Fattura Elettronica: forfettari alle strette verso l'obbligo

Sempre più vicino l’obbligo di emettere fattura elettronica anche per i contribuenti in regime forfettario. Nell’articolo spieghiamo innanzitutto che cos’è la fattura elettronica e quali sono gli adempimenti necessari per poterla emettere, così che i contribuenti forfettari, ancora non interessati, possano essere pronti per il momento in cui l’obbligo verrà esteso anche ad essi.

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Sempre più vicino l’obbligo di emettere fattura elettronica anche per i contribuenti in regime forfettario. Grazie all’approvazione, da parte dell’Unione Europea, della proposta italiana di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica fino al 2024 e di imporne l’applicazione ai contribuenti forfettari, anche i soggetti titolari di una Partita Iva che beneficiano della flat tax al 15% dovranno a breve abbandonare il formato di fatturazione cartaceo.

Una volta pervenuto il benestare delle istituzioni europee a tale proposta, occorrerà ora implementare l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica in una legge dello stato.

Come si legge sul Sole 24 Ore, «la strada più probabile appare al momento la delega fiscale

Una volta che Governo e Parlamento italiano avranno approvato la nuova normativa, non vi saranno più scappatoie: e anche i contribuenti in regime forfettario saranno obbligati a emettere la fattura elettronica.

L’obiettivo, naturalmente, è quello di continuare il processo di efficientamento della riscossione fiscale avviato negli ultimi anni. Grazie alla promozione dei pagamenti in formato elettronico, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha a disposizione una notevole varietà di strumenti di tracciamento per far sì che un crescente volume di risorse sfuggano alle mani del fisco.

Negli ultimi anni, l’obbligo di fatturazione elettronica ha infatti permesso il recupero di 2 miliardi di euro, soprattutto grazie a una maggiore tracciabilità dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Grazie all’estensione di questa modalità di fatturazione, il Governo punta a limitare ulteriormente l’evasione dell’IVA, e a recuperare ulteriori risorse in un momento storico in cui le casse dello stato sono sottoposte ad una forte pressione a causa della crisi determinata dalla pandemia.

Ma andiamo con ordine. Nell’articolo spieghiamo innanzitutto che cos’è la fattura elettronica e quali sono gli adempimenti necessari per poterla emettere, così che i contribuenti forfettari, ancora non interessati, possano essere pronti per il momento in cui l’obbligo verrà esteso anche ad essi.

Fattura elettronica: che cos’è?

La fattura elettronica è un documento, compilato ed emesso in forma completamente digitale, nel quale sono contenuti tutti i dati e le informazioni relativi ai corrispettivi dovuti da un cliente all’impresa che ad esso cede beni o servizi.

Grazie a tale documento, che ha il medesimo valore del suo omologo cartaceo, viene meno la necessità di stampare la fattura. Inoltre, grazie alla sua tracciabilità da parte dell’Agenzia delle Entrate, esso può rappresentare un utile strumento nelle mani dell’Erario per verificare la correttezza delle informazioni ivi contenute e operare i dovuti controlli.

Grazie alla fattura elettronica, inoltre, l’Agenzia delle Entrate può agilmente predisporre dichiarazioni precompilate, liquidazioni e registri, sgravando gli uffici della riscossione e i contribuenti stessi da una notevole mole di attività fiscali. Insomma, la fattura elettronica, grazie alla digitalizzazione, dovrebbe rendere più semplice il lavoro dei contribuenti, dei commercialisti, e in ultima analisi della stessa Agenzia delle Entrate.

Come emettere una fattura elettronica?

Per poter emettere una fattura elettronica è necessario compiere operazioni diverse rispetto alla semplice compilazione, stampa e invio al cliente. Occorre infatti produrre un documento in formato xml, e inviarlo poi al Sistema di Interscambio (SDL).

Qui la fattura elettronica verrà sottoposta alle dovute verifiche. Una volta accertata la regolarità del documento, esso verrà recapitato al cliente presso una casella di posta elettronica certificata (PEC) o tramite un sistema che identifica il destinatario tramite il Codice Destinatario univoco che viene segnalato sulla fattura.

Per poter emettere una fattura elettronica, dunque, occorre innanzitutto dotarsi di uno specifico software in grado di compiere le operazioni sopra indicate: la compilazione, l’invio al Sistema di Interscambio e successivamente l’inoltro al cliente finale.

L’emissione della fattura elettronica è soggetta ad alcune regole, che disciplinano il suo iter di consegna. Occorre infatti riportare la data e l’ora di creazione del documento e la presenza in esso di una firma elettronica. Il file, come detto, deve essere prodotto e salvato in formato xml. Inoltre, i dati contenuti nella fattura, una volta emessa, non possono essere successivamente modificati.

Chi è obbligato a emettere ora la fattura elettronica?

I soggetti attualmente sottoposti all’obbligo di fatturazione elettronica sono tutte le imprese e le Partite Iva, ma con alcune particolari eccezioni.

Al momento — ma ancora per poco — non sono esentati dall’obbligo di emettere fattura elettronica tutti i contribuenti che beneficiano del cosiddetto regime forfettario o del cosiddetto regime dei minimi.

È bene ricordare, inoltre, che la fatturazione elettronica, non è dovuta per le cessioni di beni e servizi che vengono effettuate nei confronti di soggetti la cui residenza fiscale non è situata nel territorio della Repubblica Italiana. Non occorre (ma non è vietato) dunque emettere fattura elettronica a clienti non residenti in Italia, anche se fanno parte della Comunità Europea.

Cosa cambia con la fattura elettronica dal 2022?

Come abbiamo visto, a seguito del benestare dell’Unione Europea all’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai contribuenti in regime forfettario, a partire dal 2022 (ma non c’è ancora una data per l’introduzione dell’obbligo) le esenzioni sopra riportate non saranno più in vigore.

Un’altra novità riguarderà le cessioni di beni e servizi a clienti non italiani. Infatti, a partire dal luglio 2022 sarà introdotto l’obbligo di trasmissione al Sistema di Interscambio dei dati relativi alla cessione di beni e servizi, nonché dei relativi corrispettivi incassati o liquidati, nei confronti di soggetti con residenza fiscale diversa da quella italiana.

Come compilare una fattura elettronica?

Il processo di compilazione della fattura elettronica, come già accennato, è subordinato al possesso di uno specifico software. (Vedremo nel prossimo capito quali sono i più utilizzati.)

Nella compilazione della fattura elettronica non devono mancare la data e l’ora dell’emissione del documento, nonché i dati del soggetto che emette e del cliente che la riceve, completi di entrambi i codici identificativi.

Occorre poi elencare i dettagli relativi alla prestazione erogata o al bene che viene ceduto, nonché l’importo del corrispettivo richiesto (completo di IVA, laddove essa sia applicata).

Ogni fattura elettronica, poi, esattamente come accade per la fattura ordinaria (cartacea) deve essere provvista di un numero identificativo, progressivo, che ne consenta l’identificazione e la catalogazione in modo assolutamente univoco.

Occorre fare alcune precisazioni per quanto riguarda l’identificazione del destinatario della fattura elettronica da inserire nel documento. A seconda della tipologia di cliente finale, infatti, i dati che permettono di identificare lo stesso in modo univoco sono differenti.

  • Per identificare in fattura un cliente che è parte della Pubblica Amministrazione, occorre infatti indicare il codice univoco (di sei caratteri) per la fattura elettronica.
  • Per identificare in fattura un cliente senza Partita Iva (ossia un semplice consumatore), occorre invece indicarne il codice fiscale.
  • Per identificare in fattura un cliente provvisto di Partita Iva è possibile indicare il suo indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), oppure il codice destinatario (di sette caratteri) per la fattura elettronica (codice SDL).

Per identificare in fattura un cliente la cui residenza fiscale sia ubicata fuori dal territorio italiano, occorre operare alcune distinzioni.

Se il cliente è un privato (cioè senza VAT number) occorre indicare il suo codice fiscale. Se invece è un cliente dotato di VAT number, occorrerà indicarlo in fattura se esso è residente in uno stato dell’Unione Europea, oppure il valore “OO 99999999999” se è residente in un paese che non è parte della comunità europea.

Ma in ogni caso, nel campo Codice Destinatario, presente nel software di fatturazione, occorrerà indicare il valore “XXXXXXX” per qualsiasi cliente la cui residenza fiscale non sia ubicata all’interno del territorio italiano.

Quale servizio scegliere per la fattura elettronica?

I software e i servizi che consentono di emettere una fattura elettronica sono ormai moltissimi, e ognuno con le sue caratteristiche, punti di forza e punti deboli. Di seguito elenchiamo quelli che secondo noi sono i migliori:

  • il servizio Fatture e Corrispettivi, predisposto dall’Agenzia delle Entrate, ha sicuramente il vantaggio di essere totalmente gratuito; d’altro canto, è pur vero che la sua complessità richiede lo sviluppo di una certa dimestichezza con il portale, e probabilmente è indicato solo per coloro che abbiano una qualche esperienza con esso;
  • il servizio Fatture in Cloud, fornito da TeamSystem, è un sistema con una interfaccia che consente una gestione più intuitiva delle operazioni necessarie ad emettere la fattura elettronica; inoltre, l’acquisto di tale servizio consente di avere accesso a un vero e proprio gestionale, grazie al quale poter amministrare con precisione non solo i documenti di fatturazione, ma anche l’inventario, gli eventuali solleciti e quant’altro; il costo di questo servizio è pari a 96 euro l’anno (+ IVA);
  • il servizio offerto da Aruba è un’altra buona opzione, a un costo tutto sommato non eccessivo (25 euro l’anno più IVA), grazie alla quale poter emettere, gestire e conservare le proprie fatture elettroniche;
  • al pari di Aruba, anche Register offre il proprio servizio per l’emissione delle fatture elettroniche;
  • il servizio Legal Invoice, fornito da Infocert, è probabilmente quello che offre le maggiori garanzie di semplicità, poiché consente di compilare la fattura elettronica grazie ad una procedura guidata che limita al minimo gli errori; il costo del servizio è variabile a seconda dei piani, ma si può beneficiare di sei mesi di prova gratuiti.