IMU da pagare? Ecco come chiedere lo sconto!

L'IMU, come la TARI, vanno pagate per le case di proprietà. Tuttavia ci sono buone notizie: è possibile chiedere uno sconto sul prezzo. Ecco come.

L’IMU, ma anche la TARI, sono le principali tasse in Italia quando si parla di abitazioni, e sono spesso fonte di preoccupazione sulle modalità di pagamento, le scadenze e gli importi dovuti. Chi possiede una casa, oltre a provvedere al pagamento delle bollette per le utenze domestiche, l’eventuale mutuo o l’affitto, deve anche ricordarsi di saldare ogni anno le rate dell’IMU e per i rifiuti.

L’IMU, Imposta Municipale Unica, è una tassa che tutti i proprietari di immobili devono pagare, anche se si tratta di strutture dedicate a aziende, imprese o uffici. La TARI invece devono pagarla tutti i cittadini che producono rifiuti all’interno dell’immobile in cui vivono. Ma lo stesso tocca anche a fabbriche e aziende di diverso genere, che pagano per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Queste tasse possono diventare un vero e proprio problema quando non si conoscono le scadenze di pagamento, perché, dato che le comunicazioni vengono inviate tramite posta, ci si può trovare di fronte ad un pagamento inaspettato e improvviso. Non tutti sanno però che esistono dei particolari sconti, che si possono richiedere in base al Comune di residenza, come riporta Informazioneoggi.it:

“Il decreto Rilancio, in sede di conversione in legge, ha portato delle modifiche tagliando le tasse comunali. Tra queste, appunto, IMU e TARI.”

Il taglio delle tasse può garantire quindi, ai cittadini in diverse città italiane, sconti molto vantaggiosi, che possono arrivare anche al 20% dell’importo totale. Si tratta di un risparmio non indifferente, che può essere richiesto al Comune di riferimento. In questo articolo vediamo come puoi chiedere questo sconto, e come funziona in base al Comune in cui vivi.

IMU e TARI: le tasse sulla casa

Prima di vedere come richiedere lo sconto, vediamo cosa sono IMU e TARI, e quali sono le modalità di pagamento di queste tasse. L’IMU in Italia prevede uno sconto soprattutto sulle case di residenza, se sono di proprietà. Questo significa che non devi pagare l’IMU se la tua unica proprietà immobiliare è la casa in cui vivi.

Si tratta di una regola già di per sé molto vantaggiosa, che riguarda moltissimi italiani. L’IMU non va pagata sulla prima casa, tuttavia potrebbe essere comunque richiesto il pagamento, se questa è considerata un bene di lusso, ovvero rientra in alcune categorie catastali (A/1, A/8, A/9). 

Per le seconde case, per tutti gli immobili, anche quando sono posti in affitto, è obbligatorio invece pagare la tassa IMU ogni anno, con due rate: la prima si paga il 15 giugno 2022, la seconda va pagata entro il 16 dicembre 2022. L’IMU si paga anche per fabbricati, strutture di diverso genere e terreni agricoli, due volte all’anno oppure in una unica soluzione. Dovrai fare molta attenzione alla tassa anche in questi casi.

La TARI invece è una tassa che si paga per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani. Questo vuol dire che per tutti i proprietari di immobili, fabbricati o similari in cui si producono rifiuti, questa tassa va pagata. Le cifre sono indirizzate alla raccolta da parte del Comune dei rifiuti, e per il loro corretto smaltimento.

Anche in questo caso il pagamento avviene in due rate, una il primo semestre dell’anno, e una il semestre successivo. Tuttavia le modalità e le date di scadenza specifiche vengono comunicate da ogni Comune. Se hai dubbi su queste scadenze, puoi consultare le informazioni al tuo Comune, telefonando o chiedendo di persona presso gli uffici.

Ricordati che pagare queste tasse in ritardo può essere un grande rischio, perché di fatto stai evadendo le tasse. Per questo motivo potresti essere sanzionato con una multa in denaro anche molto elevata.

Nell’ultimo periodo sono state introdotte diverse agevolazioni per queste imposte, ovvero ti è possibile chiedere degli sconti in diverse situazioni. Non tutti sono a conoscenza di questi sconti, eppure si possono ottenere facilmente. Vediamo tra poco come.

Sconto del 20% su IMU e TARI

Il primo sconto, che si può richiedere sulla cifra complessiva di IMU e TARI che vedremo è quello più recente, che è stato introdotto dal Decreto Rilancio. Si tratta di uno sconto dovuto proprio alle imposte comunali. IMU e TARI sono due tasse che ogni anno si pagano al Comune in cui si risiede, per cui lo sconto è applicabile in diverse circostanze.

Lo sconto del 20% su queste tasse ti viene garantito solamente se segui alcuni requisiti. Per questo motivo è importante che segui queste linee guida, se vuoi accedere allo sconto per il 2022:

  • Verifichi che il tuo Comune abbia aderito alle linee guida del decreto, e che effettiamente abbia deciso di applicare lo sconto sulle imposte;
  • Dovrai pagare queste tasse tramite domiciliazione bancaria: questo vuol dire che il tuo conto corrente sarà collegato direttamente al Comune tramite appositi codici, e l’importo verrà pagato automaticamente.

Si tratta di due condizioni che devono essere rispettate entrambe, per poter ricevere lo sconto sulle tasse. Infatti questi due pagamenti saranno più leggeri per chi abita in uno dei Comuni che aderisce all’iniziativa, e per chi decide di pagare tramite conto in banca.

Per verificare se il Comune aderisce all’iniziativa, l’unica soluzione rapida è quella di contattare il Comune stesso, telefondando, via email o recandosi allo sportello dedicato ai cittadini. Se entrambi i requisiti visti sopra sono realizzati, potrai ricevere il 20% di sconto su IMU e TARI: si tratta di una cifra finale non indifferente.

Senza sapere che è possibile accedere a questo sconto, si rischia di pagare il prezzo intero, mentre una volta accertati che il Comune lo garantisce, si va a pagare un importo molto inferiore rispetto al totale previsto. Non esiste al momento una lista completa delle città italiane che aderiscono a questi sconti, per cui bisogna informarsi per la città in cui si abita stabilmente o in cui è situata l’abitazione.

Quando l’IMU non si paga?

Ci sono alcuni casi in cui sia l’IMU che la TARI non si devono pagare, come abbiamo accennato prima. Sulla prima casa non si paga l’IMU, mentre la TARI va corrisposta al Comune in base alla quantità di rifiuti prodotti e in base alla grandezza dell’edificio. Il calcolo esatto per conoscere l’importo viene fatto da ogni Comune, che procede poi ad inviare la richiesta di pagamento a casa.

Ma come puoi sapere quando l’IMU non va pagata? Risulta possibile infatti che questa somma non sia da versare, ovvero che esistano casi particolari di esenzione. Oltre all’IMU per la prima casa, queste imposte non si pagano, o si pagano in misura ridotta, quando gli edifici sono inagibili.

Non devi quindi pagare l’IMU, o la paghi con uno sconto consistente, su immobili non abitati, inagibili o che non utilizzi. Molti Comuni infatti propongono uno sconto applicabile in diverse situazioni, e per i periodi per cui l’abitazione è effettivamente inagibile.

Gli sconti possono arrivare anche al 50% del prezzo complessivo, ma solo sui periodi in cui la casa è inagibile, come riporta Orizzontescuola.it:

“Naturalmente la riduzione del 50% si applica solo per i periodi dell’anno in cui esistono le condizioni che danno diritto alla riduzione, ovvero l’inagibilità e l’inutilizzo.”

Per essere certi dello sconto, anche in questo caso è consigliato chiedere al Comune in cui si è residenti, o a quello in cui è collocato l’immobile. Esiste poi un altro caso di risparmio interessante, ovvero quello che riguarda una casa ceduta in comodato d’uso al figlio. In questo caso, quando c’è un contratto per il comodato d’uso tra le parti, è possibile ricevere il 50% di sconto sull’IMU.

Questi tipi di sconti ti possono essere utili anche se hai una casa che ogni anno affitti a turisti o lavoratori di passaggio, unicamente in alcuni brevi periodi. In questo caso per tutti i mesi in cui la casa è inutilizzata, puoi richiedere al tuo Comune se ti garantisce lo sconto. Non è detto che il tuo Comune acconsentirà alla riduzione dell’importo, tuttavia chiedendo è possibile scoprire possibilità di risparmio ulteriori.

Come richiedere lo sconto sull’IMU

Abbiamo visto che in alcuni casi, in base alle decisioni prese dal singolo comune, è possibile chiedere uno speciale sconto del 20% sull’IMU (e sulla TARI) oppure uno sconto del 50%. Ma come si procede a livello burocratico per poter richiedere questi sconti? Come accade per molti bonus, è possibile chiedere gli sconti compilando un documento apposito, ovvero un modulo garantito dal Comune.

Non esiste un modulo unico uguale per tutti, perché si tratta di tasse che vanno versate in base alle regole stabilite dai Comuni. Per questo motivo è possibile richiedere il modulo per il Comune specifico sui siti web ufficiali, oppure chiedendo l’assistenza dell’ufficio di competenza.

Generalmente vanno indicate nel modulo tutte le motivazioni per la richiesta di sconto: si può trattare per esempio dello sconto del 20% dovuto al recente decreto, oppure dello sconto dovuto al mancato utilizzo di un immobile, oppure ancora ad uno sconto previsto per le case donate ai figli in comodato d’uso.

Indicare correttamente la motivazione è importante per ricevere lo sconto, tuttavia sarà il Comune specifico a decidere se erogarlo, in base alle proprie linee guida. Insieme a queste informazioni, possono essere richiesti anche dati anagrafici dei proprietari, la collocazione dell’immobile, e così via.

Per quanto riguarda la TARI, bisogna fare attenzione a dimostrare che effettivamente una casa sia inabitata: potrebbe infatti accadere che un edificio abbia ancora tutte le utenze attive, e abbia gli arredi in tutte le stanze. In questi casi la domanda di accesso allo sconto per casa inabitata potrebbe essere facilmente respinta.

Esistono delle agevolazioni particolari inoltre sulla tassa sui rifiuti per le imprese: se nella tua azienda produci rifiuti, ma non vengono correttamente raccolti dal Comune, dovrai riferirti ad una impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti privata, con una spesa non indifferente. In questo caso puoi richiedere al Comune di accedere allo sconto anche maggiore del 50% sulla tassa sui rifiuti.

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