Mutuo prima casa: quanto si recupera con il 730? Ecco cosa sapere

Con il 730 è possibile recuperare alcune somme dalle spese del mutuo per la prima casa. Ecco cosa sapere e come funzionano le agevolazioni.

Acquistare una prima casa chiedendo un mutuo ad una banca è un importante investimento, tuttavia in questo modo è possibile diventare proprietari di un immobile fin da subito, stabilendo la propria residenza.

Quando si parla di prima casa, è possibile tuttavia recuperare alcune spese collegate al mutuo tramite detrazioni fiscali. Per farlo, si procede con la dichiarazione dei redditi tramite modello 730, utilizzato dai lavoratori dipendenti per dichiarare allo stato i guadagni percepiti e le tasse versate.

A questo punto, è possibile ottenere queste agevolazioni proprio sulle tasse, in base all’Irpef, tramite detrazioni. Per farlo, si consiglia comunque di rivolgersi ad un centro CAF o ad un esperto intermediario. Ma vediamo su quali spese si può risparmiare e come fare.

Mutuo prima casa: le spese detraibili

Tra le spese detraibili per il mutuo sulla prima casa, troviamo gli interessi passivi, che si pagano sul prestito erogato dalla banca. Si tratta di quegli interessi che il cliente paga, in aggiunta alle somme prestate dalla banca, all’istituto bancario per la prestazione del servizio.

Si tratta di somme che per le banche rappresentano il guadagno per la concessione del mutuo. Ricordiamo che per comprare una prima casa con un mutuo, viene stabilita una certa quantità di rate per la sua estinzione.

Ogni rata ha un preciso importo, che il cliente dovrà versare alla banca ogni mese, per saldare il proprio debito. In questa somma, una parte è rappresentata dagli interessi passivi del mutuo, calcolati sulla somma complessiva.

Prima di confermare il mutuo, è utile per chi vuole comprare casa, verificare questi interessi passivi, e conoscere tutti i modi per ottenere un risparmio fiscale su di essi.

Oltre agli interessi passivi, è possibile ottenere delle detrazioni fiscali anche sulle spese e gli oneri accessori legati al mutuo. Si tratta anche in questo caso di cifre ulteriori, rispetto a quelle da corrispondere ogni mese per il vero e proprio prestito.

Queste cifre fanno riferimento alle spese per la concessione del mutuo, e sono incluse anche quelle per il mediatore creditizio, ovvero per l’intermediazione di un professionista con la banca.

Sono recuperabili con un rimborso tramite il modello 730 anche le spese per la perizia o istruttoria, i costi del notaio, e le imposte per l’acquisto: ipotecaria, catastale, di registro. In breve, tutte le spese correlate alla stipula del mutuo, possono essere recuperate annualmente presentando la dichiarazione dei redditi con il modello 730.

Mutuo prima casa: come recuperare le spese con il 730

Vediamo nel dettaglio come è possibile recuperare le spese correlate al mutuo sulla prima casa con il modello 730. Si tratta di un’operazione che deve essere svolta da parte di colui che ha stipulato il mutuo della banca, e che procede alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Tramite il modello 730 infatti, i lavoratori dipendenti presentano ogni anno i propri redditi, con le indicazioni delle tasse e i contributi che il datore di lavoro ha versato in suo favore.

Presentando questa dichiarazione è possibile recuperare una somma da quanto speso, relativamente ai costi accessori del mutuo, e si può risparmiare una cifra interessante sull’Irpef, ovvero l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche che si versa allo stato ogni anno con il proprio lavoro.

Ma quanto si recupera, nel dettaglio, su queste spese? Si tratta del 19%, medesima percentuale disponibile anche per altri tipi di spese, come quelle legate a prestazioni sanitarie o farmaci.

Detrazioni sul mutuo prima casa: i limiti

Esiste tuttavia un limite, di 4.000 euro, che corrisponde all’importo massimo che si può risparmiare da questo tipo di detrazioni. Se il mutuo è intestato a due persone, entrambi i soggetti possono accedere alle detrazioni del 19%, tuttavia la cifra massima di risparmio per ciascuno si dimezza, a 2.000 euro.

Per poter accedere a questa forma di risparmio, è necessario presentare tutta la documentazione che attesta l’avvenuta stipula del contratto di mutuo, e a chiedere l’agevolazione è l’intestatario dello stesso.

Vanno quindi presentati: l’atto di acquisto dell’immobile, che specifica qual è la casa che è stata acquistata tramite mutuo, il contratto di mutuo stipulato con la banca, ma anche una ulteriore documentazione importante.

Quest’ultima riguarda gli interessi pagati alla banca e la quota residua, e deve essere redatta dalla banca stessa. Vanno presentate anche le documentazioni che attestano l’avvenuto pagamento di spese e oneri accessori, incluse le spese per l’intermediazione con la banca.

Per svolgere queste operazioni è possibile rivolgersi ad un centro CAF o ad un esperto in materia fiscale, come un commercialista. Tuttavia, va ricordato che le agevolazioni viste qui non sono valide sempre, ma solamente per chi acquista una prima casa, ovvero un immobile in cui stabilire la propria dimora fissa.

Non è possibile accedervi per comprare un edificio ulteriore, come una seconda casa destinata alle vacanze. Inoltre, nel caso in cui chi acquista la prima casa sia un giovane under 36, è ancora possibile accedere ad ulteriori forme di sostegno, fino alla fine di dicembre 2023.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
778FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate