Isee 2022: ecco i modi per abbassarlo legalmente!

Isee 2022: ecco i modi per abbassarlo legalmente! Leggi l'articolo e scopri tre modi per poterlo abbassare senza il pericolo di sanzioni.

Per tutte le famiglie italiane al fine di poter accedere a diversi bonus, agevolazioni o incentivi è fondamentale che ci sia la certificazione del relativo reddito, perché proprio al livello di questo reddito è strettamente legata la possibilità di accesso o meno, a tutti i possibili benefici sopra detti.

La certificazione di questo reddito avviene sulla base di un indicatore fondamentale che viene definito Indicatore della Situazione Economica Equivalente, meglio conosciuto con l’acronimo ISEE, in base al quale si effettua normalmente una valutazione comparative dei redditi delle diverse famiglie italiane e si accerta il diritto o meno di accesso ad un particolare beneficio.

Fondamentale per la richiesta e il calcolo dell’indicatore ISEE, è la compilazione della DSU ovvero della Dichiarazione Sostitutiva Unica, che è un documento all’interno del quale sono raccolte tutte le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali utili a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

È evidente alla luce di quanto detto, che avere un ISEE più basso risulta più vantaggioso per una famiglia italiana perché tanto più basso risulta essere questo indicatore, maggiori possibilità questa ha di poter godere di benefici e agevolazioni.

Tuttavia, questo non vuol dire che per far risultare un basso valore dell’ISEE le persone sia legittimate a commettere degli illeciti, nascondendo magari in maniera fraudolenta delle entrate al fisco, ma ad oggi non tutti sanno che è possibile poter abbassare in modo legale il valore dell’ISEE, senza per questo incappare nel rischio di incorrere in gravi sanzioni.

All’interno di questo articolo faremo riferimento a tre modalità specifiche che possono essere utilizzate, ma prima però parliamo un po’ più dettagliatamente di DSU, ISEE e di quello che ad oggi è definito ISEE corrente.

ISEE che cos’è

L’ISEE è l’Indicatore di Situazione Economica Equivalente ed è l’indicatore in base al quale si attesta la situazione economica di una famiglia o di un soggetto fiscale.

Questo indicatore viene elaborato e calcolato sulla base della DSU che è la Dichiarazione Sostitutiva Unica, che è un documento che raccoglie tutte le informazioni anagrafiche relative ai componenti del nucleo familiare, nonché tutte le informazioni relative al reddito e al patrimonio, sia di natura mobiliare che immobiliare.

Ad oggi un calcolo corretto dell’ISEE è fondamentale perché sempre di più il governo è al livello di questo indicatore che ha ancorato la possibilità da parte delle famiglie o ai soggetti che versano in condizioni di maggiore bisogno, di accedere a determinati incentivi, agevolazioni o bonus per l’anno in corso.

Si pensi ad esempio all’assegno unico per i figli, ma anche agli assegni per la maternità, oppure al bonus famiglia, o al bonus bebè, oppure ancora a tutte le agevolazioni connesse alla carta acquisti, alle tasse universitarie, alle borse di studio, e così via.

Per l’accesso a tutte queste prestazioni di natura più meramente assistenziale, sarà derimente proprio il calcolo di questo indicatore dopo aver fatto una valutazione compartiva con i redditi di tutte le altre famiglie.

Per chi fosseinteressato un video tratto dal canale Le Audioguide per TUTTI! – YouTube, offre spunti interessanti sul tema.

ISEE e DSU

Tuttavia la fine di poter richiedere e calcolare materialmente questo ISEE, richiesta che ricordiamo può essere fatta o all’INPS o all’Agenzia delle Entrate, si deve procedere prima a compilare un’autocertificazione, ovvero un documento che si chiama DSU.

La DSU è un’autocertificazione che è idonea a rappresentare in modo veritiero e corretto, e possibilmente aggiornato, la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale della famiglia richiedente.

Bisogna specificare che mentre la DSU può essere richiesta in qualunque momento dell’anno, l’indicatore ISEE, normalmente è idoneo a descrivere la situazione reddituale familiare solo per l’anno solare nel quale di fatto, risulta essere stato calcolato.

ISEE 2022, DSU e documenti per il reddito

Abbiamo detto che la determinazione dell’ISEE passa prima dalla compilazione della DSU e che questa DSU a sua volta, deve essere redatta sulla base di una serie di documenti fondamentali al fine di poter descrivere in modo veritiero e corretto la situazione anagrafica, reddituale, e patrimoniale del nucleo familiare.

In relazione alla descrizione della situazione reddituale bisogna fare delle specifiche perché tutti i documenti necessari alla redazione della DSU, dipendono sempre dall’anno per il quale la DSU costituisce base di calcolo per l’ISEE.

Nella fattispecie concreta, in relazione all’ISEE del 2022, la DSU dovrà essere redatta sulla base di tutti i documenti che sono idonei a descrivere il reddito del nucleo familiare nei due anni precedenti la sua compilazione, e dunque sulla base di documenti relativi al 2020.

Quindi all’atto pratico, alla base della DSU, ci deve essere la dichiarazione dei redditi del 2021 che però sappiamo, fa riferimento al periodo d’imposta del 2020.

ISEE 2022, DSU: ISEE corrente

Bisogna poi dire che il principio ispiratore alla base comunque del calcolo dell’Indicatore ISEE, è che questo sia idoneo a rappresentare la situazione reddituale più aggiornata possibile relativamente al nucleo familiare, non fosse altro perché abbiamo detto che dal livello di questo indicatore dipende l’accesso o meno a tutte le possibili agevolazioni che lo Stato o i vari enti locali possono concedere.

Ad ogni modo, con un ISEE redatto sulla base di una DSU che fotografa la situazione dei redditi al 2020, potrebbe davvero crearsi un disallineamento tra quella che è la situazione reddituale corrente e quella fotografata dall’Indicatore, perché nel frattempo, potrebbero essersi verificati dei cambiamenti significativi che potrebbero aver inciso in modo importante sulla situazione reddituale del nucleo familiare stesso.

Si pensi ad esempio al caso in cui uno dei componenti del nucleo possano aver perso il lavoro o comunque, si sia verificata una particolare condizione che abbia modificato il reddito percepito da un componete dello stesso nucleo, oppure si sia verificata invece un’altra situazione ancora, a seguito della quale, la famiglia abbia perso invece, un trattamento previdenziale.

ISEE 2022, DSU: ISEE corrente

Abbiamo detto come tutte le informazioni che fotografano la situazione reddituale della famiglia per il 2022, devono far riferimento a tutti i redditi di competenza dell’anno 2020.

Tuttavia può accadere che ci siano particolari situazioni che siano nel frattempo accadute, che hanno profondamente modificato la situazione reddituale della famiglia.

Ricorrendo tale eventualità, dovendo comunque l’indicatore ISEE descrivere sempre la situazione reddituale del nucleo più aggiornata possibile, si dà la possibilità di derogare alla compilazione classica, facendo riferimento all’ISEE corrente dell’anno 2022, accedendo direttamente per questo sul portale del Ministero del Lavoro dove si trovano tutti i dati più recenti.

ISEE, DSU e situazione patrimoniale

Altri documenti importanti che servono e che sono alla base di una corretta redazione della DSU, sono tutti quelli idonei a descrivere il patrimonio della famiglia, sia esso mobiliare che immobiliare.

Tra questi documenti di natura patrimoniale acquisiscono particolare importanza i saldi e le giacenze di conti correnti bancari e postali, così come tutte le visure catastali del patrimonio immobiliare eventualmente posseduto.

ISEE, importanza del suo livello

Una volta che si hanno tutti i documenti necessari per la DSU, questi possono essere presentati direttamente all’INPS o in modo equivalente presso i CAF abilitati e questi procedono materialmente al calcolo dell’ISEE.

Dal valore che assumerà l’indicatore dipenderà o meno l’accesso per una persona o un nucleo familiare a tutte le agevolazioni oppure gli incentivi che lo Stato o le varie amministrazioni locali hanno previsto per l’anno in corso.

Va detto ovviamente, che tutti hanno interesse a che il valore di questo ISEE sia più basso possibile per cui si possa veder aumentare la probabilità di poter accedere a questi incentivi, tuttavia bisogna far attenzione che nel cercare di raggiungere questo obiettivo, questo venga fatto in modo fraudolento perché ci potrebbero essere delle conseguenze spiacevoli per tutti coloro che volessero eludere il Fisco.

ISEE, e controlli Fisco

Infatti sicuramente il modo più diretto ed immediato per poter abbassare il valore di questo indicatore è quello di tralasciare di indicare alcune informazioni. Ma questa procedura è tanto semplice quanto altrettanto pericolosa ed espone al rischio di sanzioni di natura pecuniaria nei casi in cui ci fossero dei controlli da parte del Fisco.

Controllo ricordiamo, che seppur successivo alla dichiarazione, ha effetto retroattivo quindi produce conseguenze su tutto quello del quale eventualmente si è illecitamente goduto nel passato.

Questo vuol dire che se tale controllo ravvedesse un’omissione fraudolenta al fine di avere un abbassamento dell’ISEE, colui che ha commesso il reato è tenuto a restituire tutte le prestazioni e le agevolazioni delle quali nel frattempo abbia indebitamente goduto.

ISEE: abbassare legalmente si può

Quindi accantonata l’idea di ricorrere a vie non propriamente etiche, la domanda a cui rispondiamo adesso è se esistono dei modi completamente legali per poter abbassare il livello dell’ISEE senza incorrere nel rischio di alcuna sanzione.

La risposta ovviamente è affermativa e possiamo dire che indicheremo a breve, tre diverse modalità che si possono perseguire.

Nello specifico, siccome ai fini ISEE i due parametri fondamentali sono i redditi e il patrimonio, è solo agendo su questi due parametri che si può ottenere un abbassamento di questo indicatore.

Detto questo, veniamo ad elencare queste tre diverse modalità.

ISEE e livello giacenza media

Una prima modalità per poter abbassare in modo del tutto legale il valore dell’ISEE, è quello di intervenire sul livello della giacenza media dei conti correnti postali o bancari.

Il modo più semplice per farlo è procedere a cointestare il conto corrente, perché attraverso la cointestazione, accade che la quota che sarà presa in considerazione ai fini del calcolo dell’ISEE è esattamente pari alla metà del valore della giacenza stessa.

Tuttavia la legge stabilisce che affinché questo meccanismo possa essere efficace la cointestazione deve essere fatta in favore di un membro completamente esterno al nucleo familiare, perché in caso contrario tale conitestazione non produrrebbe alcun valore al fine di ridurre la quota imputabile a ciascun cointestatario, venendo ad essere considerata sempre per l’intero importo all’interno dell’ISEE.

Quindi se pur effettivamente perseguibile, bisogna evidentemente verificare la fattibilità pratica della soluzione, perché la cointestazione dovrebbe chiaramente avvenire con una persona di cui ci si possa fidare completamente onde evitare spiacevoli sorprese.

ISEE e immobili inabitati

Una seconda modalità per poter abbassare legalmente il valore dell’ISEE, è quella di poter ridurre il valore del patrimonio immobiliare posseduto, che va ad aumentare e di molto il livello dell’indicatore, specie se questi immobili non sono abitati.

Una soluzione potrebbe essere quello di mantenere la nuda proprietà e concedere invece a terzi l’usufrutto, perché la nuda proprietà non viene considerata nel calcolo dell’ISEE.

ISEE e ISEE corrente

Infine l’ultima soluzione legale, la più facilmente utilizzata di fatto, perché più facilmente perseguibile, è quella di andare a calcolare la situazione reddituale del nucleo familiare facendo riferimento all’ISEE corrente.

Ricordiamo che questo fa riferimento direttamente ai redditi dell’anno precedente e non a quello dei due anni antecedenti la dichiarazione.

Per cui ai fini del calcolo dell’indicatore dell’anno 2022, se si sa che per il 2021 la situazione reddituale del proprio nucleo familiare è stata peggiore rispetto a quella del 2020, conviene far riferimento all’ISEE corrente che ha validità solo sei mesi e non un anno come quello ordinario e che potrebbe dare maggiori speranze di poter accedere alle agevolazioni e ai benefici erogati a livello statale o locale.

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