Pace fiscale per 19milioni di cartelle: chi sono i contribuenti salvati da Giorgia Meloni

Tregua fiscale nel Disegno di Legge di Bilancio del 2023. Nessun condono, ma molte novità di una pace fiscale per i cittadini e le imprese in difficoltà per 19 milioni di cartelle.

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Nel Disegno di Legge di Bilancio del 2023, è approdata anche la tregua fiscale. Il Consiglio dei Ministri, il numero 5, si è riunito la sera nel 21 novembre 2022 e, dopo qualche ora, ha approvato il disegno della Manovra finanziaria per il 2023, da ben 35 miliardi di euro.

In materia fiscale, sono molti i provvedimenti che hanno trovato spazio nella Manovra di bilancio: dall’estensione della Flat tax, al taglio del cuneo fiscale, dall’abbassamento al tetto limite di utilizzo del contante fino alla pace fiscale per i cittadini e per le imprese che si sono trovati maggiormente in difficoltà.

Nel testo ci concentreremo, in particolar modo, sulla pace fiscale, su cosa prevede e come funziona e quali contribuenti ne potranno beneficiare. Infine, ci sposteremo sulle altre novità in materia fiscale, facendo un breve elenco di quali provvedimento sono stati inseriti nel Ddl Bilancio 2023.

Cosa prevede la pace fiscale approdata nella Manovra finanziaria

La pace fiscale è stato uno dei punti maggiormente discussi e molto annunciata durante le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consigli dei Ministri Giorgia Meloni.

Approdata nel disegno di legge della Manovra finanziaria per il 2023, la tregua fiscale insieme a molti altri provvedimenti fiscali annunciati farà parte di un pacchetto di misure molto corposo.

Come leggiamo sul testo del Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.5, la Manovra interviene:

“[…] con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi energetici”.

In verità, si tratta di una pace fiscale tradizionale ma non troppo che permette di ottenere uno sconto sulle sanzioni e sugli interessi applicati. La novità, però, è la cancellazione dell’aggio, così come è stata presentata durante la conferenza stampa dal viceministro all’Economia con delega alle Finanze, Maurizio Leo.

Cosa prevede la pace fiscale? Bisogna prestare molta attenzione alle date. Per le cartelle esattoriali inferiori a 1000 euro viene confermato lo stralcio per quelle che sono state consegnate dal 2010 fino al 31 dicembre 2015.

Il Governo ha abbassato le sanzioni sui debiti fiscali, in quanto il sistema sanzionatorio è molto elevato. In questa ottica, il meccanismo sanzionatorio è stato ridotto, soprattutto in un periodo molto delicato - dopo la pandemia e nella crisi economica e finanziaria in atto.

Pertanto, per le cartelle esattoriali superiori a 1000 euro viene prevista solo una maggiorazione unica e la possibilità di rateizzare l’imposta. Si tratta, in sostanza, di una sorta di nuova rottamazione. Inoltre, come già detto, è previsto l’annullamento delle cartelle esattoriali inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015.

Non si tratta, quindi, di un condono, ma piuttosto un aiuto alle famiglie e alle imprese in difficoltà a regolarizzare la propria posizione con il Fisco. Qual è lo scopo della tregua fiscale? In parte, lo abbiamo già detto. Ma l’obiettivo del Governo è anche quello di andare a instaurare un rapporto non più conflittuale con i contribuenti. Nello stesso tempo, si vogliono smaltire i crediti dell’Agenzia delle entrate. Si tratta, insomma, di una tregua fiscale che andrà a riguardare moltissimi contribuenti: sono 19 milioni i contribuenti che hanno cartelle pendenti.

Rottamazione dei debiti e stralcio cartelle, ecco come funziona

La tregua fiscale pensata dal Governo non riguarda solo le cartelle esattoriali. Si va, infatti, dallo stralcio delle cartelle fino al potenziamento degli strumenti di compliance per tutte le anomalie che sono emerse dalle dichiarazioni dei redditi. Ma spieghiamo come funzionerà la rottamazione e lo stralcio delle cartelle.

Sono stati immaginati due possibili casi. Nel caso in cui la macchina del Fisco non ha ancora contestato l’evasione, il contribuente in debito può accedere ad una sorta di ravvedimento operoso graduale. Deve pagare tutto l’importo dovuto, ma ha a disposizione più tempo: due anni e con una sanzione del 5%.

Nel secondo caso, se l’evasione è stata già contestata dal Fisco, allora il contribuente ha la possibilità di pagare a rate in cinque anni e con una sanzione del 3%.

Invece, nei casi in cui il contribuente abbia ricevuto avvisi di accertamento oppure processi verbali da parte della guardia di finanza, potrà pagare una sanzione del 5% su un piano quinquennale.

Elenchiamo quali sono, infine, le altre misure fiscali inserite nella Manovra finanziaria: la Flat tax estesa fino a 85.000 euro per gli autonomi e i titolari di Partita Iva, il taglio del cuneo fiscale del 2% per chi percepisce un reddito fino a 35.000 euro e del 3% per redditi fino a 20.000 euro, la flat tax incrementale al 15% con un una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro. Infine, è rientrato nella Manovra anche l'innalzamento al tetto di utilizzo del denaro contante fino a 5000 euro.

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