Imu, coniugi e pertinenze: le nuove regole da rispettare

Con il 2022 sono state introdotte delle nuove regole per il calcolo ed il pagamento dell'Imu, che è bene conoscere con un po' di anticipo.

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Con il 2022 sono state introdotte delle nuove regole per il calcolo ed il pagamento dell'Imu, che è bene conoscere con un po' di anticipo. Come ogni anno, l'Imu deve essere saldata in due rate: la prima, ossia l'anticipo, il 16 giugno ed il saldo al 16 dicembre. Nel caso in cui uno di questi giorni dovesse capitare di domenica, la scadenza slitta al lunedì. Fin qui, nulla di nuovo all'orizzonte. Quello che, invece, andrà a cambiare sono le esenzioni Imu espressamente previste per i contribuenti proprietari di due abitazioni principali, che siano ubicate all'interno dello stesso Comune. Solo e soltanto una di esse avrà diritto all'esenzione. Saranno i diretti interessati ad optare per quale dei due immobili scegliere l'esenzione.

Questo aspetto, che riguarda direttamente l'esenzione dal pagamento dell'Imu, coinvolge molti coniugi, che hanno optato di abitare in due immobili differenti per motivi strettamente legati al lavoro. Ma proviamo a vedere quali sono le novità principali, che i contribuenti si devono aspettare quest'anno.

Imu: coniugi con due abitazioni principali

Sicuramente l'aspetto più importante, destinato ad impattare maggiormente sulle tasche dei contribuenti, è quello legato dalla presenza di due abitazioni principali. Quello che ci troviamo davanti è sostanzialmente un ossimoro, perché la logicità prevederebbe che di abitazione principale ce ne sia una sola. Adesso, sul fronte delle esenzioni Imu, la normativa ha finalmente chiarito come si debbano comportare i diretti interessati.

Il caso più comune, nel quale ci possono essere due abitazioni principali, è quando i coniugi decidano di prendere delle residenze disgiunte. Il Mef, con la circolare n. 3/FF/2012, aveva specificato che, nel caso non ci fossero delle indicazioni legislative, si sarebbe dovuto presuppore il raddoppio dell'esenzione. La motivazione, che stava dietro a questa scelta, era dettata dalla necessità di tutelare le esigenze lavorative dei coniugi.

Di parere opposto, però, si è sempre dimostrata la Cassazione, che ha rigettato questo orientamento: l'esenzione per l'abitazione principale non può mai essere duplicata. Nemmeno se i coniugi abitano in Comuni differenti. Una posizione confermata anche dalla sentenza n. 17408/2021, nella quale i giudici della Cassazione hanno affermato che, nel caso in cui il nucleo familiare dimostri di risiedere ed abitare nello stesso immobile, l'esonero dal pagamento dell'Imu non può essere richiesto per nessuna abitazione. L'ordinanza n. 17408/2021, sempre della Cassazione, ammette l’esenzione per una abitazione in presenza di dimostrate esigenze professionali.

Imu: una presa di posizione definitiva

Il legislatore, a questo punto, ha deciso di prendere una posizione definitiva sulle esenzioni Imu per i coniugi. Almeno per quelli che siano residenti in due abitazioni diverse. A modificare le disposizioni attualmente in vigore è intervenuto l'articolo 5-decies del DL n. 146/2021: questo articolo ha accomunato la posizione di due abitazioni principali nello stesso comune con quella relativa a due abitazioni poste in Comuni diversi. La novità principale consiste nella nuova regola, che è stata introdotta: nel caso in cui i componenti del nucleo familiare dovessero risiedere in case diverse, l'esenzione dal pagamento Imu varrà unicamente per una di esse.

Maggiori informazioni su come si dovranno comportare i contribuenti sono state date nel corso di Telefisco 2022: in questa sede il Mef ha richiamato le istruzioni relative alla dichiarazione Imu del DM 30 ottobre 2012 ed ha specificato che, se i componenti di un nucleo familiare dovessero dimorare abitualmente risiedere anagraficamente in immobili diversi, avranno l'opportunità di scegliere su quale abitazione principale applicare l'esenzione Imu.

Per quanto riguarda il pagamento dell'Imu per il 2022, la scelta dovrà essere effettuata direttamente dal proprietario dell'immobile, che potrà beneficiare dell'esenzione Imu entro giugno 2023. In merito alla compilazione della dichiarazione il contribuente dovrà pertanto barrare il campo 15 relativo all’esenzione e riportare nelle annotazioni la seguente dicitura:

Abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex art. 1, comma 741, lett. b), della legge n. 160 del 2019.

Imu: le pertinenze dell'abitazione principale

Come molti lettori ben sapranno, le esenzioni dal pagamento Imu valgono anche per le pertinenze dell'abitazione principale. La regola base, comunque, prevede che possano godere dell'agevolazione solo e soltanto tre pertinenze. Queste devono essere necessariamente accatastate in una delle seguenti categorie:

  • C2, magazzini e locali di deposito come cantine e solai;
  • C6, stalle e scuderie, garage;
  • C7, tettoie chiuse o aperte.

Le pertinenze, fino ad un numero massimo di tre, devono appartenere a categorie catastali. Questo significa che non si potranno considerare come pertinenze, esenti Imu, una cantina ed un solaio, perché entrambi C2. La possibilità che siano appartenenti alla stessa categoria è prevista solo nel caso in cui una pertinenza, come di solito avviene per la cantina o per il solaio, sia stata accatastata unitamente all’abitazione principale. In questo caso, le altre pertinenze (fino al massimo di tre) dovranno necessariamente essere diverse da C2. Se entrambe cantina e solaio sono C2 accatastati insieme all’immobile di abitazione, anche se sono nella stessa categoria, possono essere considerate entrambe pertinenze della prima casa.