Modello 730: detrazione IRPEF spese mediche 2022. Le novità

Modello 730 2022, detrazioni IRPEF spese sanitarie: ecco come controllarle ed inserirle correttamente nella dichiarazione dei redditi per avere il rimborso.

A breve sarà disponibile per la compilazione il controllo e l’invio, il modello 730 2022 per la dichiarazione dei redditi. Le spese mediche, cioè quelle per farmaci, dispositivi, visite specialistiche ed esami di laboratorio rappresentano la maggiore fetta di detrazioni spettanti ai contribuenti ogni anno.

Si tratta di un rimborso del 19% sul totale di tutti i costi sostenuti durante l’anno fiscale precedente, in questo caso il 2021, tolta la quota di franchigia che ammonta a 129,11 euro.

Già lo scorso anno in merito alle detrazioni IRPEF per questo tipo di prestazioni sono arrivate diverse novità, che riguardano principalmente le modalità di pagamento per poter aver diritto al riconoscimento dello sconto, quest’anno sono stati chiariti alcuni aspetti di questa normativa e soprattutto sono arrivate chiare istruzioni su come portare in detrazione le spese sostenute per i dispositivi anti Covid e per la diagnostica del virus, costi che hanno rappresentato tra il 2020 ed il 2021 una quota enorme per tutti contribuenti.

Vediamo quali sono le novità in merito e come fare per inserire correttamente tutte le spese detraibili nel modello 730 per ricevere il rimborso nei tempi prestabiliti.

Modello 730 2022: spese mediche detraibili IRPEF

Quali sono le spese sanitarie detraibili dall’IRPEF nella dichiarazione dei redditi annuale? L’elenco è molto lungo ed è contenuto sia nel TUIR, sia in un documento che è possibile consultare sul sito di agenzia delle entrate.

Per semplificare elenchiamo quelle più comuni. Quest’anno saranno comprese le quote di spesa, non indifferenti, che riguardano i dispositivi di protezione dal covid 19 e gli strumenti diagnostici utilizzati nell’arco del’2021.

Di base rientrano tutte le spese sostenute in farmacia sia per i medicinali da banco senza obbligo di ricetta, che per quelli soggetti a prescrizione medica. Il costo del ticket in questo caso è sempre detraibile al 19%. Per queste c’è ovviamente l’obbligo di fornire scontrino fiscale riportante la natura e quantità dei beni acquistati ed il codice fiscale del contribuente che intende portare in detrazione tali costi.

Per quanto riguarda invece le spese mediche effettuate nell’ambito del SSN servizio sanitario nazionale, rientrano tutte le prestazioni di tipo medico e diagnostico come ad esempio esami di laboratorio, radiografie, o prestazioni specialistiche a pagamento. Anche per queste occorrerà presentare la tessera sanitaria al fine del riconoscimento dello sconto IRPEF.

Sono detraibili inoltre anche le spese per il noleggio di apparecchi medicali, i certificati a pagamento ad uso sportivo, le prestazioni assistenziali di tipo infermieristico ed ovviamente le visite a pagamento di specialisti. Per queste ultime, come ad esempio per le cure dentistiche, è obbligatoria la fattura o ricevuta fiscale ed il pagamento tracciabile, cioè effettuato tramite bancomat, carta di credito o bonifico bancario.

I documenti a prova del pagamento per la prestazione o per l’acquisto di farmaci andranno comunque sempre conservati, anche se, come vedremo, per chi invia il modello 730 in modalità precompilata saranno già inseriti nella dichiarazione tutti i dati per usufruire delle detrazioni.

Mentre chi decide di farsi aiutare da intermediari come commercialisti o CAF, dovrà fisicamente consegnare tutti gli scontrini e fatture per poter beneficiare del rimborso IRPEF. Ecco come controllare prima della dichiarazione dei redditi se il sistema Tessera Sanitaria ha registrato correttamente tutte le spese che danno diritto alla detrazione del 19%.

Modello 730: come controllare le detrazioni IRPEF per le spese mediche

Prima di effettuare la dichiarazione dei redditi e quindi predisporre tutti i documenti necessari a certificare le detrazioni IRPEF spettanti, occorre controllare a quanto ammontano le spese mediche da inserire nel modello 730.

Come abbiamo detto, sia che si utilizzi il precompilato che in modalità tramite intermediari fiscali, le ricevute e gli scontrini in copia cartacea devono sempre essere conservati. Questo perchè, l’Agenzia delle Entrate potrà anche dopo anni richiedere prova della detrazione per verificare il diritto del contribuente ad usufruirne.

La comodità del modello 730 precompilato, sta anche nel fatto che non occorre fare calcoli perchè le spese detraibili saranno inserite in automatico nel modello. Si potranno però visualizzare anche prima della data di disponibilità della dichiarazione, attraverso il portale di Sistema Tessera Sanitaria.

Basterà entrare nel sito delle finanze con le proprie credenziali Spid, Cie, Cns, alla sezione: cittadini e poi cliccare su “spese sanitarie“.

Infatti tutti i professionisti e le aziende che erogano le prestazioni detraibili IRPEF, inviano ogni anno a marzo, tutte le ricevute al fisco per facilitare la predisposizione del modello 730 in modalità precompilata.

In questo modo, è possibile da casa controllare tutte le voci di spesa e confrontarle con le ricevute conservate ai fini fiscali. Oltre che segnalare eventuali incongruenze, comunicando direttamente per risolvere tutti i problemi riscontrati.

Come inserire le spese mediche nel modello 730 precompilato 2022

Chi deciderà di sfruttare la possibilità di inviare la dichiarazione modello 730 in modalità precompilata, dovrà soltanto controllare che le spese effettivamente registrate siano state tutte comunicate ad agenzia delle entrate correttamente.

Se si hanno familiari a carico per i quali sono state sostenute le stesse tipologie di spesa, bisognerà controllare anche selezionando il codice fiscale di interesse e controllando tutte le detrazioni.

Per familiari a carico si intendono soggetti che hanno la stessa residenza del contribuente, e che nel precedente anno non hanno prodotto redditi superiori a 2840,51. Mentre per i figli a carico, il reddito deve essere inferiore ai 4.000 euro.

Ricordiamo, che nel caso le spese detraibili IRPEF per le prestazioni sanitarie dovessero complessivamente superare i 15.493,71 euro, il rimborso verrà ripartito in quattro rate.

In questo caso ogni anno si può andare a controllare anche la rata riferita agli anni precedenti quelli della dichiarazione attuale. All’interno del modello 730 la sezione dove trovare queste voci è “Spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19%”, nei righi che vanno da E1 a E3 e da Rp1 a Rp6.

Per ottenere correttamente la detrazione IRPEF, il contribuente come abbiamo visto dovrà necessariamente essere dotato di ricevute e fatture e nella maggior parte di prova tracciabile di pagamento. Ma ci sono ancora alcune detrazioni che possono essere rimborsate anche se pagate in contanti. Vediamo quali sono.

Modello 730: detrazioni IRPEF spese mediche pagate in contanti

La legge di bilancio del 2020 sulla dichiarazione dei redditi ha imposto un nuovo sistema di certificazione della detrazione IRPEF al 19% per le spese mediche e sanitarie. Questo prevede una prova di pagamento oltre alla classica ricevuta fiscale, fattura o scontrino parlante.

Documenti che dovranno riportare obbligatoriamente il codice fiscale del titolare che poi effettuerà la dichiarazione modello 730.

L’inserimento dei dati fiscali del contribuente è fondamentale per l’invio corretto dei dati che poi saranno inseriti nel modello precompilato. Per questo anche se la prestazione viene pagata da un altro soggetto, cioè nel caso in cui il nome sulla carta di credito non corrisponda a quello sulla tessera sanitaria, farà fede sempre e comunque il nominativo ed il codice fiscale presente nello scontrino della farmacia o nella fattura del medico.

C’è comunque ancora la possibilità di portare in detrazione oneri e spese anche se pagati in contanti. Si tratta però esclusivamente di una eccezione che riguarda i pagamento di farmaci, e di prestazioni mediche o diagnostiche in ambito di strutture convenzionate con il SSN. Inoltre la cifra della spesa complessiva per i pagamenti in contanti non potrà superare i 2.000 euro.

Detrazioni IRPEF spese mediche: dal 2023 arriva il cashback fiscale

Abbiamo visto come a breve, dal momento della disponibilità del modello 730 che è prevista per il 23 maggio, si potranno richiedere i rimborsi di tutte le spese detraibili dall’IRPEF non solo di quelle sanitarie.

Ma molto probabilmente, grazie a due emendamenti sulla riforma fiscale approvata nei primi mesi del 2022, le cose cambieranno. I contribuenti infatti potranno sfruttare un modo molto più veloce e comodo per ricevere la quota del 19% sulle somme pagate per visite esami e farmaci.

Si tratta del cosiddetto “cashback fiscale” di cui si parlava da tempo già nelle bozze della riforma. Infatti il funzionamento sarà esattamente identico a quello dell’altro famoso “Cashback” di Italia Cashless in vigore nel 2021.

Cioè il contribuente direttamente all’atto della prestazione e del pagamento della stessa potrà richiedere l’opzione di accredito direttamente in conto corrente. Un bonifico che verrà erogato dal fisco in periodi prestabiliti, ad esempio ogni tre o sei mesi.

In questo modo sarà più facile smaltire la mole di rimborsi da detrazioni fiscali senza la necessità, per chi ha solo le spese sanitarie di presentare il modello 730. Inoltre sarebbe un ulteriore strumento utile a favorire i pagamenti elettronici, visto che tra le regole di questo Cashback c’è proprio quella principale, ovvero che il rimborso può avvenire solo quando ile somme sono state pagate tramite strumenti tracciabili come bancomat e carte di credito.

Un incentivo alla lotta al contante e soprattutto un grande ostacolo all’evasione fiscale rappresentata ancora molto spesso dalle mancate emissioni di fatture e ricevute da parte di professionisti nell’ambito sanitario. Tutto questo sarà possibile molto probabilmente dal 2023, visto che l’accordo già è stato trovato.

Al momento si inizierebbe dalle spese sanitarie e successivamente si inseriranno anche altre tipologie di detrazioni IRPEF. Non è ancora certo quale sarà il regolamento ufficiale, ma sicuramente tutto il tracciamento dei pagamenti ed i rimborsi avverranno tramite i nuovi strumenti digitali che la pubblica amministrazione ed il fisco stanno utilizzando con successo come ad esempio la App IO ed il portale PagoPa.

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