Isa 2022: scopri se sei tra i contribuenti esonerati!

L'Isa è un documento che va comunicato annualmente, un indicatore sintetico di affidabilità del contribuente. Ma chi è esonerato e chi dovrà presentarlo?

Con l’articolo di oggi andiamo a trattare la poco conosciuta Isa.

Isa sta per Indicatori sintetici di affidabilità andiamo a vedere per chi nel 2022 sarà obbligatorio presentarla e chi invece ne è esonerato.

Il documento in questione nasce con l’obiettivo di ottemperare agli obblighi tributari favorendo l’emersione spontanea di redditi imponibili, istituito dall’Agenzia delle entrate dunque per ottimizzare il rapporto tra tra fisco e contribuenti. 

Indicatori sintetici di affidabilità svolge il ruolo di indicatore di affidabilità di un contribuente attribuendogli grazie ad un modello economico-statistico un voto su una scala da 1 a 10.

Per voti superiori ad 8 il contribuente riceverà agevolazioni fiscali, insomma verrà premiata la correttezza, l’affidabilità, di qui tutto l’interesse da parte del contribuente di essere in regola con gli adempimenti fiscali.

Ma quindi esiste un obbligo di comunicazione dell’Isa, per chi?

Questa e solo una delle varie domande alle quali risponderemo per fare chiarezza sull’Isa.

Per chi è obbligatoria la comunicazione isa nel 2022?

Cominciamo con lo specificare che la comunicazione Isa da presentare nel 2022 fa riferimento ai redditi del 2021.

L’invio dell’ Isa è in concomitanza della presentazione della Dichiarazione dei redditi, quindi una volta l’anno.

Le categorie di lavoratori per le quali è necessario presentare l’Isa sono le Partite Iva o le Società d’impresa appartenenti al settore:

  • agricolo;
  • liberi professionisti;
  • servizi;
  • manifatturiero;

Tutte quelle attività per le quali è previsto un codice Ateco per la quale risulti approvato un Isa a patto che non siano presente un motivo di esclusione.

L’obbligatorietà inoltre è per quelle attività “prevalenti”  ovvero quella con il più elevato volume d’affari di tutta l’impresa, con il più alto volume di ricavi o compensi. L’attività prevalente deve essere sempre denunciata al momento dell’inizio della prima attività dell’impresa.

Per facilitare ancor d più la comprensione del concetto, nel caso di un contribuente che svolge diverse attività sia in forma d’impresa che come lavoratore autonomo, l’attività prevalente dovrà essere calcolata per entrambe le categorie.

Facciamo alcuni esempi, ipotizziamo il caso in cui il contribuente abbia due attività prevalenti:

  • nel caso le due attività prevalenti sono categorie reddituali contraddistinte identificate da due codici Ateco differenti, allora il contribuente dovrà presentare due Isa distinte;   
  • nel caso  di categorie reddituali contraddistinte, ma con il codice Isa in comune allora il codice sarà da applicare per le entrambe attività di lavoro autonomo e per quello in forma di impresa, andando a compilare i quadri necessari.

Comunicazione Isa: le categorie di contribuenti esonerati 

Andiamo ora a vedere quelle categorie di contribuenti esonerate dall’obbligo di comunicazione Isa.

Nello specifico gli esonerati sono:

  • lavoratori autonomi o titolari d’impresa che si trovano al primo anno di attività, nel senso che hanno aperto la P.I. proprio nell’anno di presentazione dell’Isa e dunque non sono in possesso del volume di ricavi/compensi dell’anno precedente;
  • l’Isa non è più da presentare nel momento in cui si procede con la cessazione dell’attività, si verrà esonerati nell’anno in cui si effettuerà la chiusura della partita Iva; 
  • per attività che non riescono a svolgere regolarmente il proprio lavoro, ora questa è una definizione che comprende una serie ampia di punti che vanno dalla messa in liquidazione alla sospensione per motivi di ristrutturazione dell’immobili in cui è situata l’attività o anche per sospensioni legate ad eventi naturali come può essere per esempio un danno legato ad un terremoto;  
  • niente Isa per le Partite iva che operano con il regime forfettario, esonerati anche alcune P.I. appartenenti ad alcuni codici di esonero, è il caso di imprese sociali;
  • per redditi superiori a 5.164.569 euro, questa è la soglia che se superata garantisce l’esonero Isa;
  • esercenti che hanno subito le conseguenze del Covid-19 facendo riportare una diminuzione dei ricavi del 33% rispetto all’anno 2019.

Infine esonero per specifiche attività particolarmente penalizzate dall’emergenza Covid-19 oltre che per tutte quelle attività identificate da codici Ateco per i quali non è prevista l’Isa almeno per il 2022.

Un punto fondamentale è per rendere effettivo l’esonero della comunicazione Isa si dovrà procedere con la segnalazione del codice di esonero e la motivazione, anche se questo ènon è obbligatorio per tutte le attività, il consiglio è quello di farvi seguire dal vostro fiscalista o da un Caf di zona. 

Isa 2022: tutte le novità, chi deve comunicarla chi potrà beneficare dell’esonero

Diverse le categorie di contribuenti nel 2022 che saranno esentate dal obbligo di presentazione dell’Isa ( Indicatori sintetici di affidabilità ) a partire da tutti quegli esercenti danneggiati dalla pandemia che hanno visto un crollo dei propri ricavi.

Non solo, rispetto a al periodo d’imposta 2021, le altre categorie di contribuenti esonerate saranno:

  • lavoratori autonomi che hanno aperto la partita Iva nell’anno 2019;
  • una serie di attività che più di tutte hanno risentito dei danni economici causati dal Covid-19 nel triennio che va dal 2019 al 2021.

Fanno parte di questa lista di 29 attività, palestre , impianti sportivi, discoteche, tassisti ed Ncc, oltre che ad altre attività di intrattenimento che hanno subito il danno del lock down e delle altre restrizioni imposte dallo Stato al fine di limitare i contagi.

Le categorie esonerate hanno comunque l’obbligo di procedere con il fornire i numeri, ed i dati reddituali e contabili a sostegno dell’esonero.

Importante segnalare il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate “il tuo Isa 2022 con l’obiettivo di facilitare la compilazione dell’Isa aggiornato all’ attuale normativa.

Partite Iva: aiuti e bonus per le imprese nel nuovo decreto aiuti 2022

Nel 2022 dunque diverse le misure messe in campo per le Partite iva dal Governo per far fronte alla crisi economica causata dal Covid-19.

Agevolazioni fiscali, incentivi economici, crediti d’imposta rivolte a piccole medie imprese travolte dalla dal caro energia e dall’aumento dell’inflazione che ha ristretto sempre di più il margine, il volume d’affari a causa per esempio di un processo produttivo sempre più costoso, con bollette di luce e gas alle stelle.

Alla luce di questo dunque il Governo continua con i potenziamento di crediti d’imposta già esistenti oltre che all’erogazione di nuovi bonus è il caso bonus 200 euro previsto per i lavoratori autonomi.

Previsti anche bonus luce e gas per le aziende definite energivore  e gasivore, vale a dire tutte quelle aziende che fanno uso di larghe quantità di energie per lo svolgimento delle proprie attività e che quindi più di altre sono state danneggiate dall’aumento del prezzo dell’energia, in questo caso Il decreto Aiuti prevede il rafforzamento dei crediti d’imposta per energia elettrica e gas. 

Insomma momento storico difficile, il mondo intero va verso la recessione, l’inflazione non accenna a dimunuire così come lo scenario di guerra in Ucraina sembra lontano dal voler trovare una soluzione che faccia cessare il conflitto.

Il Governo italiano continua a tamponare con l’erogazione di nuovi inventivi politiche utile nel breve, ma poco sostenibile nel medio lungo periodo poichè onerosa.

vedremo gli sviluppi che ci saranno nelle prossime settimane per capire meglio come si evolverà lo scenario attualemnte in atto.

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