L'
Imu rientra nella famosa lista di argomenti più temuti dagli italiani. Si tratta di una tassa di tipo patrimoniale che interessa chi possiede uno o più immobili. Con l'arrivo del 2022 non mancheranno
novità al riguardo, ma nell'attesa facciamo chiarezza su questo tema di notevole importanza.
Partiamo quindi dalla definizione, per arrivare fino al calcolo e alle nuove aliquote che interesseranno i cittadini a partire dal nuovo anno che sta per arrivare. C'è chi sarà esonerato, scopriamo insieme tutti i dettagli.
Imu: che cos'è?
L'Imu è l'acronimo di imposta municipale propria ed è una tassa che rientra nel sistema tributario italiano. Essa è un'imposta di carattere patrimoniale, vale a dire un tipo di tributo che incide sul capitale e sui beni mobili e immobili del cittadino.
Inizialmente è stata ideata per sostituire l'ICI, imposta comunale sugli immobili, per poi essere unita all'Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche e di ulteriori addizionali riguardanti i redditi fondiari su beni non locati.
La tassa è stata istituita nel 2011, quando è stata introdotta in ambito legislativo con il Governo Berlusconi IV attraverso il decreto n. 23 del 14 marzo 2011 (artt. 7, 8 e 9), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 23 marzo 2011 che ne stabiliva l'entrata in vigore dal 2014 per gli immobili diversi dall'abitazione principale.
Successivamente il governo Monti, attraverso il decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, avente disposizioni urgenti volte alla crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici e più tardi convertito, con modifiche, dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011, ha trasformato l'imposta facendola diventare ICI per le case principali in via sperimentale nel 2012, pensando ad un'applicazione totale a partire dal 2015.
Quello del Governo più che un obiettivo era il bisogno di incrementare la cassa del Paese per supportare e tutelare i conti pubblici e presentare l'Italia in Europa come una potenza maggiore e ricevere piena credibilità, mettendo in atto gli impegni presi con la Bce nell’estate 2011 dal governo Berlusconi. Ma una volta caduto anche il Governo Monti, l'abolizione dell'Imu sull'abitazione principale divenne uno degli argomenti più importanti dello Stato.
Dopo una serie di riforme, quella in vigore rientra nella Legge di Bilancio 2020 che ha cancellato la TASI accorpandola all’IMU, con l'obiettivo di rendere più semplice il pagamento garantendo però allo stesso tempo le stesse entrate allo Stato.
Imu: come si calcola?
A conti fatti,
l'Imu riguarda tutte le abitazioni diverse da quella principale, vale a dire le seconde case. Poi ancora i terreni agricoli, i fabbricati commerciali e industriali ed infine le aree fabbricabili. Per quanto riguarda le prime case, fanno eccezione gli immobili di lusso che rientrano nelle categorie A/1, A/8, A/9.
Il tributo prevede due versamenti, uno con scadenza il 16 giugno di ogni anno e l'altro il 16 dicembre. L'importo è differente: con la prima parte viene pagata l’imposta dei primi sei mesi dell'anno, facendo riferimento alle agevolazioni e alle aliquote dell'anno passato, invece con la seconda parte ci sarà il conguaglio che si basa sui requisiti stabiliti dal Comune a cui si appartiene. Chi vuole può pagare il tributo in un'unica soluzione allo scadere della prima data.
Il calcolo dell'Imu è molto semplice: esso si basa sull'anno in corso e riguarda il periodo in cui il cittadino è in possesso dell'immobile. Se viene superata la metà dei giorni all'interno di un mese preciso, l'Imu verrà calcolata per eccesso. Qualora si faccia riferimento ad un mese intero, si calcola per difetto.
Per calcolare l'importo esatto è necessaria la rendita catastale, vale a dire una serie di documenti aggiornati sull'immobile che può essere richiesta all'Agenzia delle Entrate, presentando:
- codice fiscale del titolare;
- foglio, con mappa e subalterno dell’immobile, contenente tutte le informazioni riguardanti il contratto di acquisto.
Una volta ottenuta la documentazione necessaria si potrà procedere con il calcolo che dovrà seguire questi passaggi:
- rivalutare la rendita del 5%;
- moltiplicare la rendita rivalutata per il coefficiente dell’immobile per cui si fanno i versamenti, esso si differenzia a seconda della categoria d'appartenenza.
- moltiplicare il prodotto per le aliquote pubblicate dal Comune a cui si fa riferimento, esse sono consultabili sul sito del Dipartimento delle Finanze e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Bisogna sottolineare il fatto che essere cambiano anno dopo anno e variano a seconda delle possibilità di bilancio della stessa amministrazione comunale.
L'Imu si può pagare in tre modi:
- attraverso PagoPa;
- bollettino postale o bancario che sia compatibile con il modello F24;
- attraverso il modello F24.
Imu: esenzioni per anziani e disabili
Ci sono
due categorie che
sono esonerate dal pagamento dell'Imu, cioè gli anziani e i disabili ricoverati nelle case di riposo e solo se in possesso di alcuni requisiti che sono:
- vivere in maniera permanente nella casa di riposo dove sono segnati;
- Il Comune deve aver deliberato attraverso un documento il loro immobile come abitazione principale.
- l'abitazione non deve risultare affittata.
Un'altra categoria che rientra nell'esenzione è quella dei pensionati all'estero. Tale novità è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2021 e prevede un'agevolazione del 50% per i questi soggetti.
Imu: novità per il 2022
Per l'anno che sta per arrivare sono previsti dei cambiamenti anche per quanto riguarda l'Imu.
Secondo la Legge di Bilancio 2022 verrà modificata l'esenzione per l'abitazione principale dei coniugi. Su
Fisco e Tasse viene riportato che
ove i membri del nucleo familiare abbiano stabilito la residenza in immobili diversi, l’agevolazione vale per un solo immobile per nucleo familiare, scelto dai componenti del nucleo familiare, e ciò sia nel caso di immobili siti nello stesso comune, sia ove gli immobili presenti in comuni diversi.
In altre parole, tutte quelle famiglie che hanno una seconda casa in un altro Comune e hanno deciso di avere due residenze diverse con l'obiettivo di non pagare l'Imu, a partire dal 2022 non avranno più la possibilità di usufruire di questa agevolazione.
Inoltre, i cittadini sono preoccupati per la nuova riforma di catasto, ma il Governo Draghi ha affermato che non ci saranno novità per quanto riguarda i costi. Per il momento il decreto è in forma di disegno di legge, quindi non è stato ancora confermato nulla al riguardo. Una volta diventato legge allora sarà definitivo.
Imu: aliquote previste per il 2022
Le aliquote a partire dal 2022 subiranno delle modifiche, E' stato affermato nel corso della seduta di Commissione politiche di bilancio e sviluppo economico del territorio.
All'evento hanno partecipato anche l’assessore Giovanni Lemucchi e la funzionaria dell’ufficio tributi del
Comune di Lucca, dottoressa Cristina Buralli che hanno riferito il loro modo di agire a partire dal prossimo anno.
L'assessore ha affermato che
Il nuovo regolamento sulle sanzioni amministrative tributarie è una rivisitazione del vecchio regolamento che è stato approvato addirittura nel 1998. Nel frattempo, in questi anni, si sono accavallate nuove leggi e normative ed è stato necessario un adeguamento.
Poi ha aggiunto che
I due tributi regolati dal documento sono l’Imu e l’imposta di soggiorno, con questo regolamento vengono definiti puntualmente le sanzioni per i mancati versamenti e i ritardi. Siccome la legge prevede una ampia oscillazione, noi abbiamo deciso di inserire una cifra più bassa di quella prevista dalla legge e dalle vecchia norma.
Inoltre, le aliquote saranno ideate su misura a seconda dell'immobile a cui si fa riferimento. In sostanza, per ogni tipo di struttura saranno analizzati i singoli casi che serviranno a fissare un'aliquota su misura.
Si andranno a distinguere gli edifici di proprietà da quelli dati in affitto, dai terreni agricoli coltivati a quelli che non lo sono, dalle aree fabbricabili in zone non raggiunte dai servizi del Comune o le seconde case vuote da quelle date in comodato agli altri componenti della famiglia.
Tutto ciò servirà per mettere in pratica un sistema informatico ideato e progettato dal ministero dell'Economia, volto a garantire a tutti i contribuenti la possibilità di ricavare il modello precompilato attraverso la piattaforma Mef per il pagamento dell'Imu.
Nella riforma fiscale rientra anche l'Irpef. Per quanto riguarda l'imposta sul reddito delle persone fisiche, anche essa subirà delle modifiche. Le aliquote previste per il prossimo anno sono divise in 5 scaglioni che andranno ad incrementarsi con l'aumento del reddito. Esse sono:
- da 0 a 15.000 euro, con aliquota al 23%.
- da 15.001 a 28.000 euro, con l’aliquota che sale al 27%;
- da 28.001 a 55.000 euro e prevede un’aliquota del 38%;
- da 55.001 e 75.000 euro, con aliquota al 41%;
- da 75.000 euro, con aliquota al 43%.
A quanto pare il ceto medio-alto sarà quello più avvantaggiato.
Nell'attesa che la riforma diventi legge, i cittadini che ancora non l'hanno fatto devono assicurarsi di pagare la seconda imposta dell'Imu prevista per il
16 dicembre. Se si considera l'acconto di giugno,
i soggetti non esonerati dovranno versare circa 500 euro.
Tutti i soggetti che hanno un’abitazione di lusso e che rientrano quindi in una delle seguenti categorie catastali: A1, A8 o A9, saranno costretti a pagare una somma che supera di gran lunga quella generale e si avvicina circa ai 6mila euro. Chi vive nelle grandi città potrà anche superare tale quota.