Evasione fiscale e AdE: ecco il nuovo piano fino al 2026!

Quando si parla di evasione fiscale il tema è sempre molto caldo: il Governo ha la priorità di ridurla del 40% entro il 2026... ci riuscirà?

Come si combatte l’evasione fiscale? Sembra la domanda che ogni Governo degli ultimi anni (o decenni) si è posto, ma senza mai trovare una vera soluzione pratica. Ora il Governo Draghi punta fortemente su questo tema, ma le forze di maggioranza lo ostacolano in vari modi. Ecco cosa succederà e qual è il piano entro il 2026.

Bisogna innanzitutto rassegnarsi al fatto che la lotta all’evasione, per quanto sembri una questione su cui tutti remano nella stessa direzione, almeno nelle istituzioni, è in realtà una questione profondamente politica. Non esistono fronti comuni al 100%, nemmeno su quella che è oggettivamente una piaga mondiale, l’evasione appunto, ma ancor più italiana.

Un problema davvero italiano, profondamente radicato nel nostro sistema, nella nostra cultura, nella nostra scarsa (almeno in media) dedizione ed attenzione nei confronti delle regole, soprattutto quelle fiscali. Insomma, “siamo fatti così” direbbe qualcuno, ma la verità è che combattere l’evasione è difficile e richiede tempo ed azioni mirate.

Mario Draghi, economista di indubbia capacità, questo lo sa benissimo ed è proprio per questo motivo che ha puntato in maniera così forte sull’evasione, un tema su cui l’Agenzia delle Entrate, insieme ad altri organi governativi, vorrebbe sicuramente far di più, ma naturalmente la linea arriva dal Governo centrale.

Vediamo dunque qual è la situazione attuale, cosa potrebbe succedere in futuro e come gli italiani potrebbero reagire a queste numerose novità, alcune anche piuttosto impopolari. Ovviamente, però, il mandato di Mario Draghi non è ancora terminato e proprio per questo c’è la volontà di sfruttare al meglio le risorse (soprattutto quelle fondamentali del PNRR) per raggiungere obiettivi concreti.

Lotta all’evasione e PNRR: una battaglia politica

Abbiamo già detto in introduzione quanto la lotta all’evasione sia una questione politica: un tema su cui apparentemente si è tutti allineati, anche potenzialmente i cittadini, ma quando si parla effettivamente di misure la questione cambia profondamente. Soprattutto per un Governo così eterogeneo, trovare delle soluzioni efficaci e contemporaneamente condivise non è per nulla semplice.

Ecco che però interviene una priorità assoluta sull’agenda di questo Esecutivo ed anche, almeno, del prossimo. Si tratta del PNRR e del modo in cui il denaro europeo verrà investito: tra le tematiche, c’è anche la lotta all’evasione e l’impegno ormai è stato preso e va onorato, innanzitutto per il bene del nostro paese.

In questo senso, la volontà è quella di diminuire l’evasione in maniera costante nei prossimi anni, fino appunto al 2026, anno in cui termine il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A tale scadenza, l’evasione dovrà essere diminuita del 40%: il 5% nel 2023, il 15% nel 2024 e poi in crescendo proprio fino al 2026.

L’impegno a livello nazionale è stato preso, come detto, ma l’attuazione è tutt’altro discorso e gira intorno ad alcuni nodi da cui il Governo non è ancora riuscito a passare indenne: la riforma del catasto, per esempio, la riforma del funzionamento delle Partite IVA, la lotta per l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili e così via.

Le più politiche sono probabilmente la riforma del catasto e la riforma delle Partite IVA, temi su cui la destra si oppone in maniera forte, con Forza Italia e Lega che hanno ribadito il loro no. Situazione di stallo che potrebbe già essere un problema in vista degli obiettivi da raggiungere entro il 2023 e 2024, ma procediamo con ordine.

Evasione fiscale e AdE: c’è anche il Superbonus

Lotta all’evasione fiscale ed Agenzia delle Entrate sono inevitabilmente legate, perché qualsiasi sia il fronte su cui si decide di combattere l’evasione, andrà per forza a riguarda l’AdE, con misure che potrebbero essere molto efficaci se applicate tempestivamente e correttamente. Cosa c’entra, allora, il Superbonus?

C’entrano in realtà tutti i bonus edilizi, protagonisti di una vera e propria ondata di frodi e di problemi di varia natura che, neanche a dirlo, vanno a compromettere il lavoro del Fisco che si ritrova a rimborsare spese che in realtà non erano compatibili con i bonus edilizi.

Su questi fronti è in arrivo un’altra stretta, con l’obbligo di segnalazione all’ENEA ma anche altre novità nei prossimi mesi che potrebbero ricalcare quanto è stato previsto nello scorso novembre attraverso il decreto antifrode.

L’idea continua ad essere quella di rendere i bonus il più possibile a prova di frodi, ma contemporaneamente non si vuole completamente perdere l’utilità e la praticità di questi bonus, che altrimenti diverrebbero quasi impossibili da sfruttare e non verrebbero quindi più scelti dai cittadini.

Agenzia delle Entrate: arriva la nuova strategia per i pagamenti tracciabili

Per quanto riguarda i pagamenti tracciabili, il Governo ha già fatto molto proseguendo con il bonus bancomat ed anche il Cashback di Stato, ma sembra che ciò non sia abbastanza. Per questo motivo, si sta pensando ad un nuovo cashback, che vederebbe protagonista la cosiddetta “lotteria degli scontrini” in versione però più semplice ed ancor più alla portata di tutti.

L’altro aspetto su cui si sta lavorando molto è sicuramente quello delle detrazioni fiscali: per spingere i cittadini ad utilizzare metodi di pagamento tracciabili, è in arrivo il Cashback fiscale. In prima istanza riguarderebbe solo le spese mediche e sarebbe facoltativo, ma nulla vieta di ampliarne l’utilizzo (se dovesse funzionare).

Il Cashback fiscale permetterebbe infatti di usufruire delle detrazioni fiscali in maniera molto più rapida rispetto al solito 730, che permette di ottenere quanto spetta circa un anno dopo. Sempre su questo tema, arrivano praticamente semestralmente novità sui limiti di utilizzo al contante, pensato sempre per incentivare all’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili.

Agenzia delle Entrate: cosa potrebbe cambiare per i forfettari?

Una categoria particolarmente interessata da novità negli ultimi mesi è certamente quella dei soggetti con Partita IVA in regime forfettario, costretti tra pochi mesi (secondo semestre 2022 o primo semestre 2023) a fare i conti con la fatturazione elettronica e non solo.

Si parla infatti anche di flat tax e di un sistema transitorio tra questo regime agevolato e quello ordinario. In ogni caso, la fatturazione elettronica è un altro dei cavalli di battaglia di questo Governo per incentivare a non effettuare transazioni “in nero”, cioè senza l’emissione di fattura.

Insomma, nella lotta all’evasione fiscale le Partite IVA ricoprono sicuramente un ruolo rilevante, con la destra che come detto punta a non introdurre novità troppo gravose, ma come spesso accade si arriverà ad un compromesso intermedio. Vedremo quale.

Evasione e controlli: un amore mai nato?

Sappiamo perfettamente che nemico dell’evasione è senza dubbio un’efficace sistema di controllo, aspetto su cui il nostro paese purtroppo non brilla. Migliorare ed aumentare i controlli è sicuramente un aspetto importante, ma deve andare di pari passo con regole precise e trasparenti.

Proprio una riforma del catasto andrebbe in questa direzione, ma non è semplice portarla fino in fondo (con l’opposizione di FI e Lega in particolare). Per il momento potrebbe cambiare solo il sistema di calcolo e misurazione di alcuni criteri, in modo da far emergere alcuni immobili “fantasma”, ma per una revisione più profonda e radicale ci vorrà probabilmete tempo e pazienza.

Questi sono solo i fronti principali di una battaglia in cui il Governo sta investendo tante forze, ma è praticamente impossibile dire se basteranno. Ovviamente una componente la giocano anche i cittadini, perché la piccola evasione è radicata e difficilissima da contrastare, scovare e sconfiggere.

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