Legge di Bilancio: il bonus cultura 18 App sarà strutturale

18 App è stato inserito nella Legge di Bilancio 2022. Attendiamo conferme dal governo ma pare proprio che il bonus cultura diverrà strutturale già a partire dal prossimo anno. Il governo ha ripetuto a più riprese di voler puntare forte sull'agevolazione, la quale non a caso è già stata inserita nella bozza già resa nota. Ora si attende l'ufficialità della Legge di Bilancio, in arrivo, prima di poterlo annunciare con certezza.

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18 App, noto e discusso bonus culturale dedicato a tutti i giovani adulti d'Italia e riscattabile al compimento del loro diciottesimo anno d'età, si è ritagliato un ruolo di primo piano all'interno della prossima Legge di Bilancio, attualmente in discussione alla Camera e in procinto di essere resa pubblica, tanto che diverrà con ogni probabilità strutturale già dal prossimo anno, stando a quanto viene riportato dall'attendibile sito Informazione Fiscale.

La notizia era nell'aria già da qualche settimana, tanto che anche qui sulle pagine virtuali di Trend Online ne avevamo già scritto, segnalando come fosse davvero probabile che il bonus cultura per tutti i neo-maggiorenni - comunemente chiamato 18 App - fosse ben lontano dal suo termine, tanto che si era colta l'intenzione di mantenerlo vivo e vegeto, ritagliandogli uno spazio preciso, definito e specifico all'interno della Legge di Bilancio, per l'anno venturo e i successivi.

Che cos'è 18 App?

Facciamo un passo indietro per raccontare che cosa sia questa misura chiamata 18 App. Il progetto fu varato nel 2016 dall'allora governo di Matteo Renzi assieme ad altri enti impegnati nella diffusione del digitale e la valorizzazione della gioventù come la Società Generale d'Informatica, SOGEI; l'Agenzia per l'Italia Digitale, AGID e la Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici CONSAP

La decisione fu motivata dall'ex premier come una leva pensata per affiancare i giovani italiani, la fascia di popolazione alla quale si voleva affidare la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del Paese, dando loro un portafoglio da investire in cultura.

Tramite la concessione di questo credito si voleva trainare anche la ripresa economica dell'Italia più in generale, affidando del denaro a una categoria tendenzialmente povera e dandole così modo di spendere, mantenendo caldo il motore delle economie locali. 

Chi può usare 18 App e per che cosa?

Rivolta apertamente ai diciottenni, come facilmente si evince leggendone il nome, 18 App consente a tutti i neo-maggiorenni con residenza in Italia di ricevere 500 euro come bonus cultura e spenderli in una gamma di prodotti e servizi differenti ma simili, poiché tutti strettamente legati alla cultura: arte, storia, musica, lingue, letterature e chi più ne ha più ne metta. Con il buono è possibile togliersi soddisfazioni, investendolo in una delle tante declinazioni della cultura. Per l'elenco completo di attività e prodotti compatibili, non c'è strada più breve della consultazione del sito dedicato, alla pagina "dove spendere i buoni?"

Tra i beni e i servizi disponibili e acquistabili grazie al fondo 18 App ricordiamo biglietti per rappresentazioni teatrali, cinematografiche e spettacoli dal vivo; libri, audiolibri ed e-book; ticket per musei, mostre ed eventi culturali, gallerie d'arte, aree archeologiche e parchi naturali; corsi di musica o teatro; brani musicali registrati su qualunque supporto o online; corsi di lingue straniere; prodotti dell'editoria audiovisiva e abbonamenti a riviste o quotidiani, anche in formato digitale.

Come utilizzare 18 App?

Attenzione al nome, perché potrebbe ingannare: 18 App non è una applicazione per smartphone, come si potrebbe legittimamente pensare. In realtà è un portale web, dunque un sito, messo a disposizione di tutti i diciottenni, che consente loro di registrarsi e richiedere il bonus cultura di 500 euro. Al momento non è più possibile effettuare registrazioni. I nati nel 2002 possono spendere il loro bonus entro e non oltre il prossimo 28 febbraio. Per farlo è però necessario essersi iscritti sul portale entro lo scorso 31 agosto, deadline per le iscrizioni.

I nati nel 2002 hanno compiuto 18 anni nel 2020 e dunque sono già maggiorenni da un anno ma la loro data di nascita è l'ultima per la quale sia possibile domandare il bonus, infatti siamo ancora in attesa di dettagli per quanto riguarda i nati nel 2003. Probabilmente, sarà proprio la Legge di Bilancio, che presto sarà resa pubblica, a darci indicazioni in questo senso.

Percorso telematico

Il sito di 18 App richiede credenziali SPID per iscriversi, in modo da tutelare maggiormente l'utilizzatore ma anche da obbligarlo ad attivarsi per registrare la propria identità digitale, quella che verosimilmente gli sarà utile nel prosieguo del suo percorso di studente, cittadino e lavoratore. Dopo questo step occorre iscriversi con i propri dati anagrafici e accettare il consueto form con le condizioni d'uso che ci viene ormai fatto leggere - almeno nelle intenzioni - e accettare ogni volta che ci iscriviamo a un servizio in rete. Terminato il processo, una mail ci conferma che tutto è andato a buon fine.

A questo punto finalmente si attiva il bonus. Dopo la generazione di un portafoglio virtuale sul quale vengono accreditati i 500 euro è possibile cominciare a spenderli su ogni prodotto e servizio valido. Solitamente, i negozi che accettano i fondi del bonus sono facilmente riconoscibili perché espongono un adesivo blu con la scritta 18 App. Ciò vale principalmente negli store fisici ma talvolta anche online.

Che 2022 attendersi per 18 App?

Visto e inteso di che cosa si tratta, passiamo ora al nocciolo della questione. Si è scritto che i nati nel 2003 non hanno ancora potuto usufruire del bonus, nonostante abbiano già raggiunto tutti - o quasi - la soglia della maggiore età. Questo poteva essere un brutto presagio e far temere che la misura fosse sul punto di essere ritirata. Per fortuna dei nostri diciottenni, invece, non pare proprio sia questo il caso. A quanto è trapelato dalla stampa, il bonus cultura non sarà depennato, bensì valorizzato. Entrerà infatti a far parte della Legge di Bilancio in maniera strutturale e permanente.

Libri, musei, spettacoli, corsi di lingua e ogni iniziativa culturale che gli adolescenti hanno in mente, sarà più leggera sul portafoglio delle loro famiglie. Lo scorso 28 ottobre, con il decreto di legge che ha dato avvio ai - macchinosi - lavori che sottendono alla misura relativa al bilancio, si sono lasciati aperti buoni spiragli per 18 App. Nella bozza infatti è stato dedicato ampio spazio alla misura, così come alle altre iniziative che il governo ha a cuore e che puntano forte sui giovani.

Attenti bene però a cantare vittoria, perché non tutti i nodi sulla questione sono venuti al pettine. Restano infatti dei dubbi sui requisiti che saranno richiesti per poter sfruttare il bonus cultura di 18 App: continuerà a essere sufficiente lo spegnimento della diciottesima candelina per poter richiedere il buono o si inseriranno requisiti più stringenti? 18 App continuerà a essere soltanto su base anagrafica o gli sarà affiancata una soglia ISEE?

Le novità dalla Legge di Bilancio

Come ben sappiamo, dal momento che in questi giorni se ne parla continuamente, la Legge di Bilancio è in discussione presso il Parlamento italiano, nel momento in cui scrivo le ultime informazioni ci dicono che il provvedimento sarebbe già stato accettato dal Senato e attenderebbe ora il via libera dalla Camera. È lecito aspettarsi che arrivi nel giro di pochi giorni, forse addirittura di ore, tanto che potrebbe capitare che nel momento in cui si legge questo articolo sia già tutto fatto.

A quanto ci dicono i media che seguono più da vicino i lavori nelle stanze dei bottoni, vi sarebbero due posizioni in merito all'evoluzione di 18 App. Una è quella di Dario Franceschini, il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, il quale vorrebbe proseguire senza modificare nulla, ovvero continuando ad assegnare la card di 18 App e i 500 euro in essa contenuti a tutti, senza alcuna considerazione per la fascia di reddito.

Trattandosi però di un governo di larghe intese, sarà necessario considerare anche la posizione delle destre di maggioranza, le quali premono perché il bonus sia regolamentato in base all'indicatore della situazione economica equivalente della singola famiglia.

Indipendentemente dalla scelta che sarà fatta e dai requisiti che caratterizzeranno l'idoneità a sfruttare 18 App, tutti si attendono che la misura sia confermata e rilanciata, perché come ha affermato lo stesso Ministro Franceschini e riportato la testata mam-e.it:

"Le politiche culturali sono centrali nelle scelte di politica economica del governo."

18 App veicolo di cultura

E 18 App è appunto una misura che punta sulla diffusione culturale tra i più giovani, anche per renderli volano di un mercato culturale che ha bisogno di una iniezione di fresca liquidità. La trasformazione del bonus cultura di 18 App in misura strutturale, costola della Legge di Bilancio è data per assodata da svariate testate, tra cui anche Investire Oggi. Ciò è piuttosto rilevante poiché, nel momento in cui una agevolazione diviene strutturale entra a far parte dell'ordinamento italiano e non deve essere rifinanziata ogni 12 mesi.

Può sembrare una sottigliezza ma non è così. Il nostro carrozzone burocratico, infatti, comporta che spesso si verifichino problemi con le misure che hanno bisogno di essere annualmente finanziate. Il percorso di una misura d'ordinamento è invece tendenzialmente più semplice.

18 App: a quanto le conferme?

Giunti a questo punto, possiamo tirare le somme. Partendo dal presupposto che la politica è compromesso, specialmente in un quadro composito come quello italiano, non dobbiamo stupirci del fatto che le discussioni e i confronti sulla Legge di Bilancio siano ancora in corso. Ciò vale anche per l'agevolazione 18 App. Le conferme dovrebbero però giungerci a stretto giro, dal momento che l'iter politico della Legge di Bilancio è orai in dirittura d'arrivo.

Naturalmente, il Parlamento può modificare la bozza della Legge di Bilancio - nella quale 18 App è stata rilanciata - fino ad arrivare a stralciare la misura per intero. Appare però difficile che il bonus cultura per i maggiorenni corra questo rischio poiché è sempre stato abbastanza al centro della discussione, a partire da ottobre, quando a fine mese, in un comunicato stampa del governo reso pubblico al termine di una seduta del Consiglio dei Ministri, fu scritto a chiare lettere:

"È previsto il finanziamento permanente del bonus cultura per i diciottenni."