No Tax area, che cos'è e chi sono i lavoratori interessati

Molto spesso sentiamo parlare di no tax area, ma che cosa significa questa definizione a livello fiscale? Scopriamo assieme gli aggiornamenti per il 2023.

no tax area cos'è

Il 16 marzo 2023 è stata ufficialmente approvata dal Consiglio dei Ministri la riforma fiscale 2023 ideata e proposta dal nuovo governo Meloni. All'interno della stessa troviamo delle misure previste dalla legge delega che comprendono anche la tanto discussa no tax area.

All'interno della legge delega è infatti contenuto un paragrafo che parla proprio della no tax area, dove viene specificato che la suddetta area sarà equiparata per lavoratori dipendenti e pensionati.

Oltre a questo negli interventi previsti dal governo troviamo anche la volontà di voler introdurre una nuova no tax area comune sia per i redditi di lavoro dipendente che per quelli da pensione, che attualmente è stabilita a due quote differenti.

Attualmente le due soglie di riferimento alla quale si riferisce la no tax area sono rispettivamente 8145 € annui per i lavoratori dipendenti, 8500 € annui per i pensionati e 5500 € per i lavoratori autonomi. Vediamo dunque assieme tutti i cambiamenti che vogliono essere effettuati a seguito della nuova riforma fiscale.

Come si definisce la no tax area

Per prima cosa è importante capire come può essere definita la no tax area ed anche da quali decreti viene disciplinata.

In termini tecnici può essere definita come una soglia di riferimento del reddito annuale entro la quale le imposte dovute sono pari a zero, sotto questa soglia i redditi non sono infatti sottoposti al pagamento dell'Irpef.

La stessa viene disciplinata per la prima volta dal decreto legge 289, articolo 2, promulgato nel 2022; la normativa è stata introdotta per escludere dalle forme di tassazione coloro che rientravano nel primo scaglione di reddito Irpef, ovvero la fascia di popolazione che al di sotto della soglia di sussistenza.

All'inizio la soglia prevista veniva identificata mediante una formula matematica, che prevedeva una deduzione dal reddito imponibile complessivo, con il passare del tempo la legislazione si è modificata andando ad introdurre una serie di agevolazioni sia per i dipendenti che per i lavoratori autonomi, non che per coloro che percepiscono pensione.

Una tax area comune con la nuova riforma

La delega sulla riforma fiscale 2023 è stata ufficialmente approvata e tra le varie modifiche al suo interno troviamo anche l'introduzione di una nuova no tax area, comune sia per i redditi provenienti dal lavoro dipendente che quelli da pensione.

La novità introdotta dal governo andrà a riguardare esclusivamente i redditi che provengono da lavoro dipendente e quelli da pensione escludendo i redditi di lavoro autonomo.

Questo significa che non viene modificata, almeno per il momento, la soglia prevista per tutti i redditi provenienti da lavoro autonomo, che rimane pari a 5500 €.

Oltre a questo possiamo anche dire che non esistono in circolazione dettagli rispetto a quello che potrebbe essere la nuova soglia da prendere in considerazione.

Le dichiarazioni provenienti dai vertici

Il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha giustamente chiarito la situazione fornendo delle indicazioni più specifiche rispetto a quello che sarà il piano del governo per i prossimi mesi.

Vogliamo allineare i lavoratori dipendenti ai pensionati sulla no tax area sul livello più alto, che attualmente è quello dei pensionati.

La dichiarazione è avvenuta durante l'intervento tenutasi al XIX congresso nazionale della CGIL.

A seguito della dichiarazione possiamo ipotizzare che la nuova no tax area dei lavoratori dipendenti potrebbe essere equiparata a quella dei pensionati e diventare quindi 8500 €.

Leggi anche: Riforma fiscale 2023, nuove aliquote e scaglioni Irpef.

Le tempistiche per l'approvazione del decreto

I cambiamenti che il governo vuole attuare alle nuove soglie di no tax area per i lavoratori dipendenti non saranno di certo immediati. Come ribadito molte volte anche dai vari ministri e dal presidente del consiglio stesso, per vedere operativa la riforma fiscale 2023 ci vorrà ancora molto tempo.

L'intero procedimento è appena iniziato e ci si prospetta che si protrarrà per diverso tempo in generale possiamo ipotizzare che l'approvazione dei decreti attuativi dovrebbe avvenire entro due anni dal via libera del parlamento, che ricordiamo non essere ancora avvenuto.

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I casi particolari della no tax area

Come per tutti i casi che vengono analizzati all'interno della legislatura italiana, anche per la no tax area esistono delle eccezioni.

Sono previsti infatti degli esoneri nella presentazione della dichiarazione se il contribuente in questione possiede esclusivamente delle tipologie particolari di redditi accompagnati da alcuni requisiti. Vediamo assieme quali sono i redditi:

  • Terreni e/o fabbricati (comprese abitazione principale e sue pertinenze) che hanno un limite di reddito uguale o inferiore a 500 euro;

  • Lavoro dipendente o assimilato che hanno un limite di reddito uguale o inferiore a 8.000 euro;

  • Pensione che hanno un limite di reddito uguale o inferiore a 8.000;

  • Assegno periodico corrisposto dal coniuge che hanno un limite di reddito uguale o inferiore a 7.750;

  • Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro che hanno un limite uguale o inferiore a 4.800;

  • Compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche che hanno un limite uguale o inferiore a 28.158,28.

A questi si aggiungono poi i seguenti requisiti:

  • Periodo di lavoro non inferiore a 365 giorni;

  • Periodo di pensione non inferiore a 365 giorni e contribuente di età pari o superiore a 75 anni.