Pagare le imposte con il Modello F23: guida pratica!

Il modello F 23 è un modello per il pagamento delle imposte che non è così conosciuto come il modello F 24, ma altrettanto utile, vediamo come.

Uno degli obblighi comune a tutti i cittadini italiani è sicuramente quello relativo al pagamento delle imposte, questo procedimento avviene mediante la compilazione di determinati modelli specifici che sono forniti dallo stato per ricevere correttamente i pagamenti dei tributi.

Assieme all’ormai famoso modello F 24 troviamo anche il modello F 23, che consiste in un modello per il versamento delle imposte, che va compilato e utilizzato per adempiere a tutti gli obblighi tributari che il cittadino ha nei confronti dello Stato italiano.

Sappiamo anche il modello F 24 viene comunemente utilizzato da tutti i contribuenti italiani, che siano titolari o meno di partita iva, per effettuare il versamento di tributi, contributi o premi.

Quindi in cosa consiste la sua differenza rispetto al modello F 23?

La differenza tra due modelli è in realtà solo nel loro utilizzo; infatti, esistono alcune particolari tipologie di imposte, che vanno versate allo stato, per le quali serve l’utilizzo del modello F 23 piuttosto che dell’F 24.

Esistono molteplici tributi per la quale serve l’utilizzo di questo modello e nel corso dell’articolo seguente vedremo una guida pratica per l’utilizzo dello stesso; vedremo anche come nel corso degli ultimi anni sia cambiato l’utilizzo del modello F 23 per determinati tributi.

Vedremo infine nel corso dell’articolo anche come compilare correttamente il modello F 23 e in che modo inoltrare le varie comunicazioni direttamente all’Agenzia delle Entrate o agli altri organi preposti.

Modello F 23: in cosa consiste questo modello

Abbiamo visto come il modello F 23 sia un documento che va utilizzato per il versamento di alcune imposte e tributi particolari nei confronti dello Stato italiano.

Il suo utilizzo è cambiato molto negli anni ed anche la tipologia di imposte per la quale è necessario il suo utilizzo ha subito diverse modifiche.

Per esempio, fino al 31 dicembre 2014 si è utilizzato il modello F 23 anche per i contratti di locazione, per i quali si è andato poi ad utilizzare il modello F 24 elide; allo stesso modo fino all’aprile del 2016 si utilizzava il modello F 23 anche per il pagamento delle imposte e i relativi interessi in relazione a quella che è la presentazione della dichiarazione di successione.

Per questi tributi come per altri ad oggi si preferisce utilizzare il modello F 24, nonostante ciò modello F 23 è ancora molto utilizzato per il pagamento di diversi tributi e presenta delle differenze con il suo “cugino F 24”.

Il modello F 23 è suddiviso in sezioni, che caratterizzano tutte le sue parti, esso si può trovare sia in una versione bianca, che nella sua versione precompilata; la differenza tra le due versioni sta nel fatto che quella in bianco potrà essere compilata direttamente da chi effettuerà il pagamento, per esempio dal notaio incaricato, il modello precompilato invece presenta la comodità di poter essere inoltrato direttamente all’ufficio o all’ente per la quale è destinato il pagamento. 

Modello F 23: per quali tributi è utilizzato

Vediamo adesso quali sono utilizzi pratici del modello F 23; esso è conosciuto principalmente per essere utilizzato nel momento in cui serve un pagamento relativo a delle sanzioni amministrative, quali possono essere le multe e le contravvenzioni stradali.

Questo non è però il suo unico utilizzo, esso viene anche utilizzato per effettuare diversi versamenti, tra i quali il pagamento di:

  • imposte di registro, si tratta di un’imposta indiretta che si paga nel momento in cui avviene la registrazione di una scrittura, sia che essa sia pubblica o privata, il suo valore è commisurato al valore dell’atto;
  • imposta catastale, è un tributo che si applica a seguito di una compravendita di un immobile, ed è pari al 1% del valore dell’immobile stesso o del contratto di vendita;
  • canoni demaniali, derivano dall’utilizzo delle acque pubbliche, e sono dei tributi regionali che variano a seconda della propria residenza;
  • sanzioni inflitte da un giudice, esse sono le sanzioni amministrative che derivano da una sentenza emessa appunto da un giudice, esse variano a seconda del reato o illecito commesso.

Nel corso del 2020 inoltre il modello F 24 Elide è andato a sostituire il modello F 23 per il pagamento di altri tributi per la quale esso era incaricato, stiamo parlando di tutti i servizi ipotecari. 

Modello F 23: in che modo si compila

Come abbiamo visto all’inizio il modello F 23 si può presentare in due versioni, la sua versione in bianco oppure quella precompilata, nel secondo caso questa viene inoltrata direttamente al contribuente assieme all’atto di accertamento, all’atto giudiziario oppure al verbale relativo.

Nel caso in cui siamo invece in possesso di un modello F 23 in bianco, che va compilato in tutte le sue parti, bisogna affidarsi alla sua compilazione privatamente; quest’ipotesi avviene nel caso in cui il modello deve essere compilato da un notaio, un proprietario di immobile oppure un debitore.

Il modello F 23 è suddiviso in tre parti, la prima è relativa ai dati del pagamento, questa comprende a sua volta tre differenti campi nella quale andranno indicati:

  • la provincia nella quale è presente l’ufficio presso cui si esegue il pagamento;
  • la relativa banca o ufficio postale presso la quale si esegue il pagamento, assieme anche all’agenzia o all’ufficio alla quale si delega la compilazione il pagamento del modello.

Vi è infine uno spazio che va lasciato in bianco messo a disposizione dall’ufficio che richiede il pagamento stesso.

Nella seconda sezione del modello F 23 troviamo i campi relativi ai dati anagrafici, che corrispondono al numero 4 e il numero 5, questi dovranno essere compilati con i dati anagrafici del contribuente; è importante ricordare che per il modello F 23 colui che versa il pagamento dovrà essere lo stesso che andrà a firmare il modello.

Nella terza parte troviamo infine i dati di versamento, questa risulta essere anche la sezione più lunga e infatti comprende i campi dal 6 al 14 del modello.

I dati che vanno inseriti all’interno di quest’ultima sezione sono relativi appunto al pagamento e comprendono:

  • il codice relativo all’ufficio o all’ente alla quale è destinato il versamento, assieme ad esso va anche inserito il codice identificativo del proprio comune, quest’ultimo dato va inserito solo se richiesto dall’ufficio giudiziario preposto;
  • vanno compilati i dati relativi ai pagamenti degli atti in pendenza di giudizio utilizzando la tabella A, bisogna poi riportare anche il codice contenuto all’interno della tabella B;
  • per alcune particolari circostanze bisogna compilare anche gli atti pubblici e le scritture private autenticate, come avviene per esempio con i contratti di locazione;
  • bisogna inserire il codice tributo, che ricordiamo non può essere inserito più di una volta;
  • per ultima bisogna inserire l’importo del versamento fino alle ultime due cifre decimali che vanno arrotondate.

Vi è poi come per la sezione precedente uno spazio da lasciare in bianco, che sarà messo a disposizione dell’ente richiedente.

Ricordiamo che non tutte le sezioni vanno sempre compilate totalmente, dipende dalla tipologia di imposta, per esempio esiste una sezione da compilare solo nel caso in cui stiamo versando un’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile, per quanto riguarda la circolazione di veicoli a motore ad esclusione dei ciclomotori. 

A discapito di ogni dubbio tutte le indicazioni sono fornite in modo molto approfondito attraverso le tabelle che sono messe a disposizione sul documento stesso, e fanno riferimento nello specifico ad ogni tributo per la quale si effettua il pagamento.

Modello F 23: come utilizzare la usa versione online

Per quanto riguarda l’inoltro del modello F 23 non è purtroppo ancora stata messa a disposizione una modalità di pagamento digitale, così come avviene per il modello F 24 attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate

È possibile quindi effettuare il suo pagamento presentando il modello F 23 direttamente cartaceo, portando lo stesso all’ufficio preposto per il suo pagamento.

Vi è però anche un’ulteriore possibilità per effettuare il suo pagamento, esiste infatti una modalità online con la quale poter pagare il modello F 23, stiamo parlando dei servizi di home banking, che vengono offerti dalla propria banca per poter effettuare i versamenti comodamente da casa propria.

Gli stessi servizi sono offerti anche nel caso in cui il cittadino sia un intestatario di un conto corrente con Poste Italiane, è infatti possibile compilare il modello F 23 online direttamente sul portale delle poste dedicato.

Modello F 23: le differenze con il modello F 24

Abbiamo visto come il modello F 23 e il modello F 24 siano molto simili tra loro, questo perché entrambi possono essere utilizzati per il pagamento delle imposte nei confronti dello Stato.

Questi due modelli sono però diversi in quanto vengono utilizzati per effettuare dei pagamenti differenti e non vanno confusi tra loro, questo perché i due modelli non sono interscambiabili. 

Incorrere in questo errore potrebbe essere pressoché fatale, infatti in quanto i due modelli non sono interscambiabili non possono essere pagati tributi corrispondenti al modello F 24 con il modello F 23.

Questo errore, infatti, potrebbe portare a generare degli adempimenti nei confronti dello Stato da parte del cittadino, e portare quindi con sé delle sanzioni amministrative che possono essere inviate direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Proprio per questi motivi è importante porre molta attenzione al tipo di pagamento che si deve eseguire, e richiedere informazioni o aiuto nel caso in cui si avessero dei dubbi a riguardo.

Un’importante dato da tenere a mente nel momento in cui si effettua il pagamento per il modello F 23, piuttosto che con F 24, è il codice tributo.

Esso indica infatti la tipologia di imposta che bisogna pagare, e va inserito obbligatoriamente all’interno del modello F 23 prima di effettuare il pagamento stesso. 

Ogni codice tributo indica un’imposta differente, che non può ripetersi all’interno del documento, proprio per questo motivo risulta essere identificativo del pagamento stesso.

Nel caso in cui non si conosca il codice tributo relativo al pagamento dell’imposta che dobbiamo andare a effettuare, sul sito dell’agenzia delle entrate è presente una tabella nella quale si possono consultare tutti i codici tributo esistenti.

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