Trappola Irpef: Draghi ci chiede 3.000 euro subito!

Questa volta scatta una vera e propria trappola targata Mario Draghi. La riforma fiscale porta in dote il pagamento dell'Irpef: 3.000 euro. Quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere una vera e propria agevolazione per i contribuenti, in realtà si prepara ad essere un spesa aggiuntiva la maggior parte dei lavoratori, che dovranno mettere mano al portafoglio e pagare.

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Questa volta scatta una vera e propria trappola targata Mario Draghi. La riforma fiscale porta in dote il pagamento dell'Irpef: 3.000 euro. Quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere una vera e propria agevolazione per i contribuenti, in realtà si prepara ad essere un spesa aggiuntiva la maggior parte dei lavoratori, che dovranno mettere mano al portafoglio e pagare.

Senza dubbio la riforma dell'Irpef sarebbe dovuta essere una dei principi cardine del programma del Governo, che si è appena insediato. In realtà potrebbe dimostrarsi una vera e propria bomba ad orologeria.

Tutti i timori targati Irpef!

Che il nostro paese sia sotto il fuoco incrociato ed amico dell'Europa lo sapevano un po' tutti. Oltre alle pensioni, Bruxelles ci chiede da tempo una vera e propria riforma strutturale del nostro sistema fiscale. L'obiettivo è quello di ridurre la pressione e semplificare al massimo il sistema. Mario Draghi, in collaborazione con Daniele Franco, nuovo Ministro all'Economia, si sarebbe già messo all'opera per disegnare un nuovo modello fiscale, che nelle intenzioni dovrebbe essere molto simile a quello danese. I presupposti di partenza del nuovo sistema fiscale e dell'universo Irpef sarebbero quelli messi in evidenza dal discorso dello stesso Draghi tenuto al Senato. Il premier aveva messo in evidenza che non sarebbe una buona idea cambiare le tasse una alla volta.

L'obiettivo, quindi, sarà quello di tratteggiare una riforma del fisco che sia complessiva, ma soprattutto strutturale. Gli esperti sanno bene che questo potrebbe portare a delle conseguenze inaspettate, anche perché per arrivare alla riduzione della pressione fiscale sarà necessario fare cassa da qualche altra parte. Comunque vada, sarà necessario mantenere l'equilibrio di bilancio: il primo passo potrebbe essere quello di intervenire sul sistema dei bonus, delle detrazioni e di tutte le agevolazioni che ci sono ora.

Una riforma dalle mille spese!

Il Governo dovrà mettere mano alle aliquote Irpef. Quelli che dovranno essere rivisti sono i cosiddetti contrappesi, che negli ultim anni sono cresciuti a dismisura, generando un vortice di sconti, agevolazioni ed esenzioni che sono difficilmente gestibili in fase di dichiarazione dei redditi. Attraverso queste agevolazioni, molti contribuenti riuscivano ad alleggerire il proprio carico fiscale, ma era pur sempre una partita difficile da gestire fino in fondo.

In questo momento gli scaglio Irpef sono cinque: stiamo tenendo volutamente fuori da questo elenco la no tax area per i redditi fino a 8.174 euro. Si passa da un 23% di aliquota Irpef per quanti abbiano un reddito fino a 15.000 euro, fino al 43% per quanti abbiamo un reddito oltre i 73.000 euro. Ad ogni scatto di aliquota si paga di più, ma possono essere inserite una serie di detrazione, agevolazioni e deduzioni che, almeno per quanti ne abbiano diritto, permettono di risparmiare qualcosa in fase di dichiarazione dei redditi. Possiamo affermare molto chiaramente, quindi, che il cosiddetto elemento della progressività esista già: basterebbe, quindi, per il momento intervenire unicamente con un abbassamento delle aliquote. Una scelta, però, che porterebbe ad un aggravio di spesa per le casse dello Stato. Sempre che non si decida di intervenire sulle agevolazioni e le deduzioni che sono già presenti.

Irpef: in arrivo una mazzata da 3.000 euro!

Proviamo a fare degli esempi molto pratici. I contribuenti che rientrano nella fascia reddituale compresa tra i 15.000 ed i 28.000 euro - ossia la maggior parte dei contribuenti italiani - rientrano nello scaglione del 27% per l'eccedenza che supera la fascia reddituale al 23% (ossia quella compresa fino ai 15.000 euro). Facendo due calcoli, ed escludendo le varie addizionali regionali che pesano sul conteggio delle tasse da pagare, nel caso in cui un contribuente abbia un reddito pari a 28.000 euro paga 3.450 euro sui 15.000 euro e 3.510 euro si restanti 13.000 euro di reddito. Mediamente l'Irpef a carico del contribuente è pari al 25%, che arriva a scnedere di un paio di punti percentuali grazie alle detrazioni ed alle agevolazioni. E' proprio su questo punto che arriva la mazzata della riforma del fisco: si va verso la riduzione delle aliquote, passando dalla cancellazione di tutte le agevolazioni previste dall'ordinamento.

Nel caso in cui un contribuente dovesse avere un reddito annuo dichiarato pari a 40.000 euro, con l'attuale sistema delle detrazioni, delle deduzioni e dei vari bonus riesce a pagare 8.500 euro di Irpef. Nel caso in cui venissero cancellati tutte le agevolazioni previste oggi come oggi, arriverebbe a pagare qualcosa come 3.000 euro in più. Una bella cifra in più da pagare, che andrebbe a colpire principalmente il ceto medio, sul quale pesa già un buona fetta del carico fiscale, considerando che lo scarto tra Irpef lorda e netta si assottiglia al crescere del reddito, in quanto diminuisce l’effetto delle eventuali detrazioni.