Ecco spiegata la differenza tra libretto di risparmio postale e bancario e quale conviene

Libretto di risparmio postale o bancario? Questa domanda se la sono fatta i nostri nonni ed i nostri genitori... ora tocca a noi: quale conviene di più?

Il primo aspetto da affrontare è tanto semplice quanto necessario: uno strumento finanziario non è “buono” o “cattivo”, ma semplicemente adatto o non adatto alle proprie esigenze. Così vale anche per il libretto di risparmio, un servizio antico ma ancora in voga nel 2022. Come funziona? Conviene?

In genere quando si parla di libretto di risparmio ci si chiede se convenga di più quello bancario o quello postale, ma a dire il vero bisogna prima comprendere come funziona in generale e solo in seguito capire qual è il migliore. Infatti, per molti aspetti i libretti sono simili: costi, durata, rendimento.

Conviene quindi essere informati circa il funzionamento di questo strumento e la sua utilità nel tempo, per poi capire quale può essere il più conveniente. In questo articolo proviamo a rispondere a queste domande e a chiarire l’utilità di un libretto di risparmio, rispondendo infine alla domanda delle domande: conviene di più un libretto di risparmio postale o bancario? Ecco cosa considerare per rispondere a questa domanda.

Libretto di risparmio: cosa è e come funziona

Prima di vedere gli aspetti tecnici e il famoso “quale conviene di più” dobbiamo capire esattamente cos’è un libretto di risparmio: è uno strumento utile per risparmiare, appunto, mettendo da parte nel tempo una cifra più o meno considerevole per le esigenze più disparate.

C’è chi ne fa uno semplicemente per abituarsi a risparmiare, chi ci carica sopra lo stipendio e chi ancora mette uno quota in maniera periodica per poi lasciarlo al proprio figlio o nipote. Non è raro infatti che si apra un libretto di risparmio a nome di un minore, il quale potrà usufruirne una volta maggiorenne e, a certe condizioni, anche prima.

Questo strumento è stato molto utilizzato per questo scopo, ma in generale possiamo dire che è interessante ma, senza farsi illusioni, poco remunerativo. Come vedremo, infatti, il capitale “fermo” sul libretto non matura molto e le spese da sostenere, per quanto sostenibli, non sono da trascurare.

Libretto di risparmio: cosa considerare

Quando si apre un libretto di risparmio bisogna considerare numerosi aspetti tra cui: il rendimento, i costi, il bollo da pagare (fisso per legge) e i servizi correlati, come ad esempio una carta o bancomat per prelevare.

La maggior parte offre quest’ultimo servizio, con particolari limiti nel caso in cui il soggetto che usufruisce del libretto fosse un minore. In generale, comunque, possiamo dire che il libretto di risparmio non va trattato come un conto corrente: non è infatti pensato per subire continui movimenti in uscita, ma piuttosto per riceverne principalmente in entrata e rimanere a lungo periodo.

Il rendimento è semplicemente l’interesse attivo che si applica, da cui lo Stato toglie il 26% per legge (ritenuta su interessi attivi), mentre per quanto riguarda i costi di gestione ci sono in genere costi di apertura e un canone annuale, oltre al pagamento delle singole operazioni.

Nel momento in cui si decide che questo strumento è adatto alle proprie esigenze, è quindi necessario considerare il più conveniente sotto ogni punto di vista: ci sono libretti con minori spese ma maggiori vincoli, dunque come detto in introduzione va considerata la convenienza non solo economica, ma soprattutto rispetto alle esigenze specifiche del soggetto.

Libretto postale o bancario: differenze e funzionamento

Il libretto postale ed il libretto bancario sono sostanzialmente due strumenti simili. Per capire come funzionano, proviamo a vederne gli aspetti principali e le differenze.

In particolare, il libretto postale ha alcuni pro e contro abbastanza immediati: è semplice da gestire, è garantito da Poste Italiane, ma rende molto poco nel tempo. Un altro pro, però, è che ne esistono diversi tipi sulla base delle proprie esigenze, un aspetto per nulla banale: il libretto Smart; il libretto ordinario; il libretto dedicato ai minori; il libretto giudiziario. 

I libretti bancari sono naturalmente diversi in base alla banca che li propone, ma hanno generalmente un rendimento simile a quelli postali, cioè molto basso. La vera differenza è nei costi di gestione: alcuni hanno costi fissi annuali quasi proibitivi, ma naturalmente dipende anche dalla cifra che si versa in un semplice gioco di proporzioni.

Quale conviene di più e perché

Questa domanda esiste da tempo, perché già le scorse generazioni si sono poste questo dilemma: quale conviene di più? Difficile dirlo a priori, ma possiamo certamente sottolineare che si tratta di un tipo di risparmio sicuro e che fa dormire sonni tranquilli, soprattutto se si valutano bene i costi accessori.

Dall’altro lato, però, bisogna considerare che i rendimenti sono molto bassi e che, a conti fatti, non è un ottimo modo per far crescere il proprio capitale nel tempo. In generale, possiamo definirlo uno strumento leggermente obsoleto rispetto alle esigenze odierne, anche in termini di gestione del proprio libretto direttamente attraverso gli strumenti digitali. Il libretto postale, tanto caro alle persone di una certa età, è nel complesso uno strumento che non convince dal punto di vista economico.

Nonostante questo, resta un buon modo per costringersi a risparmiare per una qualsiasi esigenza futura ed avere così un capitale di sicurezza da parte. D’altronde, gli italiani sono un popolo di risparmiatori.

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