Imu prima casa: Draghi toglie l'esenzione! Chi deve pagare!

Ma siamo proprio sicuri di godere dell'esenzione Imu sulla prima casa? Oppure, per nostra immensa sfortuna, dobbiamo pagare a tempo ed ora. A chiarirci come ci dobbiamo comportare è arrivata una risposta immediata ad un'interrogazione presentata presso la commissione Finanze della Camera dei Deputati del 23 giugno 2021.

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Ma siamo proprio sicuri di godere dell'esenzione Imu sulla prima casa? Oppure, per nostra immensa sfortuna, dobbiamo pagare a tempo ed ora. A chiarirci come ci dobbiamo comportare è arrivata una risposta immediata ad un'interrogazione presentata presso la commissione Finanze della Camera dei Deputati del 23 giugno 2021. Una risposta che se non altro spiega come debbano comportarsi i coniugi nel caso in cui abbiano la residenza in immobili diversi.

Sì perché una delle questioni che sono finite sul tavolo di molti commercialisti e della Guardia di Finanza, che deve eseguire i controlli di rito, è se l'esenzione Imu per la prima casa spetti anche ai coniugi, che per una serie di motivi, abbiano posto la propria residenza in due immobili diversi. Ovviamente nell'elenco dei contribuenti che hanno optato per questa scelta ci sono i cosiddetti furbetti dell'Imu (quelli che cercano di trasformare in prima casa la seconda al mare od in montagna), ma anche persone che hanno delle reali necessità di suddividere la residenza famigliare in più immobili. Ma proviamo a vedere come si devono comportare i contribuenti, per essere dalla parte della ragione!

Imu prima casa: cosa prevede la legge!

A fare il punto della situazione sull'esenzione Imu prima casa ci ha pensato l'articolo 1 comma 741 della Legge di Bilancio 2021, che prende in esame il caso in cui i componenti di una famiglia abbiano una dimora abituale ed una residenza in due diversi immobili, ma all'interno dello stesso comune. In questo caso l'esenzione Imu spetta oer un unico immobile. Leggermente più drastica è la situazione in cui i due coniugi dovessero avere dimora abituale e residenza in due case collocate in due comuni diversi: seguendo l'interpretazione data dalla Corte di Cassazione, l'esenzione non spetta per nessuno dei due immobili.

Ma proviamo ad approfondire la prima situazione. Nel caso in cui i due immobili siano all'interno dello stesso comune, a chi spetta pagare? Alla moglie od al marito? Questo è un caso che richiede qualche ulteriore intervento legislativo, in modo da non lasciare al libero arbirio dei contribuenti il modo in cui comportarsi, ma anche per avere una legislazione univoca in tutto il paese. Ad essersi espressa su questo punto, comunque, per il monento è stata proprio la commissione Finanze (VI) della Camera dei Deputati del 23 giugno 2021, che ha chiarito che la legge prevede che

nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile.

Imu: tutto passa dalla residenza e dalla dimora abituale!

La Commissione della Camera se non altro ci è stata molto utile a sciogliere un nodo fondamentale, che ruota intorno all'esenzione Imu: ad incidere sul riconoscimento dell'agevolazione non pesa solo e soltanto la residenza anagrafica, ma ha una sua importanza anche la cosiddetta dimora abituale. Questo significa che in quel determinato immobile è indispensabile abitarci per una buona parte dell'anno.

Nel caso in cui i due immobili siano collocati all'interno dello stesso comune, se moglie e marito hanno residenze diverse e differenti dimore abituali, potranno godere lo stesso dell'agevolazione. Ma una sola: l'esenzione Imu varrà unicamente per un immobile. Caso differente è quello che vede i due coniugi avere la residenza in due differenti comuni: questo è un caso che costituisce un'eccezione rispetto alla regola, che prevede che le agevolazioni siano riconosciute per tutti gli immobili, anche se sono situati in comuni diversi. Ed è proprio su questa seconda situazione che, ultimamente, è cambiata l'interpretazione della Corte di Cassazione, che in un primo momento era in linea con la regola che abbiamo richiamato.

Imu: immobili situati in comuni diversi!

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, è stata soprattutto la Corte di Cassazione che ha cambiato orientamento. Ritroviamo l'evoluzione della giurisprudenza in questo senso nelle ordinanze n. 4166 del 2020 e n. 4170 del 2020. I giudici della suprema corte hanno precisato che

nel caso in cui non è unico il riferimento alla residenza anagrafica e alla dimora abituale del nucleo familiare, l’esenzione non spetta in nessun caso.

In estrema sintesi, questo significa che nel momento in cui si dovesse verificare la situazione che si è appena accennato non si avrebbe diritto all'agevolazione. La Corte di Cassazione ha chiarito anche la motivazione di questa decisione, che risiderebbe nell'articolo 1, comma 741 della Legge di Bilancio 2020:

comporta la necessità che in riferimento alla stessa unità immobiliare tanto il possessore quanto il suo nucleo familiare non solo vi dimorino stabilmente, ma vi risiedano anche anagraficamente.

Su questo punto il Dipartimento delle Finanze prende atto dell'evoluzione della giurisprudenza e nella propria risposta scrive:

a fronte delle difformità di applicazione dell’esenzione tra i diversi comuni, alla quale si riferisce l’interrogante, gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria sono disponibili, ove sussistesse la volontà politica, a predisporre una norma che introduca chiarezza.