Nuove esenzioni Tari 2023, possono ottenerle questi cittadini: ecco le condizioni

La Tari è l'imposta che ogni anno va pagata in relazione ai rifiuti prodotti, per la raccolta e lo smaltimento. Ecco le esenzioni 2023.

La Tari in Italia si paga ogni anno per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, prodotti all’interno delle abitazioni oppure in contesti di azienda.

Si tratta di un pagamento obbligatorio che va effettuato al proprio Comune di appartenenza, e sono obbligati al suo versamento tutti coloro che hanno un immobile, fabbricato o locale che produce rifiuti urbani.

Ogni anno però è possibile accedere a particolari sconti e a determinate esenzioni parziali e totali della Tari in alcuni casi. Vediamo nel dettaglio come funziona questa tassa e quali sono per quest’anno i casi di esenzione.

Esenzioni Tari 2023: quali sono

Le principali esenzioni che riguardano questa tassa sono quelle dei proprietari di immobili posti in affitto: in questi casi sono gli inquilini che vivono all’interno della casa a dover provvedere al corretto pagamento dell’imposta, mentre ai proprietari è riservato il compito di pagare altri tipi di tasse, come ad esempio l’IMU.

In linea generale questa è una regola che vale per tutti gli anni, tuttavia alcune nuove esenzioni sono state introdotte in modo specifico per il 2023.

Una di queste riguarda il pagamento della Tari in tutte quelle situazioni in cui il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti non viene effettuato del tutto, o nel caso di violazioni intorno a queste operazioni.

Si tratta in questo caso di uno sconto del 20% per il mancato svolgimento del servizio, che i cittadini possono richiedere direttamente al proprio Comune.

Un ulteriore caso di esenzione dal pagamento della Tari riguarda le case disabitate, che siano date in comodato d’uso, ereditate, in usufrutto, in usucapione oppure sfitte.

Questi immobili non prevedono l’applicazione della Tari nel caso in cui all’interno di essi non venga prodotto alcun rifiuto, perché di fatto sono disabitati.

Tuttavia una casa può essere definita come disabitata solamente nel momento in cui non vi è attiva alcuna utenza, ovvero se non ci sono allacci di luce e gas di alcun tipo. Se queste utenze sono attaccate, la Tari si deve comunque pagare.

Chi possiede una casa sfitta, non utilizzata e quindi da cui non vengono prodotti rifiuti, deve fare attenzione all’allacciamento delle utenze. Se questi sono presenti si rischia di dover provvedere al pagamento dell’imposta anche se nessuno abita all’interno dell’immobile.

Ulteriori casi di esenzione Tari 2023

Un ulteriore chiarimento va fatto per quanto riguarda il pagamento di questa imposta al proprio Comune: ogni amministrazione locale può infatti stabilire delle precise regole per ciò che riguarda sconti ed esenzioni, per cui è sempre consigliato rivolgersi agli uffici competenti per conoscere le modalità di pagamento e i casi di esenzione specifici.

I Comuni specifici possono infatti decidere di stabilire delle esenzioni particolari per alcune abitazioni, per esempio che sono occupate da un’unica persona, oppure che sono utilizzate solo stagionalmente o con altri casi di uso limitato.

Anche le case vacanze in alcuni Comuni italiani possono essere al centro di particolari sconti. Lo stesso vale per le case occupate da persone che non risiedono tutto l’anno in Italia, ma che sono solite avere domicilio all’estero.

Alcune riduzioni di pagamento ulteriori possono essere stabilite in modo temporaneo dai Comuni, ad esempio in situazioni di crisi o emergenza.

Inoltre va considerato che la Tari può venire scontata per tutti coloro che hanno determinati requisiti ISEE, o rientrano entro determinate soglie di reddito. In alcuni casi particolari è possibile accedere alla rateizzazione dei versamenti, in modo da dilazionare le somme durante l’anno.

Infine va considerato che nel 2023 è ancora attivo un particolare bonus, che è stato introdotto dal Decreto Fiscale 2020, per tutti coloro che hanno un valore ISEE basso, e tale sostegno si associa al bonus bollette.

A poter accedere a questo sconto sono tutte le famiglie con ISEE inferiore a 8.265 euro, oppure le famiglie numerose con un ISEE che non supera 20.000 euro, o in alternativa chi riceve il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza.

Si attende di conoscere la prossima riforma fiscale per sapere se ulteriori sostegni e casi di esenzione dalla Tari verranno introdotti anche per il prossimo anno.

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