Legge di bilancio 2022: ecco tutte le misure per le imprese!

All'interno della nuova Legge di Bilancio per il 2022, uno spazio molto vasto è riservato alle misure per le imprese. Si tratta di incentivi che mirano alla competitività del sistema produttivo italiano, misure di sostegno per i datori di lavoro che investono nella transizione ecologica, sgravi contributivi e norme anti-delocalizzazione.

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Dopo un periodo di intense discussioni, lo scorso 30 dicembre 2021, la nuova Legge di Bilancio del 2022 è stata approvata alla Camera e, successivamente, è approdata in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta di un testo molto ricco - e molto atteso - che contiene al suo interno tantissime novità in materia fiscale, del lavoro, bonus e agevolazioni, ammortizzatori sociali, pensioni e molto altro ancora.

Inoltre, sono presenti anche molte misure per le imprese che occupano, all’interno del testo, uno spazio molto vasto.

Infatti, le misure, come abbiamo detto, sono molte e virano a incentivare la competitività della produzione italiana, a sostenere le imprese che investono nella transizione econogica, che iniziano a ragionare in un'ottica green. Non dimentichiamo, inoltre, l'inserimento di norme anti-delocalizzazione, l'isitutuzione e il rifinanziamento di alcuni Fondi e così via.

In questo articolo analizzeremo proprio questo punto, elencando e spiegando nei particolari tutte le misure previste per le imprese.

Legge di bilancio 2022: ecco cosa prevede!

Dopo accese discussioni e un lungo periodo di attesa, lo scorso 30 dicembre 2021, la Legge di Bilancio 2022 ha avuto il via libera alla Camera. 

La Legge 234/2021 (Legge di Bilancio del 2022) è stata finalmente approvata e, al suo interno, sono presenti novità molto importanti sia in materia fiscale che del lavoro, sul Superbonus, sulla cassa integrazione, sulle pensioni, ammortizzatori sociali e così via.

Il testo corposo della Legge di Bilancio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il 31 dicembre del 2021, ed è entrata in vigore il 1° gennaio del 2022.

Abbiamo detto che si tratta di un testo molto corposo; in origine era già abbastanza ricco, infatti, era composto già da numerosi articoli e si è arricchito di altri provvedimenti, durante il corso delle varie discussioni parlamentari.

Come abbiamo detto poc’anzi, la Legge di Bilancio contiene numerosi interventi e novità per un valore complessivo che ammonta a 32 miliardi di euro.

Ma l’argomento che ci interessa riguarda le misure previste per le imprese e per il sistema produttivo.

La Legge di Bilancio contiene, infatti, incentivi molto interessanti che vanno ad investire la transizione digitale e green - di cui stiamo sentendo parlare moltissimo, durante gli ultimi tempi - rifinanziamento del Fondo di Garanzia, decontribuzioni per i datori di lavoro e imprese, nuove norme anti-delocalizzazioni e così via. 

Naturalmente, ci occuperemo di questi e di altri aspetti contenuti nella Legge di Bilancio del 2022 per le imprese. Ma, prima di tutto, dobbiamo sottolineare un concetto molto importante. Si legge, infatti, sul sito pmi.it:

“[…] il duplice obiettivo è infatti quello di agire lungo la direttrice degli obiettivi di sviluppo e rilancio economico fissati dal PNRR […] e lungo quella degli aiuti e dei ristori per la ripartenza post-Covid e della tutela dei lavoratori coinvolti da aziende in crisi”.

Legge di bilancio e aiuti alle imprese!

Come abbiamo appena accennato, all’interno della nuova Legge di Bilancio del 2022, trova spazio un capitolo molto consistente contenente misure in favore delle imprese

Non si tratta delle solite misure di sostegno alle quali siamo abituati, ma sono interventi ed incentivi che non solo hanno l’obiettivo di accompagnare la crescita economica, ma anche quello di dare una spinta alla competitività della produzione italiana.

In precedenza, abbiamo soltanto fatto un cenno, molto riassuntivo, a queste misure di cui stiamo parlando dall’inizio. Ma, adesso, è arrivato il momento di andare ad elencare, con maggior chiarezza e precisione tutti gli interventi contenuti nella Manovra di Bilancio 2022.

Iniziamo ad analizzare, per primo, lo sgravio contributivo e gli incentivi per i contratti di sviluppo, andando a vedere a chi spettano e come funzionano.

Legge di bilancio: sgravio contributivo e contratti

Ultimamente, di esoneri contributivi ne abbiamo sentito parlare tanto. Una mano santa - o quasi - che, durante la pandemia, ha fatto molto comodo sia ai lavoratori, che ai datori di lavoro

Le conseguenze dei momenti di crisi, anche nel caso di quelle sanitarie, sono sempre legate al lavoro e all’economia. La disoccupazione cresce sempre a dismisura e, purtroppo, come stiamo leggendo quasi ogni giorno sulle pagine dei giornali, i lavoratori che perdono il proprio posto di lavoro sono sempre di più.

Ma, d’altra parte, non bisogna dimenticare che a pagare duramente le conseguenze della crisi sono stati anche i datori di lavoro. Le chiusure, per molte attività, si sono protratte per molto tempo e gli incassi, naturalmente, ne hanno risentito. Inoltre, la crisi economica scaturita ha causato un rallentamento dei consumi.

Ragion per cui, nel corso di questi lunghi mesi sono stati molto spesso previsti esoneri contributivi, per dare un sostegno sia ad una parte che all’altra.

Una novità è quella dello sgravio contributivo del 100% per un triennio in favore delle piccole imprese che stipulano contratti di apprendistato con giovani con età inferiore a venticinque anni.

Come abbiamo appena detto, lo sgravio si riferisce alle piccole imprese che hanno un organico fino a nove dipendenti: la Legge di Bilancio 2022, ha previsto un’esenzione dal versamento dei contributi a carico dei datori di lavoro (non riguarda l'Inail) di durata triennale per i contratti di apprendistato di primo livello stipulati quest’anno. Sul sito ticonsiglio.com, si legge che:

“Le risorse sono pari a 1,2 milioni nel 2022, 2,9 milioni nel 2023, 4 milioni nel 2024”.

È previsto, inoltre, un fondo del valore di 100.000.000 di euro in favore del pensionamento anticipato dei lavoratori assunti in imprese in crisi. Ma non solo: le risorse del fondo sono destinate anche alla decontribuzione in favore dei datori di lavoro che assumono dipendenti provenienti da imprese in crisi. Per poter fruire dello sgravio contributivo, le assunzioni devono essere a tempo indeterminato.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare di menzionare i contratti di sviluppo: con ben 450.000.000 di euro sono stati rifinanziati i contratti di sviluppo. A cosa servono? Come si legge sul sito ipsoa.it:

“[…] per agevolare i progetti di investimento a sostegno della competitività”.

Legge di bilancio: incentivi anti-delocalizzazione

Uno degli obiettivi della Legge di Bilancio del 2022 è quello di evitare e disincentivare la chiusura delle imprese operanti sul territorio italiano. Proprio per questa ragione, è stato aggiunto alla Manovra un emendamento anti-delocalizzazione

Ma spieghiamo, per bene, di cosa si tratta. La Legge di Bilancio prevede appunto che i datori di lavoro che hanno un organico superiore a duecentocinquanta unità e che intendono chiudere una sede della propria impresa, con il conseguente licenziamento di almeno cinquanta lavoratori, dovranno comunicarlo almeno tre mesi prima ai sindacati, alle regioni interessate, all’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e a due Ministeri: quello del Lavoro e delle Politiche Sociali e quello dello Sviluppo Economico.

Inoltre, l’impresa in oggetto ha l’obbligo di redigere un piano, della durata di un anno, che punti alla limitazione delle conseguenze sui dipendenti licenziati, derivate dalla chiusura della sede. 

Ovviamente, se i datori di lavoro non rispettano questa normativa, saranno sanzionati, in base a quanto previsto dalla normativa di legge.

Legge di Bilancio: Fondi istituiti e Fondi rifinanziati!

Uno dei fondi previsti dalla Legge di Bilancio del 2022, lo abbiamo appena analizzato, cioè quello per i le aziende in crisi. 

Ma la manovra ne contiene al suo interno molti altri. Innanzitutto, parliamo di quelli rifinanziati per le piccole e medie imprese che sono la Nuova Sabatini e il Fondo di Garanzia.

Per la Nuova Sabatini sono stati stanziati 900.000.000 di euro per gli anni dal 2022 al 2026. Invece, il Fondo di Garanzia ha avuto un generoso incremento di altri 3.000.000.000 di euro fino al 2027.

Ma non sono presenti soltanto fondi rifinanziati; ci sono anche alcune novità. Infatti, è stato istituito un nuovo fondo per la transizione industriale, con uno stanziamento di risorse pari a 150.000.000 di euro.

Si tratta di un fondo molto importante, in linea con il periodo delicato che stiamo vivendo. In questo caso, non ci riferiamo alla pandemia, ma ad un’altra situazione che, per molti anni, è passata di vista ai leader della terra: i cambiamenti climatici.

Il fondo per la transizione industriale ha lo scopo di andare a favorire il corretto adeguamento della produzione alle politiche europee di contrasto ai cambiamenti climatici. In che modo? Il fondo prevede incentivi per tutte le imprese che decidono di investire in questa direzione, ovvero attuando interventi di efficientamento energetico e adottando politiche di riutilizzo di materiali riciclati.

Sempre sul terreno green - altro termine al quale ci stiamo abituando in questo ultimo periodo -, la Legge di Bilancio del 2022, prevede anche la proroga dei crediti di imposta per la transizione ecologica

Dobbiamo sottolineare che i crediti di imposta sono prorogati anche per gli investimenti 4.0 in ricerca e sviluppo, oltre che per gli interventi che puntano ad innovare l’apparato tecnologico delle attività.

Legge di Bilancio 2022: ci sono stati anche alcuni rinvii!

Una delle misure previste per le imprese è stata rinviata al 1° gennaio del 2023: stiamo parlando dell’entrata in vigore della sugar e della plastic tax

Ma oltre a rinvii, sono state prorogate alcune misure, come l’esenzione per tre mesi della Tosap/Cosap, ovvero la tassa sui tavoli che devono versare gli esercenti e gli ambulanti.

Se ci spostiamo, invece, sul terreno delle proroghe, non dobbiamo dimenticarci di accennare alla proroga fino alla fine di quest'anno del credito di imposta riservato alle piccole e medie imprese, collocate in borsa in un Paese UE. Il credito di imposta in questione ammonta al 50% delle spese sostenute per la consulenza.

Infine, nella Legge di Bilancio 2022 è stato anche approvato il taglio dell'Irap per le ditte individuali, oltre che per i lavoratori autonomi e per i professionisti.