Flat tax o regime ordinario? Le differenze e quale conviene davvero

Flat tax, quando conviene e per chi? Ecco quali sono le differenze rispetto al regime ordinario e chi ci guadagna.

flat tax regime ordinario differenza

L'introduzione della flat tax è sicuramente ancora oggi uno dei punti cardine del programma politico del nuovo premier Giorgia Meloni. La sua proposta è quella di introdurre una nuova soglia massima di fatturato per poter accedere a regime forfettario passando da 65.000 € ad 85.000 €.

La domanda che ci poniamo e quali sono le differenze tra regime ordinario e flat tax, ma soprattutto quali possono essere i risvolti pratici di questa scelta. Nel corso dell’articolo andremo a vedere con degli esempi pratici quali conseguenze comporterebbe l’introduzione della flat tax sul regime ordinario.

Differenze tra i due regimi rispetto ai contributi e alle imposte

Per capire le reali differenze tra regime ordinario e flat tax cercheremo di portarvi degli esempi pratici analizzando effettivamente delle figure professionali reali.

Prendiamo come esempio due lavoratori autonomi che attualmente possiedono un reddito pari a 75.000 € soglia che con l'attuale legislatura gli farebbe rientrare all'interno del regime ordinario. Tenendo in considerazione le differenze tra quelli che sono i contributi ed anche le imposte sul reddito, la differenza tra regime ordinario e regime forfettario mette in luce come risulti essere molto più vantaggioso il regime forfettario per questa particolare fascia di reddito. Sebbene dal lato dei contributi non ci siano particolari differenze il regime forfettario a un alto vantaggio per quanto riguarda l'aliquota agevolata del 15%.

Un esempio pratico per capire meglio

Per capire meglio quello che stiamo andando a descrivere è opportuno fornirvi un esempio pratico. Prendiamo in considerazione un libero professionista che opera nel settore dell'edilizia costui ha un reddito pari a 75.000 € e grazie a regime forfettario potrebbe andare a risparmiare più di 8.000 € l'anno nel versamento delle imposte.

Questo paragone viene fatto rispetto a regime ordinario. Prendiamo in considerazione un'altra tipologia di lavoratore autonomo, per esempio un lavoratore che opera nell'ambito informatico, in questo caso il risparmio sarebbe pari a 5000 € in quanto secondo le norme del ministero la sua professione presenta dei costi più elevati. Questo grande risparmio deriva anche dal fatto che il regime forfettario non è sottoposto al pagamento di tutte le imposte addizionali regionali e comunali sul reddito.

I dati appena citati sono stati presi da una simulazione dell’Osservatorio dei Conti Pubblici italiani dell’Università Cattolica.

Cosa succederebbe se si fosse assunti come dipendenti

Un interessante analisi può avvenire se paragoniamo i dati appena citati con una situazione da lavoratore dipendente. L’analisi non è però così semplice, in quanto in primo luogo bisognerebbe analizzare correttamente la ripartizione dei contributi. In quanto per i lavoratori dipendenti questi vengono versati in parte dal lavoratore e in parte dall’impresa, a differenza di quello che avviene per gli autonomi. Oltre a questo nel momento in cui un lavoratore autonomo viene assunto dal un azienda, l’intero suo fatturato verrebbe sommato a quello dell’azienda stessa, i quali andrebbero poi scaricati nella dichiarazione dei redditi dell’imposta societaria.

Una volta presi in considerazione questi due fattori risulta essere chiaro come per il lavoratore una situazione di collaborazione con partita Iva risulta essere più vantaggiosa, nel momento in cui si introdurrebbe la flat tax.

Fattori di rischio da non sottovalutare

Nella nostra analisi dobbiamo prendere in considerazione anche due aspetti che possono provocare delle problematiche. In primo luogo l’espansione del forfettario può portare ad un'incentivazione da parte delle imprese nell’uso di contratti di collaborazione, scegliendo sempre di quelli piuttosto che i contratti da lavoro dipendente.

Allo stesso modo questo sistema porterebbe le società di professionisti a voler scegliere sempre di più il regime forfettario, per poter usufruire degli sgravi fiscali. In questo senso l’interno sistema potrebbe andare in crisi, non solo per i forfettari ma per tutto il sistema partita Iva.

Leggi anche: Riforma flat tax: ecco chi pagherà meno tasse dal 2023

I vantaggi principali dell’introduzione della flat tax

Secondo coloro che hanno fatto questa proposta di legge l’introduzione della flat tax porterebbe diversi vantaggi. Il primo vantaggio sarebbe la riduzione della pressione fiscale, grazie all’introduzione dell’aliquota fissa al 15%, sia per le imprese che per le famiglie. Il secondo vantaggio consisterebbe nella riduzione fino all’annullamento dell’evasione fiscale nel nostro paese. Per finire abbiamo la semplificazione del sistema fiscale, razionalizzando le attuali detrazioni previste per i regimi agevolati ed ordinari.

Leggi anche: La Flat Tax al 15% (non) è un affare: ecco quanto si risparmia a fine anno.