Fisco, tsunami da 90 mila avvisi: chi rischia di più

Riparte la macchina del Fisco, con una pioggia di 90 mila cartelle in arrivo per tentare di recuperare 14 miliardi di euro di tributi non corrisposti da imprese, partite iva ma anche da contribuenti persone fisiche. Ecco chi rischia di più.

Image

Il Fisco riattiva la macchina di controlli e accertamenti dopo l'interruzione voluta dal Governo per sostenere le categorie più colpite dalla pandemia. In arrivo 90 mila cartelle per tentare di recuperare 14 miliardi di euro di tributi non corrisposti da imprese, partite iva ma anche da contribuenti persone fisiche. Ecco chi rischia di più. 

Nel mirino dell'Agenzia delle Entrate

Questa volta però, l'Amministrazione finanziaria non mette sotto tiro solo imprese e lavoratori autonomi, ma anche le persone fisiche che hanno ottenuto gli aiuti a fondo perduto o utilizzato crediti d'imposta previsti per contrastare la crisi dell'ultimo anno.

Nella circolare 4/E del 7 maggio, l'Agenzia delle Entrate ha dichiarato che "riprenderà l'invio delle lettere di compliance per consentire al contribuente di regolarizzare la propria posizione, evitando l’applicazione di sanzioni nel caso di successivi controlli e accertamenti".

Non solo accertamenti: 650 mila lettere di compliance

Accanto ai classici avvisi di accertamento, l'Agenzia delle Entrate invierà un totale di 650 mila lettere di compliace per comunicare al contribuente una presunta anomalia tra i dati dichiarati e quelli attesi sulla base dei dati incrociati.

Nel caso di ricevimento di una di queste comunicazioni, il contribuente dovrà provvedere correggere l'anomalia e versare le somme dovute, beneficiando della riduzione delle sanzioni.

Non sempre il contribuente ha commesso un errore: in quel caso, se i dati indicati sono ritenuti corretti, basterà darne comunicazione all’Agenzia.

Lotta all'evasione fiscale internazionale

L'Agenzia delle Entrate intende monitorare con maggior attenzione anche i movimenti di denaro oltre i confini dell'Italia. Anche in questo caso saranno controllati sia lavoratori autonomi che contribuenti persone fisiche.

Non si tratta di una novità: già nel 2019, l'Ente aveva pubblicato la circolare 19/2019 per contrastare l'evasione fiscale internazionale.

Con questo provvedimento, l'Agenzia ha individuato i parametri per selezionare i contribuenti persone fisiche con un elevato profilo di rischio, che potrebbero per esempio aver trasferito in modo fittizio la propria residenza fiscale all'estero o possano detenere attività produttive in altro Stato. 

(Claudia Cervi)