IMU: esenzioni per tutti i nuclei familiari! Come averla?

Nel corso della legge di Bilancio 2022 sono state poste delle modifiche anche nei confronti delle esenzioni dell'IMU, vediamo assieme cosa è cambiato.

Si è discusso molto negli ultimi mesi rispetto all’imposta IMU, ovvero l’imposta municipale propria, che è stata istituita dal governo Monti, a seguito della manovra salva-Italia del 2011

L’imposta IMU si paga a livello comunale e si paga sul possesso dei beni immobiliari; nel corso degli anni ha subito davvero diverse modifiche tra le tante il suo accorpamento con la TASI che è stata abolita nel corso della legge di Bilancio del 2020.

Le novità che riguardano l’IMU nell’anno 2022 fanno riferimento in particolare a tutti i nuclei famigliari, in quanto è stata messa al vaglio della Corte costituzionale, la possibilità di introdurre nuove esenzioni e requisiti per quanto riguarda il pagamento dell’IMU sulla prima casa per i nuclei famigliari. 

Quest’opzione si sta presentando per tutti i coniugi che sono residenti in comuni diversi, e che potrebbero beneficiare di un’unica esenzione IMU, così come è stato stabilito all’interno del decreto-legge 146/2021, dove per i coniugi era possibile solo scegliere un’unica abitazione come principale

La decisione che è stata presa dalla corte di cassazione fa riferimento ai casi in cui i membri dello stesso nucleo famigliare abbiamo deciso di avere una residenza in immobili diversi, anche se sempre appartenenti allo stesso nucleo famigliare, in questi particolari casi è possibile ottenere l’esenzione per uno solo dei due immobili. 

Nel corso dell’articolo vedremo assieme quali sono le ultime novità per l’anno 2022 rispetto all’imposta IMU e anche tutte le esenzioni presenti, e come ottenerle.

IMU: in cosa consiste la tassa

Come abbiamo visto l’imposta municipale propria è stata istituita dal governo Monti nel 2011, è operativa a partire da gennaio 2012 e fino al 2013 è rimasta in vigore anche per l’abitazione principale. 

Da quando è stata istituita l’IMU ha subito differenti modifiche una delle più recenti è avvenuta a seguito della legge di bilancio 2020, che ha cancellato definitivamente dalla nostra legislatura la TASI, tributo per i servizi indivisibili, accorpandola direttamente all’IMU

Come abbiamo già anticipato l’IMU è una tassa comunale, infatti, la sua gestione e presa in carico direttamente dai comuni delle singole regioni italiane, che stabiliscono in autonomia quali cittadini devono pagare la tassa rispettando i requisiti imposti dallo stato. 

Le date che interessano i cittadini che devono pagare l’IMU sono il 16 giugno per quanto riguarda il versamento dell’acconto e il 16 dicembre per quanto riguarda il versamento del saldo. 

Come per tutti i pagamenti delle imposte i termini sono solo indicativi; infatti, nel caso in cui coincidano con un giorno festivo o prefestivo, la scadenza diventa automaticamente uguale al primo giorno lavorativo utile; è possibile anche versare il pagamento dell’IMU in un’unica rata durante la prima data disponibile ovvero il 16 giugno. 

IMU: chi deve pagarla ancora oggi

Il versamento dell’IMU spetta a tutti coloro che possiedono un immobile tra quelli indicati all’interno del decreto legislativo 504 del 1992, articolo 2, stiamo parlando di:

  • aree fabbricabili;
  • terreni agricoli;
  • altri fabbricati.

Per essere più precisi il pagamento dell’IMU risulta essere obbligatorio per tutti coloro che sono:

  • proprietari dei terreni o dei fabbricati sopracitati;
  • titolari rispetto all’usufrutto delle abitazioni o delle superfici;
  • il coniuge assegnato alla casa o abitazione a seguito di un divorzio, separazione o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
  • concessionario di aree demaniali;
  • locatario preposto alla costruzione di immobili, già costruiti o anche in corso. 

L’importo che tutti questi soggetti sono tenuti a pagare dipende direttamente dalle caratteristiche dell’immobile; infatti, può variare a seconda che si tratti di un immobile oppure di un terreno. 

Questo importo inoltre varia anche in base al comune presso la quale l’edificio o il terreno è ubicato; infatti, sappiamo che ogni comune italiano ha un suo valore dell’aliquota, che dipende da tante caratteristiche differenti. 

IMU: le novità del 2022

Si è discusso molto nelle sale della Corte costituzionale riguardo alla legittimità costituzionale dei limiti che sono attualmente previsti rispetto all’esenzione IMU del nucleo familiare. 

Questo in quanto è previsto l’esonero rispetto al versamento dell’imposta sulla prima casa nel caso in cui uno dei due componenti del nucleo familiare ha trasferito la propria residenza in un comune differente rispetto a quello in cui è ubicata l’abitazione, ma solo per una delle due abitazioni.

In questo senso a definire le condizioni è stato proprio il decreto fiscale, pubblicato all’interno della legge di bilancio 2022, dove sia ufficialmente stabilito che il diritto all’esenzione del pagamento dell’IMU può essere a scelta nel caso in cui i coniugi di uno stesso nucleo familiare abitano in dimore differenti.

Ci sono però ancora dei dubbi rispetto alla legittimità stessa del concetto di nucleo familiare, la Corte costituzionale infatti dichiara all’interno di un comunicato stampa promulgato il 24 marzo 2022 che:

dubita della legittimità costituzionale, in relazione agli articoli 3, 31 e 53, del riferimento alla residenza anagrafica e alla dimora abituale non solo del possessore dell’immobile (com’era nella versione originaria dell’IMU) ma anche del suo nucleo familiare.

Queste decisioni, infatti, risultano essere penalizzanti nei confronti dei nuclei familiari, in quanto proprio all’interno del decreto legislativo numero 504 del 1992, non si riconosce l’esenzione sull’abitazione principale bensì a quella che viene definita come dimora abituale del contribuente e dei suoi familiari. 

Per poter ottenere l’esonero rispetto al pagamento dell’IMU bisogna prendere in considerazione l’indirizzo di residenza non solo del proprietario dell’immobile stesso, ma di tutto il nucleo familiare. 

Il cambiamento principale che si è quindi verificato a seguito della legge di bilancio 2022 è che: nel caso in cui i membri di uno stesso nucleo familiare abbiano la residenza in immobili differenti, l’esenzione del IMU vale solo per uno di questi, sia nel caso in cui l’immobile risulti essere nello stesso comune e sia nel caso in cui si trovi in un comune differente.

Le novità che sono state introdotte all’interno della legge di bilancio 2022 presentano sicuramente delle controversie, bisognerà sicuramente capire se l’interpretazione anti-abuso, che ha caratterizzato gli ultimi anni non risulti in contrasto rispetto ai diritti costituzionali fondamentali per il nostro paese. 

IMU: le esenzioni per i nuclei famigliari e non solo

Fortunatamente negli ultimi anni sono stati introdotti innumerevoli esenzioni rispetto al pagamento dell’MU, che, come abbiamo visto quasi in nessun caso, si paga per le prime case.

Dal 1° gennaio 2014 sono infatti esenti dal pagamento dell’IMU tutti i possessori di abitazioni appartenente alle categorie catastali A2, A3, A4, A5, A6 e A7, se identificate come dimora principale.

La definizione di dimora principale è infatti la seguente: “abitazione nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”; di conseguenza se l’abitazione presenta i requisiti di dimora fisica e residenza anagrafica può essere considerata ufficialmente come dimora principale, ed essere di conseguenza esente dal pagamento dell’imposta.

Tra gli altri immobili per la quale il pagamento dell’IMU non è previsto, troviamo:

  • gli immobili che sono appartenenti alle cooperative edilizie;
  • tutti gli alloggi sociali;
  • la casa affidata al coniuge a seguito di una separazione;
  • l’unico immobile posseduto a tutti coloro che prestano servizio presso le forze armate e le forze di polizia, anche senza che vengano rispettati i requisiti di dimora abituale e residenza anagrafica;
  • l’unico immobile posseduto da un cittadino italiano che non è residente nel territorio ma risulta essere iscritto all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, purché risultino essere già pensionati nel loro paese di residenza. 

È importante ricordare che a seguito dell’emergenza sanitaria da covid 19, molti comuni italiani hanno previsto delle particolari agevolazioni rispetto ai provvedimenti emergenziali che sono stati attuati dal nostro governo. 

Infatti, l’imposta IMU è diventata esente per tutti i cittadini italiani per gli anni 2020 e 2021, il biennio caratterizzato come ben sappiamo dall’emergenza da covid 19. 

Volendo all’interno del sito della Fondazione ANCI è prevista una tabella riepilogativa all’interno della quale è possibile verificare se la propria attività oppure il proprio immobile è rientrato all’interno delle agevolazioni previste per uno dei due anni. 

IMU: come calcolare il valore dell’imposta

Per calcolare a quanto ammonta il valore dell’IMU che dovremmo andare a pagare, bisogna innanzitutto calcolare la rendita catastale del nostro immobile, e successivamente rivalutarlo prima del 5% e successivamente associarlo ad un moltiplicatore di riferimento. 

Il moltiplicatore della quale stiamo parlando è l’aliquota ordinaria, che durante la legge di bilancio 2020 è stato stabilito pari all’8,6 per mille, prima era pari a 7,6 per mille, questo valore può essere modificato dai comuni secondo determinate condizioni. 

Come sappiamo l’IMU si paga quasi esclusivamente sulle seconde case, ma può succedere che debba essere pagato anche per le abitazioni principali non esenti, ovvero quelle che fanno parte delle categorie catastali A1, A9 e A8.

In questi casi sempre a seguito della legge di bilancio del 2020 l’aliquota diventa pari al 5 per mille, anche in questo caso può essere modificata dai singoli comuni che possono però aumentarla o diminuirla solo di un punto millesimale. 

Il pagamento dell’IMU avviene come per tante altre imposte mediante il modello F 24, il suo pagamento si suddivide poi in due rate, pari al 50% dell’importo. 

Il tributo può essere anche pagato in un’unica rata versando il 100% dell’importo, il pagamento viene rapportato anche in base al periodo di possesso effettivo dell’immobile; nel caso in cui siamo in possesso di un immobile solo per 10 mesi rispetto all’anno in corso, il pagamento dell’imposta verrà modificato rispetto ai 10 e non ai 12 mesi. 

Ricordiamo che il pagamento dell’IMU ha due scadenze, quella relativa all’acconto e quella relativa al saldo, che corrispondono rispettivamente al 16 giugno e al 16 dicembre; nel caso in cui decidessimo di pagare l’importo in un’unica rata, bisognerà effettuare il pagamento del 100% in data 16 giugno. 

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