Imu, come si divide tra eredi in attesa di successione. Chi paga dopo il decesso

Un decesso senza testamento, in presenza di immobili da ereditare, comporta degli obblighi anche per il pagamento IMU tra eredi. Come funziona

Un decesso di un genitore senza testamento, in presenza di immobili di proprietà da ereditare, comporta degli obblighi anche per quanto concerne il pagamento delle tasse.

In particolare, per quanto riguarda l’IMU, come si divide tra eredi?

Ipotizziamo la perdita di un padre nel mese di novembre, che lascia in eredità un locale commerciale e uno a uso abitativo, con box di pertinenza. Ci sono il coniuge superstite e due figli, che però non abitavano più con i genitori.

In vista dell’imminente saldo IMU del 16 dicembre, chi e in che misura deve provvedere al pagamento della tassa?

Ecco le istruzioni da seguire.

Pagamento IMU, come si divide tra eredi senza testamento

La distinzione con e senza testamento è cruciale, ai fini della ripartizione delle tasse da pagare tra eredi. Infatti, se le proprietà immobiliari risultano già assegnate, allora ogni erede è proprietario al 100% del bene e quindi se ne occupa, anche nella gestione delle imposte da versare.

Così non è invece, nel momento in cui, in assenza di testamento, è necessario procedere a una successione dei beni, per stabilire chi sono gli eredi e in quale misura hanno diritto alle quote dell’eredità.

La legge prevede che, già all’indomani del decesso di un genitore, si diventa eredi degli immobili che a lui appartenevano. Se dunque la casa in cui abitava il padre con la madre è interamente di sua proprietà (così come gli altri immobili), allora la moglie e i due figli hanno diritto a ⅓ ciascuno, in fase di ripartizione dei beni.

C’è tempo 12 mesi per procedere con la dichiarazione di successione.

Tuttavia, non bisogna attendere tale dichiarazione per iniziare a pagare le tasse come l’IMU. Infatti, se il decesso è avvenuto a novembre e il saldo IMU è previsto per il 16 dicembre, gli eredi sono comunque tenuti a pagare in solido il loro debito.

Questo significa che, se il saldo IMU è di 100,00€, allora la somma va ripartita in tre parti uguali, tra la madre e i due figli.

A partire dal mese di luglio e fino alla data del decesso del padre a novembre, si compila un F24 a nome del defunto, indicando però anche il codice fiscale del “coobbligato”, che può essere la moglie o uno dei due figli. Infatti, rispondere “in solido” significa che il pagamento del totale di quanto dovuto da parte di uno dei tre eredi, libera automaticamente gli altri dal debito.

Ovviamente, madre e figli si metteranno privatamente d’accordo su come partecipare economicamente al raggiungimento della somma necessaria per saldare il debito.

A partire dal giorno successivo al decesso e per il mese di dicembre invece ogni erede deve provvedere al pagamento della quota spettante, dividendo per tre l’importo e procedendo ognuno con un modulo F24 a proprio nome.

Cosa succede se uno degli eredi non paga la sua quota di IMU

Come abbiamo già avuto modo di specificare, gli eredi sono tenuti pagare a nome del defunto, l’Imu e la Tasi per tutti i mesi in cui gli immobili erano ancora di proprietà dello stesso.

A partire dal giorno successivo al decesso, ognuno diventa erede della propria parte di eredità ma anche responsabile nell’adempimento degli obblighi fiscali e non che l’accettazione dei beni comporta.

Quindi, se nel saldo IMU di dicembre, mettiamo il caso, uno dei due fratelli non paga, non scaturisce alcun tipo di conseguenza per gli altri due eredi, quindi né per la madre né per l’altro fratello o sorella.

Infatti, il modello F24 da utilizzare per il versamento è nominativo e chi non ha versato la propria quota diventa in automatico debitore nei confronti del Fisco.

Imu, come si divide tra eredi e coniuge superstite: esenzioni

Abbiamo già messo in evidenza come il coniuge superstite sia un erede del defunto, al pari dei figli.

Nel caso di specie, che abbiamo presentato come esempio, il padre era anche proprietario al 100% dell’abitazione principale nonché dimora abituale anche della moglie.

Anche se la casa diventa di proprietà di tutti e tre gli eredi, la madre però mantiene un diritto abitativo, con l’obbligo di considerare l’IMU al 100% per il coniuge superstite. Nel caso dell’abitazione principale però ricordiamo che si è esenti dal versamento dell’imposta municipale.

Lo stesso vale per la pertinenza, come riportato in esempio, in questo caso un box.

La proprietà del box è sempre suddivisa in tre parti uguali ma, risultando pertinenza dell’abitazione principale, è anch’essa esente dal pagamento dell’IMU.

E per quanto riguarda il locale commerciale di proprietà al 100% del padre defunto e ora lasciato in eredità ai tre eredi?

Può trattarsi ad esempio di un locale di categoria C/2 adibito a uso deposito oppure di un C/1, dove potrebbe trovarsi un negozio o una qualsiasi altra attività commerciale.

In alcun caso, è prevista esenzione IMU per questa situazione. Quindi gli eredi sono tenuti a pagare l’IMU, sulla base della ripartizione illustrata nel primo paragrafo dell’articolo.

Nel caso in cui il locale sia dato in affitto, sono comunque i proprietari (quindi i tre eredi) ad essere tenuti al pagamento dell’IMU su tale immobile.

Scopri quali sono tutte le esenzioni possibili in caso di IMU da pagare. Ecco l’elenco aggiornato.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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