Imu, la sentenza di morte! Draghi la cancella ufficialmente!

Nel corso degli ultimi mesi se ne è parlato in più occasioni. Questa volta il Governo, guidato da Mario Draghi, ha cancellato l'Imu. Il Decreto Sostegni Bis introduce un'importante novità per i proprietari immobiliari, rimasti intrappolati dalle varie misure introdotte nei mesi della pandemia: il blocco degli sfratti, infatti, se da un lato ha aiutato gli inquilini in difficoltà, dall'altro si è dimostrato tremendamente ingiusto nei confronti dei proprietari che dovevano continuare a pagare l'Imu.

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Nel corso degli ultimi mesi se ne è parlato in più occasioni. Questa volta il Governo, guidato da Mario Draghi, ha cancellato l'Imu. Il Decreto Sostegni Bis introduce un'importante novità per i proprietari immobiliari, rimasti intrappolati dalle varie misure introdotte nei mesi della pandemia: il blocco degli sfratti, infatti, se da un lato ha aiutato gli inquilini in difficoltà, dall'altro si è dimostrato tremendamente ingiusto nei confronti dei proprietari che dovevano continuare a pagare l'Imu. Senza percepire l'affitto dell'immobile o tornare ad averne il pieno possesso.

A ristabilire un briciolo di giustizia ci ha pensato l'articolo 4-ter del Dl n. 73/2021, che, fortunatamente, è stato introdotto dal Parlamento mentre si stava esaminando il provvedimento per convertirlo in legge. La norma favorisce le persone fisiche che siano proprietari di un immobile dato in affitto: la locazione deve essere ad uso abitativo e ci deve essere stata una convalida per sfratto per morosità. Potranno beneficiare dell'esenzione dal pagamento dell'Imu quelle persone la cui esecuzione dello sfratto è stata bloccata a seguito delle misure che sono state introdotte a causa dell'emergenza Covid 19. Per tutto il 2021, a questi soggetti, viene riconosciuta l'esenzione dal versamento dell'Imu relativamente a quegli immobil. Al momento si è in attesa di un decreto Mef, con il quale dovrebbero essere stabilite le modalità con cui rimborsare le cifre che i diretti interessati hanno già provveduto a versare.

Imu, a chi va incontro questa decisione!

Il Governo guidato da Mario Draghi, in estrema sintesi, ha messo in piedi una disposizione che dovrebbe andare incontro ai proprietari di immobili, che siano stati danneggiati indirettamente o direttamente dalla pandemia e che non riescano a percepire i canoni d'affitto. Ma soprattutto non siano nella possibilità di rientrare in possesso dell'immobile. Prima dell'introduzione di questa misura, purtroppo, questi contribuenti erano tenuti al pagamento dell'Imu. Questa tassa, avendo una natura patrimoniale, era dovuta indipendentemente dal fatto che il fabbricato producesse o meno dei redditi. Ed indipendentemente che fosse nella disponibilità del proprietario.

Possono beneficiare di questa agevolazione Imu unicemente le persone fisiche. Le imprese o le società che abbiano investito in immobili ne sono escluse. I fabbricati per i quali è possibile ottenere l'esenzione sono quelli oggetto di un contratto di locazione ad uso abitativo (ne sono esclusi, quindi, i locali commerciali), per i quali il proprietario abbia ottenuto dall'autorità giudiziaria un provvedimento di convalida dello sfratto. Questo deve arrivare per morosità dell'inquilino: in altre parole perché quest'ultimo non sta pagando l'affitto.

Come spiega direttamente Fiscooggi, la rivista online dell'Agenzia delle Entrate, stiamo parlando delle convalide di sfratto intervenute:

  • entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è rimasta sospesa sino al 30 giugno scorso per effetto delle norme emergenziali dettate dai decreti legge Cura Italia (articolo 103, comma 6, Dl n. 18/2020), Rilancio (articolo 17-bis, Dl n. 34/2020) e Milleproroghe 2021 (articolo 13, comma 13, Dl n. 183/2020);
  • successivamente al 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è stata sospesa dal decreto Sostegni fino al 30 settembre 2021, per quanto riguarda i provvedimenti di rilascio adottati tra il 28 febbraio e il 30 settembre 2020, ovvero fino al 31 dicembre 2021, in relazione ai provvedimenti di rilascio adottati tra il 1° ottobre 2020 e il 30 giugno 2021 (articolo 40-quater, Dl n. 41/2021).

Draghi aveva già anticipato la propria volontà di venire incontro ai contribuenti. Scoprilo leggendo questo articolo: Imu, scatta la rivoluzione Draghi! Ampliati gli esoneri!.

Imu, arrivano anche i rimborsi!

Uno dei capitoli più importanti che riguardano questa agevolazione Imu è quella relativa ai rimborsi. L'esenzione dal pagamento del tributo è arrivata il 25 luglio 2021, ben oltre, quindi, il termine di pagamento dell'acconto Imu, che doveva essere versato entro e non oltre il 16 giugno 2021. Il legislatore ha voluto porre rimedio a questo ritardo disponendo la restituzione delle eventuali somme, che i contribuenti avessero già provveduto a versare.

Le modalità di attuazione del rimborso, però, saranno definite a breve dal Mef, che dovrà emanare un apposito decreto entro 30 giorni dal 25 luglio 2021, giorno in cui è entrata in vigore la legge di conversione del Dl n. 73/2021. In estrema sintesi sarà necessario aspettare fino al 25 agosto 2021 per scoprire le modalità con le quali verranno rimborsati gli acconti Imu già versati.

Sugli esoneri Imu ne avevo già parlato in questo articolo: Imu 2021, la guida! Esoneri e cancellazioni, ma c'è chi paga.

Imu, il caso di Ischia!

Rimanendo sempre fermi sull'argomento Imu è necessario soffermarsi un attimo su un'altra importante disposizione contenuta all'interno del Decreto Sostegni Bis. Una particolare disposizione si occupa dei febbricati che sono ubitati all'internod ei seguenti comuni:

che sono stati colpiti dal terremoto che si è verificato il 21 agosto 2017 nell'Isola di Ischia. Alcuni immobili sono stati distrutti o sono oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, che vennero adottate prima del 31 dicembre 2017, perché si trattava di immobili totalmente o parzialmente inagibili. Tra l'altro per questi immobili era anche prevista l'esenzione Imu e Tasi a decorre dal 21 agosto 2017 fino al momento in cui l'immobile non fosse stato ricosturito o comunque fino all'anno di imposta 2020. Questo limite è stato spostato avanti di tre anni, fino al 2023.