tra le quali l'esenzione della prima rata dell'IMU.

Come si calcola l’esenzione IMU stabilita dal Decreto Sostegni Bis?

Come specificato nella bozza del Decreto, coloro che sono in possesso di requisiti necessari per poter beneficiare dell’esenzione IMU saranno esonerati soltanto dal pagamento della prima rata del 2021: ossia quella in scadenza il 16 giugno 2021. Mentre non è soggetta ad esenzione la seconda rata, in scadenza il 16 dicembre 2021.

Questo significa che per le attività destinatarie dell’esenzione, l’imposta dovuta per l’anno 2021 sarà perlopiù dimezzata. Infatti, in linea generale, l’importo della prima rata è calcolato applicando sul primo semestre le aliquote e le detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente (in questo caso, il 2020).

Va comunque precisato che l’esenzione si applica soltanto agli immobili nei quali i soggetti esercitano l’attività di cui sono titolari. Vale a dire che non si applicherà alcuna esenzione sugli immobili e sulle pertinenze che non siano funzionali all’esercizio effettivo dell’attività.

IMU 2021: chi deve pagarla?

Come stabilito dalla Legge di Bilancio, dal 2021 è entrata in vigore la cosiddetta “Nuova IMU”. La nuova disposizione ha di fatto eliminato la TASI (il Tributo per i Servizi Indivisibili), accorpandola all’IMU la quale ne ha ereditato l’aliquota. La Nuova IMU, dunque, è calcolata sommando le aliquote di base di IMU e TASI.

Fatte salve le esenzioni straordinarie necessarie a fronteggiare la crisi da Covid-19, sono tenuti al pagamento dell’IMU tutti i proprietari o i titolari di altro diritto reale di immobili, aree edificabili e terreni agricoli, così come i concessionari di aree demaniali e i locatari di leasing.

Mentre sono escluse dall’imposta le prime case, ossia

«le unità immobiliari in cui i soggetti passivi e i componenti del nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.»

Dall’esenzione vengono però esclusi gli immobili di lusso:

«abitazioni di tipo signorile, abitazioni in ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.»

Inoltre, come stabilito dal decreto-legge n° 104 del 2020, non sono tenuti al pagamento dell’IMU nell’anno 2021 i titolari di immobili destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i proprietari siano anche i gestori di tali attività. Mentre la legge n° 178 del 2020 ha sancito l’esenzione IMU per gli immobili destinati ad attività turistiche e per le strutture ricettive.

Esenzione IMU 2021 nel Decreto Sostegni Bis: quanti sono i soggetti coinvolti?

Nella relazione tecnica relativa all’articolo 4 della bozza del Decreto Sostegni Bis, il Governo stima che potrebbero essere circa 290 mila i soggetti coinvolti dall’esenzione della prima rata dell’IMU 2021. Il che comporterà una perdita di gettito per le casse dello Stato la quale dovrebbe attestarsi attorno ai 216 milioni di euro.

73,5 milioni per quanto riguarda la quota di IMU destinata alle casse dello Stato centrale, 142,5 milioni per la quota di IMU destinata alle casse dei comuni. Il Governo istituirà pertanto un fondo per risarcire i comuni della riduzione di gettito derivante dall’esenzione della prima rata IMU.

Oltre l’esenzione IMU: le altre misure contenute nella bozza del Decreto Sostegni Bis

Come detto, grazie ai 40 miliardi di scostamento di bilancio il Governo potrà erogare una imponente mole di aiuti ai soggetti più colpiti dalla crisi. Aiuti che verranno predisposti sotto forma di esenzioni fiscali, bonus, sostegni al reddito e contributi a fondo perduto. Vediamo brevemente che cosa conterrà il nuovo provvedimento.

In primo luogo, verrà predisposta una nuova quota di contributi a fondo perduto per i professionisti e le imprese titolari di partita Iva i quali abbiano già potuto beneficiare dei contributi erogati grazie al primo Decreto Sostegni. L’importo della nuova quota di aiuti sarà pari al 100% di quanto già erogato ai soggetti beneficiari del primo contributo a fondo perduto, e allo stesso modo verrà corrisposto da parte dell’Agenzia delle Entrate sotto forma di accredito sul conto corrente sul quale è stato già erogato il precedente, oppure sotto forma di credito d’imposta. Va precisato che i soggetti beneficiari, per ottenere il nuovo contributo, dovranno inoltrare una nuova domanda all’Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda gli immobili ad uso non abitativo, si prevede l’estensione fino al 31 maggio 2021 della proroga del credito d’imposta per i canoni di locazione. Verrà insomma estesa la possibilità, introdotta dal Decreto Rilancio (il n° 34 del 9 maggio 2020), di usufruire di un credito d’imposta relativo all’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento di attività industriale, commerciale o artigianale, e all’ammontare mensile dei canoni per affitto delle aziende.

Il Decreto Sostegni Bis prevedrà inoltre 600 milioni di euro destinati ai comuni, grazie ai quali questi potranno ridurre l’importo della tassa sui rifiuti (TARI). Verranno inoltre stanziati dei fondi per la riduzione delle bollette dell’energia (acqua e gas) per i contribuenti in difficoltà, e si stabilirà l’esenzione dal versamento del Canone Rai per le strutture ricettive, gli esercizi commerciali in cui si vendono e si consumano bevande in locali pubblici o aperti al pubblico.

Verrà poi predisposta una proroga per la compensazione dei debiti commerciali, nonché l’estensione del limite annuo dei crediti d’imposta e dei contributi compensabili o rimborsabili ai soggetti intestatari di conto fiscale.

Un’altra importante serie di interventi sarà destinata allo scopo di continuare a garantire la liquidità delle imprese. In particolare, saranno prorogate le misure del Fondo per le PMI e della Garanzia Italia, grazie alle quali le imprese possono accedere a crediti garantiti dallo Stato. Tuttavia, benché si preveda una estensione della misura oltre la scadenza attualmente fissata al 30 giugno 2021, il Governo ha intenzione di predisporre una uscita graduale dalla misura straordinaria che si era resa necessaria per fronteggiare la crisi. Così come si legge nella relazione tecnica, allo scopo di normalizzare l’entità dei fondi di garanzia riportandoli alla loro operatività in condizioni ordinarie, verrà ridotta la percentuale massima di garanzia dello Stato.

Verranno inoltre stanziate due ulteriori mensilità dei Reddito di Emergenza (REM) per giugno e luglio 2021. E una ulteriore quota (relativa anche qui a due mensilità) dell’indennità per lavoratori stagionali, operatori del turismo e sportivi. Pur non essendo ancora presente in bozza ancora una stesura completa dell’intervento, in quest’ultimo caso si può supporre che il bonus replicherà quanto stabilito dal primo Decreto Sostegni, e dunque potrebbe prevedere un contributo una tantum di 1600 euro (800 euro al mese).

Inoltre, come già anticipato dal Documento di Economia e Finanza, sarà prevista una agevolazione per l’acquisto della prima casa per giovani fino a 35 anni. Nella fattispecie, verrà predisposto un credito d’imposta di ammontare pari all’imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione all’acquisto