Pace fiscale, addio alle cartelle sotto i 5.000 euro

Il Governo presieduto da Mario Draghi si prepara a offrire sostegni mirati alle categorie più colpite dalla crisi, ma nella bozza del prossimo Decreto dovrebbero comparire nuove misure anche in tema di Pace Fiscale e cartelle esattoriali.

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Negli ultimi giorni, l'attenzione dei contribuenti si è concentrata sul prossimo "Decreto Ristori" dell'Esecutivo Draghi, che verosimilmente avrà il nome di Decreto Legge "Sostegno". Una tra le novità di maggiore rilevanza riguarda la Pace Fiscale, più precisamente le cartelle esattoriali inferiori ai 5000 euro.

Nel periodo immediatamente successivo all'insediamento del nuovo Governo, le prime indiscrezioni lasciavano intendere che la procedura di "saldo e stralcio" sarebbe stata adottata per le pendenze col Fisco fino alla somma di massima 1.000 euro, così come richiesto anche dal leader della Lega Matteo Salvini. Le novità emerse negli ultimi giorni lasciano invece intendere che l'asticella verrà posta decisamente più in alto.

In linea generale, quando parliamo di "saldo e stralcio" facciamo riferimento a un procedimento di riduzione dei debiti, applicabile però solo a delle determinate tipologie. Le pendenze col fisco diventano più sostenibili per chi le contrae, inoltre eventuali sanzioni o interessi di mora vengono eliminati.

La legge 145 del 2018 prevedeva che tale procedura dovesse essere applicata per tutti i contribuenti con un valore ISEE sotto i 20.000 euro annui, in maniera tale da consentire alle fasce medio-basse della popolazione di mettersi in pari con l'Agenzia delle Entrate.

La strada adottata dal governo Draghi va al di là del solo ISEE e abbraccia tutte le cartelle emesse dal 2015 in poi che abbiano un valore più basso rispetto alla soglia dei 5.000 euro. Se la somma dovuta dovesse superare tale importo, sarà possibile ripianare il debito pagando il suo valore nominale, ovvero l'importo che il debitore avrebbe dovuto versare entro la sua naturale scadenza. Il provvedimento sulla Pace Fiscale è già attivo dal primo marzo, mentre la procedura di rottamazione per le cifre sopra i 5.000 euro sarà attuabile a partire da giugno. 

La scelta del governo Draghi è volta non solo ad alleggerire la pressione sui contribuenti, ma anche a snellire le pratiche lasciate indietro dall'Agenzia delle Entrate, che negli anni ha accumulato quasi mille miliardi di arretrati. L'Ente del Fisco sta rimettendo in moto il meccanismo delle cartelle proprio in questi giorni, sbloccando buona parte delle oltre 50 milioni rimaste in sospeso a causa dei provvedimenti dovuti alla pandemia di Covid-19. 

Ristori mirati e ripresa dei versamenti

Per quel che riguarda la rivisitazione dei cosiddetti "ristori", anche su questo fronte sono previste importanti novità nel prossimo Decreto. L'intenzione è quella di offrire indennizzi ai titolari costretti a chiudere le proprie attività nel corso dell'ultimo anno, oltre che di coinvolgere le partite iva che hanno visto azzerate le proprie entrate. La condizione da rispettare per i liberi professionisti è quella di aver registrato un calo di fatturato almeno del 33% su base annua, ovvero confrontando le entrare del 2019 con quelle del 2020. 

Insomma, quelle del governo Draghi saranno delle operazioni ad hoc, studiate per risolvere un problema specifico e non semplicemente per fornire liquidità agli imprenditori o alle partite iva senza che dietro ci sia un costrutto. Gli interventi saranno sempre mirati, specie per quelle categorie che generano occupazione. Un chiaro esempio di cui si è parlato tanto negli ultimi mesi è quello degli impianti sciistici.

Non è un mistero che il turismo invernale, così come quello estivo, che sono settori strettamente legati alla stagionalità, abbiano patito maggiormente la crisi dovuta all'incedere della pandemia. Trattandosi di attività la cui maggiore mole di lavoro si concentra in un determinato periodo dell'anno, è evidente come i mancati introiti abbiano avvicinato in molti casi lo spettro della chiusura. 

Nel frattempo, l'Inps ha reso noto che i versamenti dei contributi per i lavoratori autonomi sono previsti a partire dal 16 marzo. Non sono in programma sanzioni e non verranno applicati interessi, sarà inoltre possibile effettuare i pagamenti in un'unica soluzione mediante appositi modelli F24. La data del 16 marzo vale anche per le aziende con dipendenti, che entro quella data devono provvedere all'erogazione dei contributi sospesi, sempre in un'unica soluzione e sempre mediante un modello F24.