Nell'ultimo anno quello della Pace Fiscale è diventato uno dei temi osservati più da vicino dai contribuenti italiani. In un periodo in cui la crisi generata dal covid ha condotto alla chiusura di attività, crolli di fatturati e perdite di posti di lavoro, la voglia di preservare i propri risparmi è diventata prima di tutto una necessità. In una situazione di difficoltà come quella attuale, l'arrivo di una cartella esattoriale può rappresentare il classico colpo di grazia che proietta i conti bancari verso il rosso. Su questo tema sta lavorando il governo presieduto da Mario Draghi, che negli ultimi giorni ha gettato le basi per un maxi condono all'interno del Decreto Sostegno.
La falsa riga rimane sempre quella dell'aiuto alle imprese, alle partite iva e ai lavoratori dipendenti, con lo scopo di dare vita a una ripresa economica che passerà, inevitabilmente, anche dalla campagna vaccinale in corso nel nostro Paese. Gli aiuti da parte del governo tornano cruciali in questa fase della pandemia, con l'ipotesi terza ondata che prende sempre più forma, certificata dalla crescita dell'indice RT in buona parte dell'Italia e dal rapporto sempre più alto tra tamponi effettuati e numero di positivi. La conseguenza inevitabile è che tante attività saranno nuovamente costrette a rallentare o fermarsi, anche quelle che fino a questo momento avevano usufruito dei vantaggi della zona gialla.
La corsa al vaccino ricopre ovviamente un ruolo fondamentale per il risollevamento del paese. Sotto questo punto di vista è stato il premier stesso a voler rassicurare la popolazione con delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni.
«Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli»
Maxi condono, manca solo l'approvazione
L'iniziativa voluta dall'esecutivo dovrebbe comparire all'interno del decreto Sostegno, con l'approvazione in Consiglio dei Ministri prevista entro l'11 marzo. In caso di via libera, verrebbero chiamati in causa tutti i debiti contratti dai cittadini negli ultimi anni nei confronti del Fisco, più precisamente nell'arco di tempo che va dal 2000 al 2015. Attualmente le ipotesi più accreditate sono essenzialmente due:
- condono su cartelle fino a 3000 euro, con una perdita per l'Agenzia delle Entrate di 1,6 miliardi di euro
- condono su tutte le cartelle, con la perdita che salirebbe a 3,3 miliardi
Esistono anche delle vie di mezzo, misure a metà strada tra le due elencate, ma quel che pare certo è che la via del maxi condono sia ormai segnata. Anche i cittadini che hanno in corso una rateazione del debito potranno avvalersi della nuova misura, con l'Ente del Fisco chiamato a rivedere gli specifici piani di ciascun contribuente chiamato in causa.
Attualmente, i fascicoli rimasti nel limbo dell'Erario sono circa 70 milioni. Un numero tanto grande da creare un blocco burocratico che rappresenta un problema per l'Agenzia delle Entrate in primis. Nel momento in cui la sanatoria dovesse entrare in vigore, sarebbero tanti i soldi in meno che entrerebbero nelle casse dello Stato. Resta da capire se la misura verrà adottata verso tutti i contribuenti o se invece, come proposto nelle ultime settimane da diversi CAF, verranno applicati dei controlli incrociati dei valori ISEE di ciascun contribuente, in modo da verificare chi sia in grado di estinguere i propri debiti e chi no.
I numeri del Decreto Sostegno
Il maxi condono previsto dal Governo, per trovare accoglimento e soprattutto sostenibilità ha bisogno di un ingente finanziamento. In questo specifico caso subentrerebbero i 32 miliardi di deficit autorizzati dal Parlamento nell'ambito di un disegno condiviso di rinascita per il Paese. Il provvedimento farà quindi parte di una serie di ingranaggi volti a rimettere in moto la macchina dei consumi e stimolare l'economia reale.
Tra tutti i temi toccati trova spazio anche quello del lavoro, a cominciare da un inevitabile prolungamento della cassa integrazione. Verranno aggiunte altre 8 settimane di cassa ordinaria e ulteriori 26 di deroga, mentre il blocco dei licenziamenti scadrà il prossimo 30 giugno. Sul piatto verrà messo anche un miliardo di euro per rifinanziare il Reddito di cittadinanza, mentre chi ha perso il lavoro nell'ultimo anno riceverà l'indennità Naspi per ulteriori due mesi rispetto alla scadenza prevista. La bozza conterrà nuovi aiuti anche per i precari dello sport e dello spettacolo, due tra le categorie maggiormente colpite dalla crisi.
Pace fiscale, l'Agenzia delle Entrate si alleggerisce
Per quanto riguarda le pendenze col Fisco, dentro il Decreto sarà presente anche una proroga per le rate sulla Rottamazione ter e del Saldo e stralcio. La nuova deadline per il versamento delle quote è fissata al 31 luglio 2021, mentre quelle riferite all'anno in corso sono sospese fino al 30 novembre.
All'Ente del Fisco potrebbe essere concesso di avvalersi di una novità che consenta di restituire le cartelle insolute da almeno cinque anni direttamente ai loro titolari. Un chiaro esempio è quello delle contravvenzioni stradali, che normalmente quando non vengono saldate entro un certo periodo passano nelle mani dell'Agenzia delle Entrate. Ora, grazie al nuovo decreto in arrivo, le vecchie multe potranno essere rispedite al mittente (in questo caso il Comune), che dovrà poi incaricarsi direttamente della loro riscossione.