Fattura elettronica e redditometro: il fisco ti guarda!

Tra gli strumenti che il fisco utilizza per controllarci ci sono la fattura elettronica e il redditometro. Non nascondiamoci dietro ad un dito!

Tra gli strumenti che il fisco utilizza per controllarci ci sono la fattura elettronica e il redditometro. Non nascondiamoci dietro ad un dito. La lotta all’evasione fiscale non passa unicamente dalla guerra al contante e dai pagamenti tracciabili. La fattura elettronica non serve esclusivamente ad evitare l’evasione Iva o a verificare che qualche furbetto di turno si dimentichi di dichiarare qualcosa.

Nel 2022 il Ministero dell’Economia ha intenzione di riportare il redditometro tra gli strumenti principe per contrastare l’evasione fiscale. Lo si apprende da una relazione dello stesso ministero, che per poterlo utilizzare come arma contro i furbetti delle tasse, si appoggerà anche alla fattura elettronica in modo da riuscire a controllare gli acquisti più onerosi, che i contribuenti effettuano.

Fattura elettronica in soccorso del redditometro!

La lotta all’evasione fiscale passa dai dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Ma soprattutto è necessario che gli uffici tecnici si focalizzino sulle informazioni che sono in possesso dell’Anagrafe Tributaria: tra queste particolare importanza assumono quelle che siano in grado di mettere in evidenza quali siano le capacità di risparmio del contribuente, e se queste risultino compatibili o meno con i redditi dichiarati. Proviamo a sintetizzare meglio il concetto: l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di risalire alla spesa effettuata da una singola persona e risalire al reddito, per verificare se quel particolare acquisto sia compatibile con i redditi dichiarati.

Il redditometro, quindi, tornerà in grande stile, ma non sarà da solo. Lavorerà in tandem con la fattura elettronica, soprattutto quelle relative a spese di particolare valore. La fattura elettronica permette di mettere in evidenza i dati che riguardano la natura, la quantità e la qualità dei beni e dei servizi che sono stati fatturati e che permettono di valutare, concretamente, se un determinato oggetto o servizio rientrino tra quelli che rappresentano una chiara manifestazione delle capacità di spesa. Quest’ultima viene analizzata dal punto di vista dei consumi e degli investimenti, che il singolo contribuente andrà ad effettuare. Informazioni che verranno confrontate con altri dati, tra i quali quelli immobiliari.

Fattura elettronica, un vero e proprio grande fratello!

Senza dubbio il redditometro, se usato correttamente e con il dovuto criterio, risulta essere uno degli strumenti più validi in possesso dell’amministrazione finanziaria. In altre parole, se il contribuente ha speso, questo significa che prima ha guadagnato. Molti esponenti politici non sono portati ad accettare di buon grado questo strumento, perché in passato c’è stata un’alterazione dei dati: uno dei tanti esempi che hanno portato a mettere in discussione il redditometro è stata l’idea di avvalersi dei valori in possesso dell’Istat. Grazie al supporto della fattura elettronica, si dovrà arrivare a scovare l’effettiva capacità contributiva dei contribuenti e quindi far scattare gli eventuali controlli, nel caso in cui dovessero emergere degli scostamenti superiore al 20% tra redditi dichiarati e quelli ricostruiti. L’Agenzia delle Entrate ha l’intenzione di sfruttare al massimo le potenzialità della Superanagrafe dei conti correnti, basandosi su cinque dati chiave:

  • saldo a inizio anno;
  • saldo a fine anno;
  • somma dei movimenti in entrata;
  • somma dei movimenti in uscita;
  • giacenza media.

In questo modo si dovrebbe riuscire a stanare i cosiddetti redditi in nero, anche se non sono stati tradotti in consumi. Il Garante della Privacy, comunque, ha già provveduto a mettere alcuni paletti ben precisi, pretendendo che ai dati integrali ci siano degli accessi limitati e che le informazioni vengano utilizzate solo e soltanto dopo che le verifiche fiscali siano state avviate. Ma questo non basta: ci dovranno essere delle restrizioni maggiori nel momento in cui i dati siano legati alle prestazioni degli avvocati e che siano coinvolti dei commercialisti, nel momento in cui siano state inviate delle informazioni al Fisco. Il Garante della Privacy vuole blindare e tutelare la banca dati delle fatture elettroniche.

Fattura elettronica anche per i forfettari!

Probabilmente è da leggere proprio in questo senso il nuovo obbligo ad utilizzare la fattura elettronica imposta ai contribuenti forfettari. Un adempimento inserito nella Legge di Bilancio 2022, ma che potrebbe essere fermato dallo Statuto del Contribuente. Ma partiamo dall’inizio.

L’Unione europea ha autorizzato il nostro paese ad estendere l’obbligo della fattura elettronica anche a quanti siano nel regime forfettario. Però, adesso, è necessario adottare una norma nazionale che metta nero su bianco questo nuovo obbligo: non basta aver ottenuto l’autorizzazione europea, perché i diretti interessati siano obbligati a cambiare le proprie abitudini. L’effettiva entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, potrebbe essere influenzata dalle previsioni dello Statuto del Contribuente. L’articolo 3 della Legge 212/2000 dispone, infatti, che:

le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previste.

È molto probabile che questo nuovo obbligo venga messo nero su bianco nel corso dei primi mesi del 2022, ma che per tutto quest’anno i forfettari possano ancora scegliere se utilizzare o meno la fattura elettronica.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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